Nel 1914-5 i lavori di sterro destinati all’apertura di un strada che collegasse via Prenestina a via Casilina, in località "Due Casaletti", nella tenuta Quarticciolo o Casa Rossa, all’altezza del km 7 della via Casilina, portarono alla luce resti di strutture in opera reticolata, già individuati e segnalati nella Carta Archeologica del Lazio realizzata da Pietro Rosa negli anni 1850-70, attribuiti ad una villa con pars rustica (testimoniata dalla presenza di pozzi e dolia) e settore residenziale (attestata dai resti dei sistemi decorativi parietale e pavimentale), probabilmente dotato di apprestamenti termali, data la menzione di vasche e vani dotati di suspensurae. Del complesso vennero scavati due nuclei, uno a N "adiacente al casale moderno" (GATTI 1915, p. 388), l’altro a S, già noti perché parzialmente affioranti dal terreno; nonostante i danni provocati dai lavori di aratura si conservavano alcuni pavimenti (in tessellato e commessi laterizi) alla profondità di m 0.60 sotto il piano di campagna. L’impianto della villa può essere datato, sulla base della struttura muraria, al I secolo a.C./ I secolo d.C.; bolli laterizi provenienti dai pilastrini delle sospensurae databili all’inizio del II secolo d.C. testimoniano una II FASE edilizia con l’aggiunta dell’impianto termale; "parziali suddivisioni di vani con murature diverse da quelle originarie" (GATTI 1915, p. 390) testimoniano un’ulteriore fase (III FASE) su cui mancano però maggiori informazioni; si ignora l’epoca di abbandono del sito. La pianta edificio è tratta da GATTI 1915, fig. 1, p. 389.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Suburbio, via Casilina, villa, ambiente non determinato, tessellato bicromo geometrico Tessellato bicromo a decoro geometrico; il bordo consiste in una serie di fasce monocrome alternate (DM 1y): dall’esterno nera, bianca (largh. m 0.03), nera (largh. m 0.04), bianca (largh. m 0.03), nera (largh. m 0.04), bianca (largh. m 0.06), nera (largh. m 0.21), bianca (largh. m 0.045), nera (largh. m 0.05), bianca (largh. m 0.02). Il campo, a fondo nero, è decorato da "sottili fasce larghe m 0.02, a tasselli bianchi, che s’incrociano normalmente tra loro, formando tanti quadrati che misurano m 0.14 di lato" (GATTI 1915, p. 389), vale a dire un reticolato di linee semplici in colori opposti (DM 123 c). Manca nell’edito la documentazione grafica e/o fotografica.
Suburbio, via Casilina, villa, ambiente termale, tessellato bicromo geometrico Tessellato bicromo a decoro geometrico. Il bordo è costituito da fasce monocrome alternate (DM 1y): dall’esterno verso l’interno nera (largh. m 0.24), bianca (largh. m 0.085), nera (largh. m 0.045), bianca (largh. m 0.02); il campo, a fondo nero, è decorato da un reticolato romboidale (DM 201a) delineato da linee bianche (largh. m 0.02). Il pavimento poggiava su uno strato di cementizio a base fittile (sp. m 0.12). Manca nell’edito la documentazione grafica e/o fotografica.
Suburbio, via Casilina, villa, cubicolo, tessellato bicromo geometrico Tessellato bicromo a decoro geometrico. Il bordo presenta una fascia monocroma nera (largh. m 0.38) ed una bianca (largh. m 0.08); il campo, a fondo nero, è decorato "simmetricamente da piccole rosette a tasselli bianchi, disposti a guisa di croce greca, equidistanti tra loro m 0.14" (GATTI 1915, p. 389), da interpretare con ogni probabilità come un punteggiato di crocette monocrome (DM 108e). L’alcova è pavimentata in tessellato bicromo a decoro geometrico; il bordo consiste in una serie di fasce monocrome alternate (DM 1y): dall’esterno nera, bianca (largh. m 0.03), nera (largh. m 0.04), bianca (largh. m 0.03), nera (largh. m 0.04), bianca (largh. m 0.06), nera (largh. m 0.21), bianca (largh. m 0.045), nera (largh. m 0.05), bianca (largh. m 0.02). Il campo, a fondo nero, è decorato da "sottili fasce larghe m 0.02, a tasselli bianchi, che s’incrociano normalmente tra loro, formando tanti quadrati che misurano m 0.14 di lato" (GATTI 1915, p. 389), vale a dire un reticolato di linee semplici in colori opposti (DM 123 c). Manca nell’edito la documentazione grafica e/o fotografica.
Ambiente (A) a pianta rettangolare (m 7,75 x 5,80) realizzato in opera reticolata (spessore mura m 0.45); conservava la pavimentazione in tessellato bicromo a decoro geometrico. La destinazione d’uso non è determinabile.
Lunghezza: 7.75 m – Larghezza: 5.80 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1914-5 – Ente responsabile: SAR
Suburbio, via Casilina, villa, ambiente non determinato, tessellato bicromo geometrico
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: centralizzata Cromia: bicromo
Tessellato bicromo a decoro geometrico, in cattivo stato di conservazione. Il bordo presenta "un fascione nero all’ingiro, largo m 0.43, che comprende semicircoli bianchi di m 0.44 di diametro" (DM 47a?) seguito da due fasce monocrome, la prima nera (largh.m 0.43), l’altra bianca (m 0.085). Il campo è decorato da una composizione ortogonale di esagoni ( lato m 0.58) che inquadra centralmente "una specie di rosone a sei foglie di gradevole effetto artisitco" (passi virgolettati da GATTI 1915, p. 388). Manca nell’edito la documentazione grafica e/o fotografica. Su base stilistica sembra databile al II secolo d.C.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici