Casa del Gran Portale (V, 35): la casa si apre al n. 35 lungo il lato NE del decumano inferiore (al n. 34 si accede ad una taberna, inizialmente facente parte dell’abitazione e in seguito resa indipendente). La planimetria dell’edificio non è di tipo canonico, in quanto la casa è il risultato della fusione del settore retrostante della Casa Sannitica e di ulteriori ambienti. L’ingresso, contraddistinto da un imponente portale, da cui deriva il nome della casa, immette nelle fauces, strette e sviluppate in salita. Su di esse si apre un lungo vestibolo (A) ed un cortile sopraelevato (C), che assume in parte le funzioni dell’atrio. Dal vestibolo è possibile accedere alla maggior parte degli ambienti, tra cui un triclinio in asse con le fauces (1), due cubicoli (3, 5), un oecus (2), un’exedra (4); uno stretto corridoio conduce ad una zona retrostante di carattere funzionale, comprensiva di una cucina e di una latrina (a, b). Il vestibolo A si sviluppa ad O dove si apre l’ala B che conduce ad una diaeta (6). La domus ci è giunta nelle forme delle ristrutturazioni operate in età imperiale, ma la prima fase edilizia risale ad epoca sannitica. I pavimenti, in cementizio decorati con inserti o tessere e in tessellato con pseudoemblemata marmorei, riflettono le varie fasi edilizie documentate nell’abitazione (pianta edificio tratta da GUIDOBALDI ET ALII 2014, p. 334).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Area archeologica, Casa del Gran Portale (V,35), diaeta 6, tessellato con pseudoemblema in sectile Il bordo del pavimento è costituito da una fascia monocroma nera seguita da tre filari di tessere nere, da tre filari di tessere bianche rettangolari (restaurate con tessere quadrate) e da tre filari di tessere nere, a ordito diritto. Il campo è monocromo nero, con sporadica presenza di tessere bianche, a ordito obliquo, interrotto al centro da uno pseudoemblema rettangolare in sectile (m 0,56×0,45) definito da tre filari di tessere bianche racchiuse, su entrambi i lati, da tre filari di tessere nere. Il sectile, a schema unitario centralizzato, è costituito da "un rettangolo centrale in pavonazzetto con gli angoli tronchi e sostituiti da triangolini in africano, e con sottile listellatura pure in pavonazzetto. La lastra è incorniciata da un motivo a denti di lupo, ovvero una fila di triangoli isosceli diritti in rosso antico e rovesci in giallo antico e con punte di lancia ai quattro angoli, quest’ultime parzialmente listellate in rosso. Più esternamente è un’ulteriore cornice costituita da una fila di triangoli rettangoli isosceli dritti, in giallo antico al centro e portasanta verso gli angoli, alternati a triangoli rovesci in pavonazzetto, tranne che in corrispondenza dei quattro angoli in cui si trova un triangolo minore in pavonazzetto". Il pavimento è databile al IV stile, pur non potendosi escludere una datazione anteriore.
Area archeologica, Casa del Gran Portale (V,35), esedra 4, tessellato con pseudoemblema in sectile Tessellato bordato da una fascia nera a ordito obliquo seguita da tre filari di tessere nere, da dodici filari di tessere bianche e da una fascia nera, a ordito diritto. Le cornici perimetrali dovevano originariamente circoscrivere un pavimento in sectile, andato completamente perduto e di cui sono visibili unicamente frammenti di marmo e di terracotta nel sottofondo pavimentale. Il rivestimento è databile nell’ambito del IV stile, pur senza escludere una datazione anteriore.
Area archeologica, Casa del Gran Portale (V,35), triclinio 1, cementizio a base mista con inserti misti Cementizio a base fittile e litica con inserti irregolari (cm 2-4,5) prevalentemente in palombino e, in misura minore, in ardesia, in giallo antico, in bardiglio ed altri materiali non specificati per l’avanzato stato di degrado del rivestimento, che non consente il riconoscimento dei litotipi. Il cementizio è frutto di un restauro operato nell’ambito del tardo III stile.
Ala B: l’ala si sviluppa ad O del vestibolo A, con cui condivide il pavimento, in cementizio a base fittile con tessere ed inserti litici, ed immette in una diaeta (6). Conserva la decorazione pittorica con volatili colti nell’atto di beccare ciliegie, scene di caccia e scene paesaggistiche, frutto di un rifacimento operato nell’ambito del III stile.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1931-1933
Area archeologica, Casa del Gran Portale (V,35), ala B, cementizio a base fittile con tessere ed inserti litici
Parte dell’ambiente: ala Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: tricromo
Pavimento in cementizio a base fittile con punteggiato irregolare di tessere bianche e nere e di scaglie di palombino.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti litici o litoidi) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: cm 0,5-1,2. cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 103a – inserti su cementizio
Referenza fotografica: Da GUIDOBALDI ET ALII 2014, tav. IV, 311.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Scavi di Ercolano) Tendenza alla disgregazione del legante, piccole lacune, incrostazioni. Condizione giuridica: proprietà Stato
Scavi di Ercolano (Riferimento: Guidobaldi, Maria Paola) Corso Resina, 1, 80056 – Ercolano (NA)
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Area archeologica, Casa del Gran Portale (V,35), ala B, cementizio a base fittile con tessere ed inserti litici, in TESS – scheda 18567 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18567), 2016