Casa del Rilievo di Telefo (Ins. Or. I, 2): l’ampia domus, che occupa gran parte dell’Insula I Orientalis e si affaccia sul cardo V, è così denominata per il rinvenimento, al suo interno, di un rilievo con scene del mito di Telefo. Il proprietario della casa è stato riconosciuto in M. Nonius Balbus, noto patrono e benefattore di Ercolano. Inizialmente la domus formava un unico complesso con le attigue Casa della Gemma e di Primigenius Granianus. L’ingresso, seguito dal vestibolo, immette nell’atrio colonnato, su cui si aprono, a N, una serie di ambienti che, nell’ultima fase di vita della dimora, cambiarono destinazione d’uso (stabulum, botteghe e officine A-F, hortus). A est si sviluppa il settore residenziale (2-7), in cui si riconosce in particolare il tablino 2 e il cubicolo 3; questa parte della casa venne in parte tagliata dall’inserimento di un peristilio, come è evidente in pianta. Sul giardino colonnato, provvisto di una piscina, si affacciano gli oeci 10-12. Da qui un corridoio conduce al settore meridionale, caratterizzato da un’esedra (16) seguita da una diaeta (17-17a) e dal triclinio 18, affacciato sul litorale con un balcone ligneo. Nel settore inferiore si sviluppa un ulteriore complesso di ambienti: in particolare, sotto il triclinio si articola un corridoio porticato che serve un oecus ed altri ambienti la cui specifica funzione non è stata identificata (19-22). La domus viene fatta risalire ad epoca sannitica, come documentano alcune pavimentazioni in cementizio con inserti o tessere del settore settentrionale. Ampliamenti e rifacimenti sono attestati in epoca sillana e, in seguito, tra la fine dell’età repubblicana e la prima età augustea. Gli interventi più significativi sono ascrivibili ad un restauro post terremoto del 62 d.C., quando vennero realizzati nuovi rivestimenti in tessellato ed in opus sectile parietale e pavimentale (pianta edificio tratta da GUIDOBALDI ET ALII 2014, p. 64).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Area archeologica, Casa del Rilievo di Telefo (Ins. Or. I,2), ambiente 14, tessellato Tessellato di cui si distingue unicamente una porzione della cornice perimetrale esterna a fondo bianco con filari paralleli di tessere. Il pavimento, che venne "suturato" ad un cementizio di epoca precedente, fa parte della riqualificazione decorativa della casa operata nell’avanzato IV stile.
Area archeologica, Casa del Rilievo di Telefo (Ins. Or. I,2), ambiente 11, tessellato bicromo Tessellato bordato da una fascia bianca a ordito di filari paralleli seguita internamente da tre linee di tessere bianche a ordito diritto, da due linee doppie nere intervallate da quattro filari di tessere bianche e seguite da tre filari di tessere bianche. Il campo è in tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli. Il manufatto è ascrivibile alla fase decorativa di tardo IV stile.
Area archeologica, Casa del Rilievo di Telefo (Ins. Or. I,2), ambiente 17A, tessellato bianco con fasce in colore contrastante Tessellato bordato da una fascia bianca a ordito di filari paralleli seguita internamente da quattro filari di tessere nere a ordito diritto e da tre filari di tessere bianche. Il campo è in tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli. Del manufatto si conservano due frammenti la cui ampiezza massima è di m 3,70×2 e di m 0,60×0,70. Il mosaico venne realizzato nell’ambito di una ristrutturazione inquadrabile nel tardo IV stile.
Area archeologica, Casa del Rilievo di Telefo (Ins. Or. I,2), ambiente con orientamento EO, cementizio con punteggiato di crocette Pavimento in cementizio a base fittile visibile per due tratti di un’ampiezza massima di m 3,95×1,44 e m 1,56×0,06, campito da un punteggiato di crocette bicrome, relativo alla prima fase edilizia della casa. In un momento successivo, collocabile nell’ambito del II stile finale, il pavimento venne integrato a N. L’integrazione, oggi quasi totalmente scomparsa, sembra priva di decorazione.
