scheda

Villa Marignane, vano 1, f. Candussi, p.c. 260/1, tess. quadriportico
Aquileia ( UD )


Lo scavo, non visibile e non visitabile, si trova nel settore occidentale della città antica, immediatamente a sud-ovest del circo, all’esterno delle mura urbiche; nella città moderna l’area è ubicata in località Marignane, 300 m circa a sud del Cimitero, 40 m circa ad ovest della curva angolare della Strada Comunale n.5, nel fondo Candussi, p.c. 260/1. L’ampio complesso, conosciuto come Villa delle Marignane, è stato scavato solamente in parte e si sono identificati due nuclei, piuttosto distanti l’uno dall’altro. Il nucleo settentrionale era articolato attorno ad un quadriportico pavimentato in mosaico (vano 1), del quale sono stati messi in luce tre bracci. Sul braccio occidentale affacciavano almeno tre ambienti adiacenti ornati da tessellati: a partire da nord, il vano 2 (le fotografie di scavo non permettono di avere la certezza sul tipo di rivestimento, per quanto sembrino riconoscibili alcuni frammenti musivi), il vano 3, identificabile con un corridoio per le dimensioni lunghe e strette, e infine il vano 4, che verosimilmente, considerata l’ampia metratura, svolgeva funzioni di rappresentanza. Dal lato sud del quadriportico si accedeva anche ad un altro ambiente mosaicato (vano 5), situato ad un livello più basso degli altri e raggiungibile tramite una scala di tre gradini: la sua esistenza testimonia che la “Villa” si estendeva su più livelli. Il nucleo meridionale del complesso sembra essere stato articolato anch’esso attorno ad un porticato (vano 6), su cui sia affacciavano da nord non meno di tre ambienti adiacenti abbelliti da mosaici (vani 7-9). La residenza ha avuto almeno due fasi, come testimonia lo stato delle murature e la deformazione del pavimento del vano 4 dovuta alla presenza di un muro sottostante. Di queste due fasi, peraltro, non si conosce con certezza la cronologia e le proposte degli studiosi sono discordanti anche sulla datazione dei mosaici: Brusin 1954 ritiene che appartengano a diverse abitazioni dell’inizio del II sec.d.C., Blake 1936 li attribuisce ad età tardo-antoniniana, mentre Lopreato 1987 ritiene che facciano parte di una residenza imperiale databile tra l’età tetrarchia e la costantiniana. Per quanto concerne la planimetria del complesso, i disegni editi non corrispondono alle fotografie di scavo e pertanto non possono essere considerati attendibili. In questa sede, in attesa di una pubblicazione esatta, la pianta tratta da Bertacchi 2003, tav.22, n.159 è stata rielaborata dalla scrivente per dare un’indicazione di massima della posizione dei vani in esame.
Cronologia
Non determinata
Motivazione della cronologia: non determinata
Villa delle Marignane, vano 2, fondo Candussi, p.c. 260/1, tess bianco
Del rivestimento sembra di poter riconoscere, nelle fotografie di scavo, alcuni frammenti in tessere bianche.

Villa Marignane, vano 3, f. Candussi, p.c. 260/1, tess. con reticolato
Il pavimento è un tessellato bordato da un’ampia fascia bianca seguita da fasce bianche e nere alternate, e decorato da un reticolato di fasce delineate, con quadrati concavi neri nei punti di incrocio; gli scomparti di risulta sono caricati da diversi motivi: una svastica, una crocetta quadripetala o una croce di linee dentate.

Villa Marignane, vano 4, f. Candussi, p.c. 260/1, girandole di pelte
Il pavimento è un tessellato ornato da una composizione ortogonale policroma di girandole di pelte nello stesso verso, contigue, intorno ad un nodo di Salomone, con diamanti negli spazi di risulta; il bordo consta di un’ampia fascia bianca, fasce bianche e nere alternate, una linea dentellata, una greca bassa, una fascia ornata da una fila di cuori a volute contrapposti e separati alternativamente da una coppia di palmette e da un fiore, e una greca bassa. E’ interessante notare che sul lato rivolto al quadriportico il mosaico è bordato solo da fasce monocrome.

