GRANDI TERME (Insula 34). L’Insula 34 di Augusta Praetoria, all’incrocio fra il cardo e il decumano massimi a SO del Foro, è occupata dai resti delle cd. Grandi Terme (cfr. ubicazione, da MOLLO, FRAMARIN 2007, fig. 1 p. 304, n. 5, in rosso), imponente complesso pubblico a servizio dei quartieri occidentali della città, che ha restituito diverse fasi di vita, dai primi decenni del I all’inizio del IV-V sec. d.C. Nonostante l’articolazione planimetrica dell’impianto sia alquanto frammentaria (cfr. planimetria, da MOLLO, FRAMARIN 2007, fig. 14 p. 315. Rielaborazione grafica P. Da Pieve), è possibile cogliere l’organizzazione degli ambienti superstiti (ricadenti nella porzione E dell’isolato) secondo un asse NS, dal frigidario (E-A-B) con grande vasca centralizzata (A), attraverso tepidario (F-G-P) e calidario (N-L), serviti da numerosi annessi. Alla ristrutturazione di epoca medio imperiale (III sec. d.C.) risalgono il rivestimento in lastre di bardiglio della vasca del frigidario (A) e dello spazio immediatamente a S di questa (C). Verosimilmente anche il vano riscaldato G, pertinente al tepidario, era pavimentato in lastre marmoree, come attestano i numerosi frammenti di lastre in marmo bianco (lunense o pario) e verde antico (tessalo), rinvenuti nell’intercapedine dell’ipocausto (P. FRAMARIN, “Contributo alla conoscenza delle Grandi Terme di Augusta Praetoria (Aosta)”, in BSBAC, 0/2002-2003, 2004, p. 47; FRAMARIN ET ALII 2013, pp. 145, 149-150). Infine si segnalano come pertinenti al medesimo complesso termale alcune strutture murarie e lacerti di un cementizio fittile a punteggiato di dadi rinvenuti intorno al 1860 nel tratto più occidentale dell’insula (vano I).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Insula 34, Grandi Terme, vano C, lastricato marmoreo Rivestimento in lastre marmoree verosimilmente di bardiglio, di cui sopravvivono le impronte nella preparazione: si tratta di un lastricato a isodomo regolare in tessuto ortogonale composto da elementi rettangolari di 60x120cm, ordinati longitudinalmente rispetto all’impianto, e contornato da lastre perimetrali di 60x30cm. In uno dei negativi rettangolari si legge l’impronte di una lastra romboidale, a chiusura di un condotto di scolo. Rilievo su concessione RAVA-SBAC, Patrimonio archeologico, Pianta_generale_G; rielaborazione grafica P. Da Pieve.
VANO I. Ambiente parzialmente individuato nel 1860 circa in una delle cantine dell’Albergo Cavallo Bianco; esso si colloca a O del tepidario F-G-P. Sulla base di un rilievo conservato presso l’Archivio RAVA-SBAC è possibile osservare la presenza di un lacerto pavimentale in cementizio fittile a punteggiato di dadi pertinente alla porzione NE dell’ambiente.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1860
Insula 34, Grandi Terme, vano I, cementizio fittile a punteggiato di dadi
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Il Bérard menziona il rinvenimento di un “mosaïque (signinum opus)” esteso su un’ampia superficie nella cantina dell’Albergo Cavallo Bianco (BERARD 1882, pp. 167-168; BERARD 1888, p. 137); la medesima notizia è riportata dal Barocelli (BAROCELLI 1948, col. 145 n. 12; BAROCELLI 1962, p. 80 n. 10). La Mollo Mezzena specifica che il “signino” è ornato da “tessere bianche in diagonale” (MOLLO MEZZENA 1990, p. 554): si tratta verosimilmente di un cementizio fittile a punteggiato di dadi bianchi. Rilievo su concessione RAVA-SBAC, Patrimonio archeologico, Terme_cavallo_bianco_6012_ftg18_archivio; rielaborazione grafica P. Da Pieve.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV a.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: non determinata
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 103e – punteggiato di dadi, su signino
Referenza fotografica: su concessione RAVA-SBAC, Patrimonio archeologico, Terme_cavallo_bianco_6012_ftg18_archivio (dott.ssa P. Framarin); rielaborazione grafica P. Da Pieve
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: esercizio commerciale (Aosta, Osteria dell’Oca) Il Barocelli segnala il pavimento come esistente almeno fino al 1948 (BAROCELLI 1948; BAROCELLI 1968). Oggi è scarsamente visibile dietro un vetro lungo le scale dell’Osteria dell’Oca.
Barocelli, P. 1948, in Forma Italiae, Regio XI Traspadana, I, Augusta Praetoria, Roma, col. 145 n. 12.Barocelli, P. 1962, in Edizione Archeologica della Carta d’Italia al 100.000. Foglio 28 (Aosta), Firenze, p. 80 n. 10.Bérard, E. 1882, Antiquités romaines et du Moyen-Age dans la Vallée d’Aoste, in Atti della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, Torino, pp. 167-168.Bérard, E. 1888, Appendice aux antiquités romaines et du Moyen Age dans la Vallée d’Aoste, in Atti della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, Torino, p. 137.Mollo Mezzena, R. 1990, Ricerche archeologiche in Valle d’Aosta (1986-1987), in La Venetia nell’area padano-danubiana : le vie di comunicazione, Atti del convegno internazionale (Venezia, 6-10 aprile 1988), Padova, p. 554.Mollo Mezzena, R. 1992, Augusta Praetoria tardoantica. Viabilità e territorio, in Felix Temporis Reparatio. Atti Convegno Archeologico Internazionale “Milano capitale dell’impero romano”, Milano 8-11 marzo 1990, Milano, p. 275.
DATA SCHEDA: 2014 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, Insula 34, Grandi Terme, vano I, cementizio fittile a punteggiato di dadi, in TESS – scheda 16359 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16359), 2014