Lo scavo, visibile e visitabile, si trova nei quartieri Sud-Ovest della città antica, a circa 80 m ad ovest del cardine massimo, 60 m circa a sud del secondo decumano a meridione del decumano massimo e a 35 m circa ad est dell’anfiteatro; nella città moderna l’area è ubicata 60 m circa a sud di via Manlio Acidino, 80 m circa ad ovest di via Giulia Augusta, e 130 m circa a nord di via Roma, nel fondo Rizzi, ex Beneficio Parrocchiale, p.c. 571. L’edificio, che con ogni probabilità non è stato messo completamente in luce, che è stato costruito sui resti di un più antico edificio e che confinava a nord con la c.d. Casa del Pavone e a sud con la c.d. Domus 2, viene denominato in questa sede Domus 1. Presenta almeno tre fasi edilizie ma la datazione si basa solo su considerazioni stilistiche riguardanti i pavimenti di pregio. L’impianto principale appartiene al I sec.d.C. L’ingresso potrebbe essere stato lungo il lato orientale, dove si trovano i vani 13-16, ma l’appartenenza di questi ultimi all’edificio non è accertata (sulla questione si veda da ultimo Novello, c.s.), oppure in corrispondenza del corridoio mosaicato 1, che conduceva alla corte porticata 2, attorno alla quale si disponevano gli altri ambienti della domus. Tra essi l’ampio ambiente 3 e i vani 4 e 5, ornati da un pavimento musivo e disposti lungo il lato orientale della corte, dovevano solgere funzioni di rappresentanza o di soggiorno, mentre sugli altri lati si aprivano vani di varia funzione (cucina, latrina, dispensa, camera da letto, un ambiente destinato ai lavori di tessitura nel quali sono stati rinvenute centinaia di pesi in mucchietti). Il vano 12 è stato interpretato come vano scala (Mirabella Roberti 1987, p.363) e potrebbe quindi testimoniare l’esistenza di un secondo piano.Sono documentate anche pareti affrescate con "divisioni lineari rosse o gialle a fondo rosso con decorazioni di greche" (Brusin 1955), che forse appartengono a questa prima fase. I vani mosaicati 13-15, che si trovano all’estremità orientale dello scavo, sono anch’essi attribuiti da Brusin al I sec.d.C., mentre secondo Donderer 1986 sono da ascriversi, su base stilistica, al secolo seguente. Bragantini 1989, p.257, riporta che alcuni frammenti pittorici collocabili tra il II e il III stile sono stati rinvenuti in uno strato sigillato dal mosaico del vano 15, che oltretutto si trova ad una quota superiore a quella di tutti gli altri, e pertanto questo rivestimento può essere assegnato ad una seconda fase. L’esistenza di quest’ultima è testimoniata anche dalla decorazione pittorica, ascrivibile ad età adrianea, pertinente ad un muro che taglia il mosaico del vano 3. Vi compaiono "basamenti di pilastro e di colonna che sporgono e rientrano e una porta aperta" (Brusin 1955). In un momento ancor più tardo alcuni ambienti del gruppo più antico vengono suddivisi in unità più piccole da murature piuttosto rozze di scaglie lapidee, le quali talvolta tagliano i precedenti muri di mattoni. La ricostruzione della planimetria dell’abitazione è comunque problematica. La pianta presentata in questa sede è tratta da Novello, c.s.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Domus 1, vano 13, fondo Rizzi, p.c. 571, tessellato con reticolato Il pavimento è un tessellato a fondo bianco che racchiude al centro un pannello bicromo quadrato, decorato da un reticolato di file di quadrati sulla diagonale tangenti, in colore contrastante, gli scomparti in forma di grandi quadrati a gradini, caricati a loro volta da quadrati delineati che determinano "scalei". I quadrati delineati presentano diversi motivi ornamentali: tre di essi sono decorati da un nodo di Salomone, tre da un quadrato nero e due da un quadrato nero a lati concavi (con al centro una svastica bianca). In prossimità del pannello, il campo bianco è interrotto da una cornice con tre linee di tessere nere.
