Basilica paleocristiana di S. Lorenzo in Damaso, edificata nel Campo Marzio sud-occidentale, presso il Teatro di Pompeo (così anche Lib. Pont. I, 212), nell’area oggi occupata dal Palazzo della Cancelleria e dalla basilica moderna. L’isolato antico era delimitato a S da un asse stradale oggi ricalcato dal tracciato di via del Pellegrino e, a N (almeno fino al II sec. d.C.) dal percorso dell’euripus. Indizi ricavabili da testi epigrafici (IChUR, II, 1, 134, n°5; CIL, VI, 10058) hanno fatto supporre la presenza, nell’area dello stesso isolato, dello stabulum factionis prasinae (identificato con il vasto complesso architettonico, composto da quattro corpi di fabbrica datati fra la fine del I e i primi decenni del IV sec. d.C., scoperto sotto il palazzo e in parte riutilizzato dalla basilica paleocristiana). Le strutture della basilica di Damaso (366-384) sono state rinvenute nel corso delle indagini 1988-1993, che hanno permesso di ricostruire parte della planimetria dell’edificio paleocristiano, orientato secondo un asse NO-SE. La basilica aveva tre navate separate da file di colonne, una facciata aperta a trifora (preceduta da un portico); non è stata rinvenuta alcuna traccia dell’abside (ubicata nell’area dell’ala orientale del Palazzo), né dell’absidiola vista nel corso di prededenti indagini nel cortile (sintesi in Materiali e tecniche dell’edilizia paleocristiana a Roma, ed. M. Cecchelli, Roma 2001, pp. 278-281). L’edificio ha restituito ampi tratti della pavimentazione in opus sectile delle navate centrale e meridionale. Pianta dell’edificio tratta da Lexicon Topographicum Urbis Romae, III, Roma 1993, fig. 125.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (3° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Regio IX, S. Lorenzo in Damaso, basilica paleocristiana, navata centrale, opus sectile Pavimento in opus sectile a modulo quadrato, in parte conservato in impronte. La stesura è realizzata con formelle quadrate di modulo 60 cm, prevalentemente di tipo Q3. Fra i marmi utilizzati predominano il greco scritto, i marmi bianchi e venati e quelli bigi; significativa anche la presenza del cipollino, seguito da portasanta, pavonazzetto, africano, giallo antico e verde antico di Tessaglia; sporadica la presenza di alabastro, rosso antico e breccia di Skyros.
Navata laterale S della basilica paleocristiana, pavimentata in opus sectile marmoreo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (3° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1988-1993
Regio IX, S. Lorenzo in Damaso, basilica paleocristiana, navata laterale S, opus sectile
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Pavimento in opus sectile a modulo quadrato, conservato in impronte. La stesura è realizzata con formelle quadrate di modulo 60 cm, prevalentemente di tipo Q3 (se ne individuano soltanto 5 moduli).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (3° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Guidobaldi, F. 2009, Il pavimento in opus sectile della basilica paleocristiana di San Lorenzo, in L’antica basilica di San Lorenzo in Damaso. Indagini archeologiche nel Palazzo della Cancelleria (1998-1993). II – I Materiali, Roma, pp. 187-194, figg. 1-7.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Angelelli, Claudia, Regio IX, S. Lorenzo in Damaso, basilica paleocristiana, navata laterale S, opus sectile, in TESS – scheda 17823 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=17823), 2015