Villa Marignane, vano 5, f. Candussi, p.c. 260/1, tess. con stelle
Il pavimento è un tessellato bordato da una fascia nera, il cui campo bianco racchiude un pannello quadrangolare. Quest’ultimo è racchiuso da fasce bianche e nere alternate ed è decorato da una composizione di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità, formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale; i quadrati grandi sono caricati da due racemi di hedera intrecciati, quelli piccoli da un quadrato concentrico con al centro una hedera e da un quadrato a lati concavi inscritto in un quadrato.

Villa Marignane, vano 6, f. Candussi, p.c. 260/1, tess. bicromo
Il pavimento è un tessellato a fondo bianco bordato da fasce bianche e nere alternate.

Villa Marignane, vano 7, f Candussi, p.c. 260/1, punteggiato di crocette
Il pavimento è un tessellato a fondo bianco ornato da un punteggiato di crocette nere disegnate da linee dentate e bordato da una fascia nera.

Villa Marignane, vano 8, f Candussi, pc260/1, t. meandro di svastiche
Il pavimento, di cui si ignora la sorte, è un tessellato policromo con il campo a fondo bianco ornato da due pannelli geometrici rettangolari disposti a T. Del pannello corrispondente al gambo si conserva solamente parte del bordo, che consta di fasce bianche e nere alternate e di una treccia a tre capi, policroma, su fondo nero. Il pannello corrispondente al tratto trasversale della T, invece, mostra una composizione ortogonale di meandri di svastiche a doppie T caricate da un quadrato sulla diagonale iscritto tra due pelte a volute affrontate e colorate; il quadrato, a fondo nero, è caricato da un nodo di Salomone. L’immagine del rivestimento è tratta da Brusin 1954, fig. a p. 47.

Villa Marignane, vano 9, f. Candussi, p.c. 260/1, tess. con Stagioni
Il pavim., di cui si ignora la sorte, è un tess. a fondo bianco che racchiude 2 pannelli formanti una T. Il pann. maggiore, corrispondente al gambo della T, sembra essere suddiviso in almeno 2 riquadri adiacenti: quello meglio conservato presenta un motivo non più riconoscibile, disegnato da una treccia a due capi policroma, da un meandro di svastiche a giro doppio e da una fila di crocette. Lo schema determina dei quadrati: nell’unico superstite si conserva il busto dell’Inverno. Il 2° riquadro mostra una fascia marginale formata da un meandro di svastiche a giro doppio seguita da una fila di crocette; la fascia pare interrotta da un cerchio disegnato da fasce geom. (le stesse che formano il bordo del pann.) e la decor. centrale è perduta. Il pann. minore è decorato da una comp. triassiale di stelle di 6 losanghe tangenti, formanti esagoni; le losanghe sono ornate da una losanga colorata, gli esagoni da un fiorone di tre hederae.

Villa Marignane, vano X, f Candussi, pc 260/1, tess. con cantharus
Il pavimento, di cui si ignora la sorte, è un tessellato bianco bordato da un’alta fascia nera, una bianca, una fascia ornata da racemi a volute uscenti da un cantharus, e fasce bianche e nere alternate.

Villa Marignane, vano Y, f Candussi, pc 260/1, tess bianco
Del pavimento, di cui si ignora la sorte, è venuta in luce parte del campo bianco.

Villa Marignane, vano Z, f Candussi, pc 260/1, tess bianco
Del pavimento, di cui si ignora la sorte, sono venuti in luce alcuni lacerti in tessere bianche.

Vano 1. L’ambiente, situato nel nucleo settentrionale del complesso, è un ampio quadriportico di cui sono stati messi in luce tre lati, nei quali è venuta in luce parte del pavimento musivo, che suggerisce una datazione nella prima metà del IV sec.d.C. Tra il mosaico e il pavimento di un ambiente che si estendeva ad est (vano 4) è stata scoperta una sorta di canaletta, che potrebbe aver alloggiato transenne marmoree di separazione (Lopreato 1987).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1914, 1953 – Ente responsabile: SA TS