Area archeologica, Casa del Rilievo di Telefo (Ins. Or. I,2), corridoio 16 bis, tessellato bicromo con punteggiato di crocette Tessellato definito da una fascia monocroma bianca alternata a due filari di tessere nere, a tre filari di tessere bianche, a due filari di tessere nere seguiti da tre filari di tessere bianche. Il campo è decorato da un punteggiato di crocette monocrome di singole tessere sulla diagonale. Il manufatto è stato attribuito alla fase decorativa di IV stile avanzato. Del pavimento si conservano due porzioni di m 2,30×2,20 e m 0,80×0,60.
Area archeologica, Casa del Rilievo di Telefo (Ins. Or. I,2), esedra 16, tessellato bordato da fasce in colore contrastante Tessellato bicromo bianco-nero conservato in stato frammentario (lacerto maggiore: m 0,25×0,70 ca.). Si distingue parte del bordo costituito da una fascia monocroma bianca a ordito di filari paralleli seguita da tre filari di tessere bianche a ordito diritto e da una fascia nera. Del campo rimane un’esigua porzione in tessellato bianco. Il pavimento è stato collocato nella fase di IV stile avanzato.
Area archeologica, Casa del Rilievo di Telefo (Ins. Or. I,2), oecus 10, opus sectile con motivo Q3 Pavimento in opus sectile conservato per due tratti di m 3,55×1,80 e m 1,90×1,40 con motivo Q3 (modulo cm 59). L’alternanza cromatica è quasi sempre rispettata e prevede l’alternanza di giallo antico-africano e portasanta-pavonazzetto. Il pavimento va ascritto ad una fase di riqualificazione decorativa della casa operata nell’ambito del IV stile finale.
Area archeologica, Casa del Rilievo di Telefo (Ins. Or. I,2), tablino 2, tessellato con pseudoemblema Tessellato bicromo bianco-nero bordato da una fascia bianca a ordito di filari paralleli seguita da tre filari di tessere bianche a ordito diritto, da tre filari di tessere nere, da quattro filari di tessere bianche, da tre filari di tessere nere e da tre di tessere bianche. Il campo, a fondo omogeneo bianco, è interrotto al centro da uno pseudoemblema (m 1,25×1,13) di cui si conserva solamente la cornice, composta da tre filari di tessere nere seguite internamente da quattro filari di tessere bianche, da una treccia a due capi, da una linea tripla bianca e da una linea doppia nera. Il pavimento va ascritto ad un restauro operato nell’ambito del tardo IV stile.
Triclinio 18: lussuoso oecus/triclinio facente parte dell’estremo settore meridionale della casa, prospiciente il mare mediante un balcone ligneo. La sala conserva l’elegante pavimentazione in opus sectile marmoreo e la decorazione parietale a pannelli marmorei inquadrati da partizioni architettoniche realizzate nell’ambito di una riqualificazione decorativa databile verso il IV stile finale.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata
Area archeologica, Casa del Rilievo di Telefo (Ins. Or. I,2), triclinio 18, opus sectile con scansione a T+U
Rivestimento con scansione: a T+U
Opus sectile marmoreo caratterizzato da una scansione pavimentale a T+U. Lo spazio conviviale è a modulo quadrato con motivi semplici (in prevalenza Q3 con aggiunte di Q2, di Q presso i bordi e con due formelle QD presso il centro). Le concordanze cromatiche non sono quasi mai rispettate. Nella zona centrale il pavimento è a modulo quadrato con motivi semplici (Q3, QDI, QOS8Q, QOQ2, QOq8O, QD, una cornice a fila di rombi obliqui adiacenti, una lastra rettangolare con cornice che fa da raccordo). La zona posteriore e i lati (a forma di U, oggi non chiaramente riconoscibile per lacune e ricomposizioni arbitrarie) è occupata da un opus sectile profilato da una cornice a rombi obliqui che definisce una stesura a quadrati semplici a scacchiera o con disposizione cromatica disomogenea delle formelle. I materiali impiegati sono: marmi bianchi e venati, bardiglio, portasanta, giallo antico, breccia appenninica, cipollino, pavonazzetto, africano, alabastro, ardesia, rosso antico, settebasi, semesanto, porfido verde greco, pietra paesina. Il pavimento è stato datato nell’ambito del tardo IV stile con reimpiego di tratti di III stile.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: spazio conviviale Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Opus sectile marmoreo caratterizzato da una scansione pavimentale a T+U. Lo spazio conviviale è a modulo quadrato con motivi semplici (in prevalenza Q3 con aggiunte di Q2, di Q presso i bordi e con due formelle QD presso il centro). Le concordanze cromatiche non sono quasi mai rispettate. Nella zona centrale il pavimento è a modulo quadrato con motivi semplici (Q3, QDI, QOS8Q, QOQ2, QOq8O, QD, una cornice a fila di rombi obliqui adiacenti, una lastra rettangolare con cornice che fa da raccordo). La zona posteriore e i lati (a forma di U, oggi non chiaramente riconoscibile per lacune e ricomposizioni arbitrarie) è occupata da un opus sectile profilato da una cornice a rombi obliqui che definisce una stesura a quadrati semplici a scacchiera o con disposizione cromatica disomogenea delle formelle. I materiali impiegati sono: marmi bianchi e venati, bardiglio, portasanta, giallo antico, breccia appenninica, cipollino, pavonazzetto, africano, alabastro, ardesia, rosso antico, settebasi, semesanto, porfido verde greco, pietra paesina. Il pavimento è stato datato nell’ambito del tardo IV stile con reimpiego di tratti di III stile.
