Una campagna di scavi condotta tra il 1966 e il 1971 sotto il pavimento della basilica di S. Maria Maggiore ha portato alla scoperta di un ricco complesso pluristratificato: le evidenze archeologiche sono databili dal II secolo a.C. – strutture murarie in opus incertum – al IV secolo d.C., quando l’edificio viene abbandonato e occupato dall’edificio di culto, la cui prima fase si data al pontificato di Liberio, 352-366; la fase principale sembra essere di età adrianea. L’edificio, rinvenuto 6 m sotto il pavimento dell’attuale basilica, si compone di un grande cortile porticato (lungh. m 37-30, largh. m 30), sul quale si affacciavano pochi ambienti; l’ingresso avveniva dal lato dell’abside della basilica. Le strutture sono state datate in età augustea (non tutti concordano con questa cronologia: F.COARELLI, Roma 2008, p. 249); presentavano un ricco sistema decorativo parietale a commesso marmoreo, sostituto da un menologio rustico affrescato datato , poi almeno parzialmente obliterato (tardo III-IV secolo) da un nuovo strato d’intonaco decorato a finto marmo. Anche alcuni degli ambienti minori conservavano il sistema decorativo parietale, a commesso marmoreo o intonaco affrescato, e pavimentale, in tessellato. L’edifcio è interpretato in modo assai diverso: Magi, che ha diretto gli scavi propone di identificarlo nel Macellum Liviae (MAGI 1972; G. Pisani Sartorio, s.v. "Macellum Liviae", in LTUR III, Roma 1996); altri, con maggiore verosimiglianza, propongono di attribuire le strutture ad una ricca domus privata, attribuita alla gens di Iunus Bassus (s.v. domus: Bassus, in LTUR II, Roma 19??) o dei Neratii. Per una recente rilettura del complesso archeologico e delle testimonianze pittoriche cfr. P. LIVERANI, Osservazioni sulla domus sotto S. Maria Maggiore e sulla sua relazione con la basilica, in RM, 116, 2010, pp. 459-467 e MOLS, MOORMANN 2010 (da cui è tratta la pianta edificio).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Regio V, edificio sotto S. Maria Maggiore, ambiente IV, opus sectile Pavimento in opus sectile marmoreo conservato quasi esclusivamente in impronte, ad eccezione di alcuni frammenti di ‘marmo bianco e colorato (portasanta, pavonazzatto, giallo brecciato antico, fior di pesco, africano e cipollino)’ ancora esistenti in situ (MAGI 1972, p. 50). La stesura è composta da moduli quadrati da m 0.45, al cui interno si inscrive un ottagono, contenente a sua volta una stella a 8 punte (QOS8). Il tratto nord della stesura sembra essere stato risarcito in un momento successivo (forse in concomitanza dell’aggiunta dell’abside?) con formelle di modulo più piccolo di tipo Q2.
Regio V, edificio sotto S. Maria Maggiore, ambiente VIII-IX, tessellato bicromo Tessellato bicromo a motivi geometrici e geometrico-vegetalizzati, a tessere nere su fondo bianco. Bordo costituito da un motivo ad onde in colori contrastanti, con effetto ambivalente (DM 60a); campo don composizione centralizzata, apprezzabile solo in parte a causa delle lacune, composta in origine da 8 coppie di tralci vegetali contrapposti, allacciati fra loro e racchiudenti un vaso su piede, al disopra del quale si colloca un uccello.
Ambiente VI, verosimilmente con funzioni di soggiorno. Privo di tracce di decorazione parietale, conserva resti del pavimento in tessellato, con cornice bicroma a motivi geometrici. Foto ambiente da MOLS, MOORMANN 2010, fig. 12.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1966
Regio V, edificio sotto S. Maria Maggiore, ambiente VI, tessellato bicromo geometrico
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Tessellato bicromo geometrico, articolato in un bordo decorato da spine rettilinee corte, in colori contrastanti (DM 11d) e un campo monocromo bianco ad ordito di tessere a filari paralleli in ordito diritto (DM 105a).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Magi, F. 1972, in Il calendario dipinto sotto Santa Maria Maggiore, Città del Vaticano, p. 51, tav. XXXI, 1-2.Mols, S.T.A.M./ Moormann, E.M. 2010, L’edificio romano sotto S. Maria Maggiore a Roma e le sue pitture: proposta per una nuova lettura, in Mitteilungen des Deutschen Archaeologischen Instututs Roemische Abteilung, p. 477, fig. 12.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio V, edificio sotto S. Maria Maggiore, ambiente VI, tessellato bicromo geometrico, in TESS – scheda 17231 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=17231), 2012