Villa Marignane, vano 1, f. Candussi, p.c. 260/1, tess. quadriportico

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Il pavimento è scandito in pannelli giustapposti. L’unico scavato nel braccio N è ornato da una comp. triassiale di cerchi secanti e non contigui, con effetto di trifogli e formanti esagoni concavi, gli esagoni caricati da un esagono concavo inscritto. Il braccio O presenta 4 pann.: il 1° da N mostra una comp. di cerchi e di quadrati sulla diagonale tang., con spazi di risulta a forma di rocchetti contenenti pelte a volute, il 2° un reticolato di linee triple dentate, il 3° un racemo di acanto (è separato dal 2° da una fascia con una fila di losanghe e di quadrati fiancheggiati da pelte a volute), il 4° una comp. triassiale di cerchi secanti e non contigui, con effetto di trifogli e formanti esagoni concavi, gli esagoni caricati da un triangolo concavo inscritto. L’unico pann. scoperto nel braccio S presenta una comp. di quadrati concavi sulla diagonale tang., formanti cerchi, in un reticolato di linee, con un quadrato iscritto in ogni comparto. L’immagine del rivestimento è estratta dall’Archivio MAN, Aquileia, Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia, neg. 3365 (immagine su concessione del MiBACT – Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, con divieto di ulteriore riproduzione senza preventiva autorizzazione).

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Unità decorative

Parte dell’ambiente: ambulacro
Tipo di impaginazione: giustapposta
Cromia: policromo

Il pavimento del braccio occidentale è un tessellato scandito in più pannelli giustapposti. A partire da nord, il primo pannello, che occupa anche parte del braccio settentrionale, è decorato da una composizione ortogonale di cerchi e di quadrati sulla diagonale tangenti, con spazi di risulta a forma di rocchetti e con pelte a volute a virgola e con apice ornata, qui con hedera concava, nei rocchetti (le pelte sono caricate da una figura omologa colorata). I cerchi sono disegnati da diverse fasce geometriche: fasce monocrome, la linea dentellata (i dentelli di gruppi di quattro tessere), la greca in colori contrastanti, da cui risultano due linee dentellate opposte e sfalsate, con dentelli lunghi, la greca qui caricata da una greca mediana (da cui risulta una coppia di greche irregolari), il meandro, i denti di sega dentati, la treccia a due capi bianca su fondo nero; la decorazione dei cerchi comprende la crocetta quadripetala, il quadrato a lati concavi inscritto in un ottagono a lati concavi (con una hedera concava nel quadrato), il quadrato a lati concavi. I quadrati sono disegnati da fasce monocrome e linee dentellate e sono caricati da diversi motivi, tra cui il quadrato a lati concavi decorato da una svastica al centro (gli spazi angolari divisi in due settori da linee triple dentate), il quadrato disposto sulle diagonali inscritto in un quadrato, in cui è inscritto un quadrato, e il pseudo scudo di triangoli in un quadrato (lo schema esatto non è ricostruibile). I semicerchi di risulta lungo i lati presentano fioroni compositi (non identificabili dalla documentazione fotografica); nei triangoli di risulta lungo i bordi si riconosce il triangolo di triangoli e il triangolo incluso in un triangolo. Il bordo di questo pannello consta di un’ampia fascia bianca seguita da due linee nere, una fascia di denti di sega, tre linee bianche e due nere. Il pannello che segue è incorniciato da una fascia bianca seguita da due linee nere ed è decorato da un reticolato di linee triple dentate e bicrome su fondo chiaro, gli scomparti caricati da una crocetta scura. Segue, realizzato con tessere ben più piccole di quelle del riquadro precedente, un pannello del quale si conserva parte del campo decorato da un racemo policromo di acanto, che secondo Lopreato 1987 si diramava originariamente a V con volute contrapposte; il bordo consta di una fascia bianca seguita da una linea dentellata bicroma (i dentelli di due tessere), una fascia ad onde correnti a giro doppio, una linea dentellata bicroma (i dentelli di due tessere), una treccia a tre capi, policroma, su fondo scuro, due linee bianche, una linea dentellata (i dentelli di gruppi di quattro tessere) una fila di ovoli policromi e una linea dentellata (i dentelli di gruppi di quattro tessere). Questo pannello è separato da quello precedente tramite una fascia ornata da una fila di losanghe e di quadrati sulla diagonale fiancheggiati da pelte a volute "a virgola" ed apice ornata. Un quadrato è caricato da un fiorone composito a girandola di 8 elementi adiacenti: 4 petali affusolati ricurvi e 4 dardi a punta convessa ricurvi (qui il centro è un cerchio sovrapposto ai petali affusolati); una losanga presenta una losanga inclusa, circondata da fasce monocrome e da una linea dentellata, i dentelli lunghi di due tessere. Il pannello seguente, che occupa anche parte del braccio meridionale del portico, presenta una composizione triassiale di cerchi secanti e non contigui, con effetto di trifogli neri e formanti esagoni concavi bianchi, gli esagoni caricati da un triangolo concavo nero inscritto; il bordo presenta una fascia bianca seguita da una linea tripla nera, una fascia bianca, una greca disegnata da linee bianche e nere su fondo nero, tre linee bianche e due linee nere.
Fasiolo 1915 colloca il pavimento in età antoniniana, Blake 1936 in età tardo-antoniniana, Brusin 1954 data tutto il complesso all’inizio del II sec.d.C., Lopreato 1987 in età costantiniana.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 101c – onde correnti a giro multiplo
DM 1i – linea doppia
DM 1y – fascia monocroma
DM 2f – linea dentellata (dentelli lunghi di 2 tessere)
DM 30c – greca delineata
DM 51h – fila di ovoli
DM 10a – denti di sega (qui i triangoli equilateri)
DM 72d – treccia a tre capi policroma, su fondo scuro
DM 2j – linea dentellata (dentelli di gruppi di quattro tessere)