Domus 1, vano 14, fondo Rizzi, p.c. 571, tess. con ottagoni e quadrato Il pavimento è un tessellato a fondo bianco che racchiude un pannello quadrato; quest’ultimo, bordato da fasce bianche e nere alternate, è decorato da una composizione centrata, in un quadrato e attorno ad un quadrato, di 4 ottagoni sui lati, adiacenti al quadrato centrale e di 4 squadre disposte sulle diagonali, adiacenti agli ottagoni, gli spazi di risulta in losanghe e triangoli. ll quadrato centrale inscrive un cerchio caricato da un fiorone di 2 corolle adiacenti, due ottagoni presentano un cantharus da cui fuoriescono racemi di hedera, gli altri due un fiorone composito di 8 elementi; due squadre sono ornate da racemi di hedera, la terza da una treccia a due capi, la quarta è distrutta. Tra il pannello è e il bordo del mosaico corre una cornice di fasce bianche e nere alternate.
Domus 1, vano 15, f. Rizzi, p.c. 571, tess. con semistelle e quadrato Il pavimento è un tessellato a fondo bianco che racchiude un pannello quadrato. Quest’ultimo, bordato da fase bianche e nere alternate, è campito da una composizione centrata, in un quadrato e attorno ad un quadrato, di 4 coppie di losanghe che attorniano il quadrato, di 4 "semistelle" di otto losanghe poste sui lati, e di 4 coppie di losanghe angolari, le "semistelle" contigue alle coppie di losanghe, che determinano quadrati e squadre negli spazi di risulta, e triangoli sui lati. Il quadrato centrale è decorato da un cantharus; le losanghe, i triangoli e i quadrati sono caricati da figure omologhe concentriche, mentre le squadre sono ripartite da linee punteggiate in rettangoli e quadrati. Tra il bordo del mosaico e il pannello corre una cornice formata da tre linee bianche, tre nere e due bianche. Il pavimento, restaurato già in antico, ha subito numerose integrazioni anche in epoca moderna.
Domus 1, vano 3, fondo Rizzi, p.c. 571, tessellato con pseudoscudo Il pavimento è un tessellato bicromo che presenta tre unità decorative, di cui quella centrale con funzione di fascia divisoria. L’unità settentrionalee, a fondo bianco, racchiude uno pseudoscudo di triangoli, in un quadrato, a 4 settori delimitati dalle diagonali (i settori sono a pseudo scacchiera di triangoli isosceli rettangoli, le diagonali a linee di spine). Al centro dello scudo si trova un quadrato ornato da uno "stralcio" centrato di un reticolato di fasce delineate, con hederae nei punti di incrocio e losanghe iscritte nei rettangoli; il quadrato centrale mostra un fiore di 8 foglie. Il bordo consta di fasce bianche e nere alternate e una fascia ornata da una coppia di onde contrapposte con lo stesso orientamento. La fascia divisoria in tessellato bianco è bordata da due linee bianche e una fascia nera, mentre l’unità decorativa meridionale, per la parte venuta in luce, è un tessellato a fondo bianco bordato da una fascia nera seguita da tre linee nere e tre bianche. L’immagine del rivestimento è tratta da Donderer 1986.
Domus 1, vano 4, fondo Rizzi, p.c. 571, tessellato con reticolato Il mosaico è un tessellato bicromo, bordato da un’alta fascia nera, che mostra al centro del campo bianco un pannello rettangolare. Quest’ultimo, incorniciato da fasce bianche e nere alternate e da una linea doppia bianca e nera, le tessere disposte a scacchiera, è decorato da un reticolato di fasce monocrome, con gli scomparti e i quadrati nei punti di incrocio bipartiti secondo la diagonale, con effetto di composizione di fasce caricate da file spezzate di rettangoli tangenti in colori contrastanti.