*a modulo quadrato con motivi semplici – quadrato maggiore con quadrato inscritto diagonalmente nel quadrato di base (Q2)
*a modulo quadrato con motivi semplici (Q)
*a modulo quadrato con motivi semplici – quadrato con disco inscritto (QD)
*a modulo quadrato con motivi semplici – quadrato con disco listellato inscritto (QDl)
*a modulo quadrato con motivi semplici – quadrato con ottagono inscritto, contenente otto quadrati sulla diagonale, tangenti per i vertici ai lati ottagono maggiore e ai vertici di un ottagono minore inscritto (QOq8O)
*a modulo quadrato con motivi semplici – quadrato con ottagono inscritto, contenente un quadrato in cui si inscrive un quadrato minore sulla diagonale (QOQ2)
*a modulo quadrato con motivi semplici – quadrato con ottagono inscritto, contenente a sua volta una stella a 8 punte con quadrato inscritto (QOS8Q)
Referenza fotografica: Da GUIDOBALDI ET ALII, tav. CXXI.
Parte dell’ambiente: spazio tricliniare Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Opus sectile marmoreo caratterizzato da una scansione pavimentale a T+U. Lo spazio conviviale è a modulo quadrato con motivi semplici (in prevalenza Q3 con aggiunte di Q2, di Q presso i bordi e con due formelle QD presso il centro). Le concordanze cromatiche non sono quasi mai rispettate. Nella zona centrale il pavimento è a modulo quadrato con motivi semplici (Q3, QDI, QOS8Q, QOQ2, QOq8O, QD, una cornice a fila di rombi obliqui adiacenti, una lastra rettangolare con cornice che fa da raccordo). La zona posteriore e i lati (a forma di U, oggi non chiaramente riconoscibile per lacune e ricomposizioni arbitrarie) è occupata da un opus sectile profilato da una cornice a rombi obliqui che definisce una stesura a quadrati semplici a scacchiera o con disposizione cromatica disomogenea delle formelle. I materiali impiegati sono: marmi bianchi e venati, bardiglio, portasanta, giallo antico, breccia appenninica, cipollino, pavonazzetto, africano, alabastro, ardesia, rosso antico, settebasi, semesanto, porfido verde greco, pietra paesina. Il pavimento è stato datato nell’ambito del tardo IV stile con reimpiego di tratti di III stile.
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ (Scavi di Ercolano) presenza in alcuni punti di fratture e incrostazioni dei marmi. Visibile. Restauri moderni: Alcuni tratti del pavimento sono stati riposizionati su un supporto in cemento. In più punti sono osservabili risarciture in cemento. Condizione giuridica: proprietà Stato
Scavi di Ercolano (Riferimento: Guidobaldi, Maria Paola) Corso Resina, 1, 80056 – Ercolano (NA)
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Area archeologica, Casa del Rilievo di Telefo (Ins. Or. I,2), triclinio 18, opus sectile con scansione a T+U, in TESS – scheda 18204 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18204), 2016