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica e geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 156a – composizione ortogonale di cerchi e di quadrati sulla diagonale tangenti, con spazi di risulta in forma di rocchetticrocetta quadripetala
DM 156a – composizione ortogonale di cerchi e di quadrati sulla diagonale tangenti, con spazi di risulta in forma di rocchettiquadrato a lati concavi
DM 30i – greca in colori contrastanti (da cui risultano due linee dentellate opposte e sfalsate, con dentelli lunghi), la greca qui caricata da una greca mediana (da cui risulta una coppia di greche irregolari)
DM 124c – reticolato di linee triple dentate e bicromecrocetta
var. DM 247c – composizione triassiale di cerchi secanti e non contigui, con effetto di trifogli e formanti esagoni concavi, gli esagoni caricati da un triangolo concavo inscritto
DM 33e – meandro
DM 70d – treccia a due capi, in colore contrastante
non documentato – quadrato a lati concavi inscritto in un ottagono a lati concavihedera concava
var. DM 293d – quadrato a lati concavi disposto sulle diagonali, inscritto in un quadrato, gli spazi angolari divisi in due settorisvastica
DM 64e – racemo di acantofiore
DM 156a – composizione ortogonale di cerchi e di quadrati sulla diagonale tangenti, con spazi di risulta in forma di rocchettifiorone
DM 156a – composizione ortogonale di cerchi e di quadrati sulla diagonale tangenti, con spazi di risulta in forma di rocchettitriangolo di triangoli
DM 10g – denti di sega, dentati
DM 156a – composizione ortogonale di cerchi e di quadrati sulla diagonale tangenti, con spazi di risulta in forma di rocchettipelta a volute a virgola e con apice ornata, qui con hedera concava
DM 2j – linea dentellata (dentelli di gruppi di quattro tessere)
var. DM 293a – quadrato disposto sulle diagonali inscritto in un quadrato, in cui è inscritto un quadrato
var. DM 340 – pseudo scudo di triangoli, in un quadrato
non documentato – triangolo incluso in un triangolo
non documentato – fila di losanghe e di quadrati sulla diagonale fiancheggiati da pelte a volute "a virgola" ed apice ornata
var. DM 277a – fiorone composito a girandola di 8 elementi adiacenti: 4 petali affusolati ricurvi e 4 dardi a punta convessa ricurvi (qui il centro è un cerchio sovrapposto ai petali affusolati)
DM 301b – losanga racchiusa in una losanga (qui a linee di tessere)
DM 59b – fila di pelte a volute diritte e affrontate ai lati di una losanga sdraiata

 
 
Referenza fotografica: foto di T. Clementi. Dettaglio del pannello con racemo di acanto.

Parte dell’ambiente: ambulacro
Tipo di impaginazione: giustapposta
Cromia: policromo?

