Recenti indagini stratigrafiche sulle pendici nord-occidentali del Palatino condotte dalla “Sapienza” – Università di Roma lungo la Sacra via hanno permesso di individuare un’area sacra attribuibile al culto di Giove Statore, con il relativo sacello tardo-repubblicano ed un sottostante ambiente entro il podio. Il tempietto (m 12,60 x 4,85 circa) è articolato in due ambienti, con massicce fondazioni in cementizio spesse m 2,5 circa e alzato in blocchi squadrati di tufo. Esso sorge presso un possibile arco, realizzato nella medesima tecnica edilizia, identificato con la porta Mugonia. Il resto dell’area sacra è stato occupato da un edificio, anch’esso di età tardo repubblicana, di incerta tipologia, dotato di un criptoportico con sovrastante ambiente lungo e stretto, tramezzato da cancellate. Tale edificio si data sulla base dei resti finora indagati a partire dal II sec. a.C., con successivi rifacimenti e restauri inquadrabili in età sillana, cesariana e augustea.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Regio VIII, Foro Romano, tempio di Giove Statore, area, cementizio a base litica Cementizio a base litica con inerti di granulometria piuttosto grande e presenza sporadica di elementi fittili di dimensioni comprese tra cm 0,5-2. In prossimità degli incassi per i tramezzi si osservano alcuni interventi di restauro sul piano pavimentale originario e consistenti in rappezzi di cementizio a base litica con inserti policromi di forma irregolare e di dimensioni variabili dai cm 2 x 1 ai cm 5 x 6, steso direttamente sul precedente piano pavimentale. Gli inserti, di colore nero, rosso, giallo-ocra, verde e bianco sono litici, e tra di essi sono ben riconoscibili la pietra paesina e la litomarga della Tolfa. Ulteriori risarciture, di fattura più grossolana e databili all’età augustea, si osservano nella parte ovest del pavimento. Esse sono realizzate con un cementizio a base fittile, caratterizzato da aggregati ceramici di dimensioni variabili fra cm 0,5 e 4 e sporadici inclusi litici bianchi.
Ambiente, probabilmente a cielo aperto, ubicato immediatamente ad est dell’edificio sacro e con rivestimento pavimentale in tecnica mista (cementizio a base litica associato a commesso laterizio).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 2013
Regio VIII, Foro Romano, tempio di Giove Statore, area, pavimento in tecnica mista (cementizio e commesso laterizio)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Rivestimento pavimentale in tecnica mista (cementizio a base litica associato a commesso laterizio). Il cementizio è caratterizzato da inerti di granulometria piuttosto grande e presenza sporadica di elementi fittili di dimensioni comprese tra cm 0,5-2. Il cementizio è associato ad un tratto di pavimento a commesso di laterizi disposti a spina di pesce (opus spicatum) posto ad una quota più alta di cm 20 ed interamente rivestito da un sottile strato bianco-giallastro, probabilmente un mastice a componente organica, su cui sembrano disporsi uno o più strati di materiale metallico, quasi certamente bronzo. Il tratto a commesso di laterizi era associato ad un tombino quadrato con foro circolare posizionato nell’angolo nord-occidentale del vano, funzionale al convogliamento delle acque tramite una fogna in cementizio.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio
a commesso di laterizi (cementizio a base litica con inserti litici o litoidi)
Arvanitis, N./ Sposito, F. 2014, Pavimenti in cementizio di un edificio pubblico-sacrale sulla Sacra Via e dalla domus regis sacrorum alle pendici settentrionali del Palatino, in Atti del XIX Colloquio dell’Associazione per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Isernia, 13-16 marzo 2013) , Tivoli, p. 268, fig. 5.