Impostatasi su un precedente insediamento di età tardorepubblicana (I sec. a.C.) e della prima età imperiale (I-II sec. d.C.), la villa di San Giusto conobbe il massimo sviluppo in età tardoantica (IV-VI sec. d.C.). Il complesso presenta una pars urbana, con ambienti residenziali pavimentati in mosaico, e una pars rustica, caratterizzata da un grande impianto per la produzione del vino e da un nucleo di ambienti di servizio, interpretabili come depositi e alloggi per la manodopera di servizio. Nella prima fase di vita (I-IV sec. d.C.) il settore residenziale era caratterizzato da due ambienti absidati, ortogonali tra di loro, mentre quello produttivo presentava una cella vinaria, all’interno della quale sono attestati grandi contenitori infossati, e una grande vasca per la fermentazione del mosto (lacus vinarius). A NE di questo complesso si sviluppò il nucleo degli ambienti di servizio alla villa, con vani di varie dimensioni e di forma rettangolare. A NW, invece, l’assenza di strutture e la presenza di un acciottolato piuttosto regolare lasciano ipotizzare che questo spazio abbia avuto la funzione di area aperta, verosimilmente per la fresatura del grano. Nel IV sec. d.C. la villa fu oggetto di ulteriori interventi costruttivi. Nella pars urbana si aggiunse un’ aula absidata all’interno di un grande ambiente rettangolare, che per la sua posizione potrebbe essere interpretato come aula di rappresentanza della villa. Nella pars rustica, invece, fu realizzato un nuovo ambiente contiguo rispetto alla vasca vinaria, che comportò l’abbandono del torchio ipotizzato a SE del lacus. Di conseguenza si determinò uno spostamento di asse nell’ubicazione del nuovo locale per la lavorazione dell’uva (calcatorium), che fu posizionato nell’area a NW della cella vinaria. Nel corso del V sec. d.C. si ebbero ulteriori restauri, dovuti anche all’installazione del complesso paleocristiano. Gli interventi più significativi si registrano nella pars rustica, con un ampliamento degli ambienti produttivi, che inglobò alcuni vani del settore residenziale. In particolare, nella cella vinaria furono inseriti altri contenitori e fu sistemato un altro lacus, di dimensioni minori, nella metà NE del locale per la pigiatura e la torchiatura. Nel corso della seconda mteà del V sec. d.C. la costruzione della chiesa e del battistero comportò la nascita di un agglomerato di ambienti gravitante attorno all’edificio di culto, mentre l’articolazione del precedente complesso rimase quasi inalterato. Tra la fine del V e la metà del VI sec. d.C. l’abbandono del lacus vinarius maggiore e l’obliterazione di alcuni dolia testimoniano una contrazione della produzione. La definitiva dismissione dell’edificio è poi attestata da alcune sepolture. Pianta edificio da HILGERT 1998.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo VI d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
villa di San Giusto, vano A12, tessellato policromo a motivi geometrici Tessellato a motivi geometrici, a tessere policrome su fondo bianco, nel quale si notano delle tessere di colore rosso bruno, ocra gialla e nero. La decorazione, non riconducibile ad uno schema geometrico noto, è frammentaria e non chiaramente intellegibile. Essa sembra essere costituita da singoli cerchi, in cui si può distinguere una prima fila di cerchi neri, delimitati da una linea bianca. Due frammenti fanno ipotizzare la presenza di una seconda fila di cerchi bianchi, delimitati da una linea dentellata nera.
villa di San Giusto, vano A8, tessellato policromo a motivi geometrici Tessellato policromo dell’abside, con decorazione geometrica a tessere policrome su fondo bianco. Bordo costituito da una treccia a due capi, policroma, con effetto di rilievo, su fondo scuro (DM 70j) e da onde correnti a giro multiplo (DM 101c), entrambe inquadrate da da due linee doppie (DM 1i); il campo, delimitato da linee dentellate (DM 2d) e linee semplici dentate (DM 1e), è decorato con un motivo non identificabile (una fila di archi che contengono archi concentrici a vari colori).
Ambiente di forma verosimiilmente rettangolare, disposto secondo un asse NE-SW, pavimentato in tessellato policromo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1995-1997 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia
Villa di San Giusto, vano A23, tessellato policromo a motivi geometrici e vegetali
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: policromo
Pavimento tessellato policromo con decorazione geometrica e vegetale costitutia da una cornice esterna, delimitata da una fascia bianca, che presenta una composizione ortogonale di squame bipartite adiacenti, a cinque colori, con effetto di file oblique di squame degli stessi colori. Nel campo interno è presente una composizione ortogonale di due fasce sinusoidali incrociate e allacciate, una disegnata da una ghirlanda di alloro in ciuffi di tre foglie, l’altra da una treccia a quattro capi (le fasce formano cerchi e lungo i bordi triangoli con due lati concavi). L’unico cerchio conservato racchiude un altro cerchio, il quale è ornato da un nastro ondulato che a sua volta contiene un diamante.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 217b – composizione romboidale di squame allungate bipartite, adiacenti, in colori contrastanti
Referenza fotografica: immagine da HILGERT 1998, figg. 92, a-b.
Hilgert, F. 1998, I mosaici della villa, in San Giusto: la villa, le ecclesiae: primi risultati dagli scavi del sito rurale di San Giusto (Lucera): 1995-1997, Bari, p. 72, figg. 92, a-b.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sciacovelli, Adriana, villa di San Giusto, vano A23, tessellato policromo a motivi geometrici e vegetali, in TESS – scheda 18855 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18855), 2016