Sul lato sud-ovest del foro si apre una domus ad atrio di età repubblicana (Casa di Diana), ristrutturata a partire dall’età augustea con nuovi pavimenti in tessellato e alcune modifiche planimetriche (la pianta allegata è relativa alla seconda fase edi¬lizia). L’ingresso, prospiciente la platea forense, era costituito dal vestibolo esterno e dalle fauci 1 affiancate dalle due tabernae 2 e 3 aperte direttamente sul foro (2 con retrostante magazzino o vano scala). Con la fase di ristrutturazione di età augustea, la taberna 2 viene pavimentata in tessellato e probabilmente convertita in ambiente adibito al culto imperiale (Fentress 2003, pp. 156-159). Le fauci immettevano nell’atrio 4 ad ali con impluvio (nell’ala 5 si ipotizza la presenza di un larario), intorno al quale si distribuiscono l’ambiente 6, ricavato da due precedenti cubicoli simmetrici ai vani 7 e 8, come si deduce dalla tamponatura di una porta di accesso all’atrio, e il tablino 10, in perfetta simmetria con l’ingresso. l’ambiente 17, originariamente non aperto sul loggiato retrostante 16 e comunicante con l’atrio attraverso una porta in un secondo momento obliterata, è interpretabile come triclinio. La tamponatura del collegamento tra triclinio 17 e l’atrio 4 e lo sfondamento della parete di fondo di 17, modificano i percorsi interni alla casa, separando il settore gravitante sull’atrio da un settore “riservato”, raggiungibile dall’atrio solo attraverso il corridoio 11, a sua volta aperto sui vani di servizio 12-14. A questo settore della casa si accedeva anche attraverso l’entrata secondaria 15, adiacente ai vani 18 e 19, interpretabili come cisterna e struttura termale, in un secondo momento defunzionalizzata. In età giulio-claudia il giardino aperto sul fondo dell’edificio viene dotato di un tempietto indipendente dedicato a Diana, posto lungo la parete ovest. Il giardino, infine, era collegato attraverso alcuni gradini alla strada che costeggiava la casa sul lato sud. Sulla scorta di elementi stratigrafici (Fentress 2003), alla prima fase edilizia di età tardorepubblicana sono riconducibili i rivestimenti in cementizio dei vani 1, 4 e 8, mentre frutto degli interventi di ristrutturazione di età augustea sono i cementizi dell’impluvio, degli ambienti 6, 9 e 16 e i tessellati dei vani 2, 10 e 17 (pianta edificio tratta da Bueno 2011, p. 65, fig. 25).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Cosa, Casa di Diana, ambiente 10, tessellato bicromo (Cos-15) Rivestimento in tessellato a decorazione geometrica bianca e nera, articolato in due unità decorative, pertinenti alla soglia (a) e al vano vero e proprio (b). -a (soglia): fascia estesa per tutta la larghezza dell’ambiente e campita da un meandro di svastiche a giro doppio alternate a quadrati concentrici, disegnato da una fascia monocroma nera. -b (vano): bordato da due fasce nere, il campo è decorato da un tessellato bianco campito con pseudoemblema quadrato in posizione centrale. Questo è caratterizzato da un cerchio nero campito da un esagono bianco a lati concavi, a sua volta impreziosito da un fiore a sei foglie nero su fondo bianco. Il cerchio è inscritto all’interno di un quadrato bordato da una treccia a due capi in bianco su fondo nero e, esternamente, da una serie di quadrati bianchi posti sulla diagonale e tangenti per un angolo.
Cosa, Casa di Diana, ambiente 17, tessellato geometrico bicromo (Cos-17) Rivestimento in tessellato a decorazione geometrica bianca e nera suddiviso in due unità decorative, pertinenti alla soglia di accesso (a) e allo spazio principale del vano (b). -a (soglia): fascia estesa per tutta la larghezza dell’ambiente e campita da un meandro di svastiche a giro doppio delineato da una fascia monocroma di cinque filari di tessere nere. Alle due estremità, la soglia è chiusa da quadrati concentrici delineati in nero su fondo bianco. -b (vano): inquadrato da due fasce monocrome nere, il campo è decorato da un tessellato bianco con pseudoemblema circolare posto al centro del vano. lo pseudoemblema è caratterizzato da una serie di cerchi concentrici bianchi e neri; il cerchio nero più piccolo è campito da un esagono bianco caricato da un esagono concentrico nero, a sua volta decorato da una stella a sei punte nera con un esagono interno bianco.
Cosa, Casa di Diana, ambiente 2, tessellato con composizione a nido d’ape (Cos-12) Pavimento in tessellato realizzato con l’ausilio di sinopie rinvenute sulla superficie superiore della preparazione. Il disegno consta di una composizione ortogonale a nido d’ape profilato da una linea doppia nera su fondo bianco. Il campo è delimitato da una fascia bianca in ordito obliquo, seguita da una linea tripla bianca, una fascia monocroma nera, una fascia bianca ed una linea doppia nera.
Cosa, Casa di Diana, ambiente 6, cementizio con tessere (Cos-XI) Cementizio a base fittile con punteggiato irregolare di tessere bianche e nere. Il pavimento può essere ascritto alla seconda fase edilizia della domus quando l’ambiente 6 viene ricavato dall’unione di due vani adiacenti relativi all’assetto planimetrico della prima fase edilizia.
Cosa, Casa di Diana, ambiente 8, cementizio con reticolato di losanghe e punteggiato di tessere (Cos-13) Rivestimento in cementizio a base fittile articolato in due unità decorative, relative all’anticamera (a) e all’alcova (b). -a (anticamera): reticolato di losanghe delineate da un punteggiato di tessere bianche e bordato da due linee punteggiate di tessere bianche e nere. -b (alcova): punteggiato irregolare di tessere bianche.
Ambiente 9: ala aperta direttamente sull’atrio, pavimentata in cementizio con tessere e decorata da pitture parietali datate all’età augustea (fase di ristrutturazione della casa). Gli editori dello scavo propongono analoga datazione per il rivestimento pavimentale.
Lunghezza: 4 m – Larghezza: 3,2 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1995-1997
Cosa, Casa di Diana, ambiente 9, cementizio con punteggiato di crocette (Cos-14)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: tricromo
Cementizio a base fittile, decorato da un punteggiato regolare di crocette costituite da quattro tessere bianche poste intorno a una tessera nera.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Lunghezza: 2,70 m – Larghezza: 0,20 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1,3 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 103g – punteggiato di crocette bicrome, su cementizio
0,09
Referenza fotografica: Da Bueno 2011, tav. XXIV,1.
Bueno, M. 2011, in Mosaici e pavimenti della Toscana (II secolo a.C. – V secolo d.C.), Roma, pp. 66; 182-184; 432-433, tav. XXIV,1.Fentress E. 2003, in Cosa V: Intermittent Town, Excavations 1991-1997, 162-163, tav. 72.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Bueno, Michele, Cosa, Casa di Diana, ambiente 9, cementizio con punteggiato di crocette (Cos-14), in TESS – scheda 2970 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2970), 2014