Casa di Nettuno e Anfitrite (V, 6-7): l’abitazione si apre lungo il cardo IV superiore, al n. 7 (al n. 6 si trova un ulteriore ingresso che immette direttamente in una taberna). Le fauces, affiancate da una cucina con latrina (1) e da un ambiente forse da identificare con una cella ostiaria (2), immettono nell’atrio, che conserva parte di un pregevole larario decorato con pitture su lastre marmoree (ora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli). In asse con l’atrio si apre il tablino (3), alle cui spalle si trovano un lussuoso ninfeo o triclinio estivo (E), dipinto a viridario e poi impreziosito con mosaici parietali, tra cui un grande riquadro raffigurante Nettuno e Anfitrite, che ha dato il nome alla casa, e una sala tricliniare (7). La domus, provvista anche di un piano superiore, rispetta la planimetria del primitivo impianto, ma è sostanzialmente frutto di un restauro integrale avvenuto verso la fine del I sec. a.C. e testimoniato da murature con paramenti in opera reticolata. Una seconda fase di ristrutturazione decorativa è ben documentata nell’ambito del IV stile dalle pitture, dai rivestimenti pavimentali (in tessellato bicromo o in cementizio con inserti) e dai mosaici parietali (pianta edificio tratta da GUIDOBALDI ET ALII 2014, p. 282).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Area archeologica, Casa di Nettuno e Anfitrite (V,6-7), tablino 3, tessellato con pseudoemblema in sectile Tessellato bordato da una fascia bianca a ordito obliquo seguita da due fasce di tre filari di tessere bianche separate da cinque filari di tessere nere, a ordito diritto. Il campo è in mosaico bianco a ordito obliquo interrotto al centro, e anche in prossimità della soglia, da una sorta di pseudoemblema in sectile, forse a schema unitario, il cui disegno non è ricostruibile. Le lastre, in africano, pavonazzetto, portasanta e marmo bianco, potrebbero essere state rimontate in posizione scorretta. Il pavimento è databile nell’ambito di una ristrutturazione decorativa effettuata nel IV stile.
Area archeologica, Casa di Nettuno e Anfitrite (V,6-7), triclinio 7, tessellato bianco con fasce in colore contrastante Tessellato bordato da una fascia bianca a ordito obliquo seguita da due fasce di cinque filari di tessere nere, separate da sette filari di tessere bianche e racchiuse su entrambi i lati da tre filari di tessere bianche, a ordito diritto. Il campo è bianco con disposizione obliqua dei filari di tessere. Il pavimento è frutto di un rifacimento operato nel IV stile.
Atrio: l’ambiente, provvisto di impluvio al centro e caratterizzato da un basso compluvio, conserva in parte, presso la parete nord, un pregevole larario con lastre marmoree dipinte, ora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’atrio è decorato con pitture raffiguranti edicole architettoniche e da un rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile con inserti misti, entrambi attribuibili ad un intervento decorativo di IV stile.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1932-1934
Area archeologica, Casa di Nettuno e Anfitrite (V,6-7), atrio, cementizio a base fittile con inserti misti
Parte dell’ambiente: atrio Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: policromo
Cementizio a base fittile decorato con inserti di forma irregolare e, in misura minore, triangolare, quadrata e rettangolare (cm 2-7) in africano, portasanta, alabastro, giallo antico, ardesia, pavonazzetto, cipollino. Gli inserti hanno una disposizione abbastanza regolare. Il pavimento è databile nel IV stile.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Scavi di Ercolano) Il cementizio è ispezionabile solo parzialmente. Sono evidenti fratture, disgregazione del legante, depositi ed incrostazioni. Restauri moderni: Ampie lacune risarcite con malta. Condizione giuridica: proprietà Stato
Scavi di Ercolano (Riferimento: Guidobaldi, Maria Paola) Corso Resina, 1, 80056 – Ercolano (NA)
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Area archeologica, Casa di Nettuno e Anfitrite (V,6-7), atrio, cementizio a base fittile con inserti misti, in TESS – scheda 18447 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18447), 2016