Villa ubicata su una stretta lingua di terra che delimita da un lato un porto naturale, dall’altro il golfo di Portoferraio. Indagato in modo sistematico a partire dal 1990, l’edificio sembra articolarsi in almeno due nuclei (corrispondenti alle due aree di scavo A e B), costituiti rispettivamente da una serie di vani in parte a destinazione termale, tra i quali il laconico 1, e da alcuni ambienti a carattere residenziale. La differente tecnica impiegata nella realizzazione delle murature e la tipologia dei rivestimenti pavimentali (cementizio, tessellato e opus sectile) hanno consentito di scandire a grandi linee le principali fasi di vita del complesso, frequentato senza soluzione di continuità dal I sec. a.C. al V sec. d.C., come sembrano confermare i frammenti ceramici, rinvenuti purtroppo fuori contesto. I-II FASE: l’impianto originario della villa e i suoi primi ampliamenti sono inquadrabili tra la metà del I sec. a.C. e il I sec. d.C., quando l’edificio appare già provvisto di impianto termale, come attesta il vano circolare 1 dell’area A caratterizzato da quattro nicchie semicircolari, interpretabile come laconico e rivestito in cementizio. Nello stesso orizzonte cronologico, nell’area B, sulla base delle impronte rimaste impresse sulla malta di allettamento, è possibile collocare alcune stesure in opus sectile a isodomo listellato pertinenti ad uno o più ambienti affiancati. III FASE: ai primi decenni del II sec. d.C. sono attribuiti interventi di ristrutturazione non specificati che sembrano ampliare il quartiere residenziale (Area B). IV FASE: la villa venne interessata, specificatamente nel settore A, da nuovi interventi di ristrutturazione tra la fine del II e l’inizio del III sec. d.C., quando il laconico 1, inglobato nel nuovo percorso di fruizione, venne affiancato da alcuni ambienti con pavimentazione in tessellato (vani 2, 4). Più incerta risulta infine la collocazione cronologica dei due pavimenti in opus sectile (vani 3, 5) attribuiti in letteratura alla quarta fase, ma verosimilmente più antichi, come suggerisce il taglio accurato delle lastre e il rispetto puntuale delle concordanze cromatiche, caratteristiche queste che depongono a favore di una datazione più alta rispetto all’orizzonte di fine II-inizio III sec. d.C. (pianta edificio tratta da Bueno 2011, p. 71, fig. 31).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Linguella, villa, ambiente 2, tessellato policromo a decorazione geometrica (ElbLing-02) Tessellato policromo a decorazione geometrica. Bordato da una treccia a due capi policroma, il campo è ornato da file diagonali di quadrati uniti per i vertici opposti, definiti da una linea tripla bianca e campiti alternatamente in rosso scuro, rosso, arancione e azzurro. I quadrati delimitano una serie di rettangoli disposti a scala e caratterizzati dalle stesse campiture cromatiche.
Linguella, villa, ambiente 3, opus sectile a isodomo listellato (ElbLing-03) Rivestimento in opus sectile parzialmente conservato, caratterizzato da un motivo a isodomo listellato (motivo L/R:I1) a modulo medio. Le lastre rettangolari (29 x 57-65 cm), lisciate su entrambe le superfici e tagliate accuratamente, sono in greco scritto, mentre i listelli (30-34 x 4 cm) sono in portasanta. In corrispondenza dei listelli, nella malta di allettamento sono inseriti frammenti ceramici.
Linguella, villa, ambiente 5, opus sectile con motivo Q3p (ElbLing-05) Rivestimento in opus sectile decorato da un modulo quadrato con due quadrati concentrici inscritti diagonalmente l’uno dentro l’altro e con punte di lancia convergenti dai vertici verso il centro (modulo quadrato, motivo Q3p). Il modulo del quadrato di base è pari a due piedi romani (60 cm circa). Le lastre, lisciate da entrambe le parti, presentano uno spessore variabile compreso tra 1 e 3 cm e sono in bardiglio, greco scritto, portasanta e rosso antico.
Linguella, villa, ambiente area B, opus sectile a isodomo listellato (ElbLing-I) Le impronte rimaste impresse sulla malta di allettamento di un pavimento in opus sectile completamente spoliato consentono di ricostruire lo schema a isodomo listellato (modulo listellato, motivo L/R:I1) relativo ad uno o più ambienti affiancati dell’area B.
Ambiente 4: il vano conserva porzioni di intonaco dipinto presso le pareti e la pavimentazione in tessellato policromo campito da un disegno a menadro prospettico. L’ambiente è frutto di una ristrutturazione inquadrabile tra la fine del II sec. d.C. e gli inizi del III sec. d.C.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1990-1991
Linguella, villa, ambiente 4, tessellato policromo con disegno a meandro prospettico (ElbLing-04)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Tessellato policromo a decorazione geometrica associato a un intonaco parietale rosso. Bordato da una fascia monocroma bianca seguita da una fascia in tessere di colore rosso scuro, da una fascia bianca, da una fascia grigia e da una linea tripla bianca, il campo presenta un disegno a meandro prospettico di svastiche e rettangoli, reso in modo assai approssimativo attraverso l’alternanza di colori all’interno della composizione (arancione, giallo, azzurro, rosso scuro, verde). Le tessere di colore bianco e rosso scuro, in marmo di importazione, sono di dimensioni inferiori e presentano un taglio più regolare.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ (Villa romana della Linguella, in situ) Il mosaico è stato ricoperto. Alcune buche subcircolari realizzate per l’alloggiamento di pali lignei in una fase in cui le strutture erano ormai fatiscenti ha compromesso ampie porzioni del mosaico.
Villa romana della Linguella (Riferimento: Dott. S. Ducci) – Portoferraio (Isola d’Elba, LI)
Bueno, M. 2011, in Mosaici e pavimenti della Toscana (II secolo a.C. – V secolo d.C.), Roma, pp. 72; 322; 465; 467; 469, tavv. XXIX,1; D,3.Fabiani, F./ Luisetti, M./ Chiaverini, S. 1995, in Mosaici e sectilia nelle ville della Linguella e delle Grotte all’Elba, Bordighera, 166-167.Pancrazzi O., Ducci S. 1996, in Ville e giardini dell’Elba romana, Firenze, 56-58.Zecchini M. 1982, in Relitti romani dell’Isola d’Elba, Lucca, 44-46.Zecchini, M. 2001, in Isola d’Elba. Le origini, Lucca, 154-156.