Il pavimento del braccio settentrionale, messo solo parzialmente in luce, è un tessellato ornato da pannelli giustapposti, l’unico venuto in luce dei quali è decorato da una composizione triassiale di cerchi secanti e non contigui, con effetto di trifogli neri e formanti esagoni concavi bianchi, gli esagoni caricati da un esagono concavo nero inscritto, con effetto di una composizione ad alveare di quadrati sulla diagonale e di triangoli concavi tangenti; il bordo consta di un’ampia fascia bianca seguita da due linee nere, tre linee bianche, un meandro basso, tre linee bianche e due linee nere.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 33f – meandro basso
DM 1i – linea doppia
DM 1t – linea tripla
DM 1y – fascia monocroma

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
var. DM 247c – composizione triassiale di cerchi secanti e non contigui, con effetto di trifogli e formanti esagoni concavi, in colori contrastanti, gli esagoni caricati da un esagono concavo inscritto, con effetto di una composizione ad alveare di quadrati sulla diagonale e di triangoli concavi tangenti

 
 
Referenza fotografica: da Lopreato 1987

Parte dell’ambiente: ambulacro
Tipo di impaginazione: giustapposta
Cromia: policromo?

L’unico pannello scavato lungo il braccio meridionale mostra una composizione ortogonale, disegnata da linee nere su fondo bianco, di quadrati concavi sulla diagonale tangenti, formanti cerchi, in un reticolato di linee, con un quadrato iscritto in ogni comparto (le linee triple dentate che si dipartono dai quadrati formano un secondo reticolato, obliquo); il bordo consta di un’ampia fascia bianca seguita da una fascia nera, una bianca, una linea dentellata bicroma (i dentelli di gruppi di quattro tessere) e due linee nere.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 1i – linea doppia
DM 2j – linea dentellata (dentelli di gruppi di quattro tessere)

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
var. DM 155f – composizione ortogonale di quadrati concavi sulla diagonale tangenti, formanti cerchi, in un reticolato di linee, con un quadrato iscritto in ogni comparto (le linee triple dentate che si dipartono dai quadrati formano un secondo reticolato, obliquo)

 
 
Referenza fotografica: da Lopreato 1987.

Oggetto conservato: frammento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, secondo quadriportico)

Restauri moderni: Il frammento è stato strappato e consolidato su una base cementizia.Oggetto conservato: parte del bordo e del campo – Conservato in: situ ()

Bertacchi, L. 2003, in Nuova pianta archeologica di Aquileia, Udine, p. 51, nota 32 a p. 52.
Blake, M.E. 1936, Roman Mosaics of the Second Century in Italy, in Memoirs of the American Academy in Rome, Roma.
Brusin, G. 1954, Le ultime scoperte archeologiche ad Aquileia. II, in Aquileia Chiama: Bollettino dell’Associazione Nazionale per Aquileia, Aquileia, p. 48 , fig. a p. 49.
Brusin, G. 1956, Notizie sugli scavi del 1954, n. 4874, in Fasti Archaeologici: annual bulletin of classical archaeology, Roma, p. 346 , figg. 106-107.
Fasiolo, O. 1915, in I mosaici di Aquileia, Roma, pp. 53-54 , tav. VIII.
Forlati Tamaro, B. 1955, Progetto di una legge speciale per Aquileia, in Aquileia Chiama: Bollettino dell’Associazione Nazionale per Aquileia, pp. 99-101, fig. a p. 98.
Forlati Tamaro, B. 1963, L’ultimo decennio di attività dell’Associazione Nazionale per Aquileia 1953-1963, in Aquileia Chiama: Bollettino dell’Associazione Nazionale per Aquileia, p. 10 , fig. a p. 9.
Lopreato, P. 1987, La villa imperiale delle Marignane in Aquileia, in Aquileia e Roma. Atti della XVII settimana di studi aquileiesi (Aquileia, 24-29 aprile 1986), Udine, pp. 2-3.

DATA SCHEDA: 2007 | AUTORE: Clementi, Tatiana | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Clementi, Tatiana, Villa Marignane, vano 1, f. Candussi, p.c. 260/1, tess. quadriportico, in TESS – scheda 2822 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2822), 2007

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2822


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