Domus 1, vano 5, fondo Rizzi, p.c. 571, tessellato con scacchiera Il pavimento è un tessellato bordato da una fascia nera, seguita da due linee nere e due linee bianche, il cui campo a fondo bianco è ornato al centro da un pannello rettangolare campito da una scacchiera di losanghe disposte a spina di pesce e incorniciato da due linee bianche, una fascia nera e una linea doppia punteggiata. Il pavimento è stato distrutto per un lungo tratto da un muro con orientamento nord-sud di epoca posteriore.
Vano 1. Dell’ambiente si conservano alcuni lacerti murari in mattoni e parte della pavimentazione musiva, che suggerisce una datazione nella seconda metà del I sec.d.C.
Lunghezza: 12.60 m – Larghezza: 1.79 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1955; inizio degli anni ’70 – Ente responsabile: SA TS
Domus 1, vano 1, fondo Rizzi, p.c. 571, tess. con punteggiato di dadi
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Nella parte orientale dell’ambiente si conservano due lacerti in tessere bianche (rispettivamente 2.60 x 0.55 m e 0.50 x 0.24 m), mentre in quella occidentale si è riportato in luce un tappeto (6.57 x 0.68 m) a fondo nero, bordato da una fascia bianca e decorato da un punteggiato regolare di dadi bianchi. Parte del pavimento è stata distrutta da strutture murarie di epoca successiva e si riconosce anche un restauro antico realizzato in tessere bianche e nere, individuabile lungo il bordo. L’immegine del rivestimento è estratta dall’Archivio MAN, Aquileia, neg. 4893/117 (immagine su concessione del MiBACT – Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, con divieto di ulteriore riproduzione senza preventiva autorizzazione).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Misure Lunghezza: 12.60 m; Larghezza: 1.79 m;
Unità decorative
Parte dell’ambiente: ambulacro Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: bicromo
Si conservano due lacerti in tessere bianche, le tessere a ordito di filari paralleli e obliqui. Uno dei lacerti, davanti al vano 5A, presenta verso il centro del mosaico, un bordo formato da tre linee bianche seguite da almeno due linee nere. Il pavimento è coevo agli altri mosaici rinvenuti alla medesima quota e pertinenti alla prima fase dell’edificio, datati su base stilistica.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0.8-1.0 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Referenza fotografica: Archivio MAN Aquileia, neg. 4893/38 (immagine su concessione del MiBACT – Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, con divieto di ulteriore riproduzione senza preventiva autorizzazione).
Parte dell’ambiente: ambulacro Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Il tappeto a fondo nero, bordato da una fascia bianca, a ordito di filari paralleli e obliqui, seguita da tre linee bianche, è decorato da un punteggiato regolare di dadi bianchi.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato con inserti di tessere musive di modulo maggiore)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0.8-1.0; 2.0 (i dadi) cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 107b – punteggiato di dadi su tessellatum in colore contrastante
Referenza fotografica: Archivio MAN Aquileia, neg. 4893/117 (immagine su concessione del MiBACT – Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, con divieto di ulteriore riproduzione senza preventiva autorizzazione).
Oggetto conservato: parte del bordo e del campo – Conservato in: situ Restauri antichi: Si riconosce, nel tappeto occidentale, un restauro antico realizzato in tessere bianche e nere, individuabile lungo il bordo.
Brusin, G. 1955, Scavo di case romane di età imperiale, in Aquileia Chiama: Bollettino dell’Associazione Nazionale per Aquileia, Aquileia, pp. 116-117.Brusin, G. 1957, n.4292, in Fasti Archaeologici: annual bulletin of classical archaeology, Roma, pp. 342-343.Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, pp. 54-55, Aquileia 88-89.Forlati Tamaro, B. 1965, Il problema dell’acquisto dei terreni archeologici in Aquileia, in Aquileia Chiama: Bollettino dell’Associazione Nazionale per Aquileia, p. 2.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Clementi, Tatiana, Domus 1, vano 1, fondo Rizzi, p.c. 571, tess. con punteggiato di dadi, in TESS – scheda 2956 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2956), 2007