L’edificio costeggiava il lato ovest di una strada sulla quale si apriva lo spazio 1 che dava accesso al vestibolo d’ingresso 2, pavimentato a mosaico e fiancheggiato dall’alloggio del guardiano 3. Seguiva, sullo stesso asse del vestibolo, l’atrio tuscanico 4, ugualmente pavimentato a mosaico e interrotto dalla vasca dell’impluvio, bordata da un motivo a meandro; sull’atrio si apriva il tablino 5, con decorazione musiva policroma, dietro al quale erano gli ambienti secondari, ma non completamente esplorati 6 e 7. Sul lato sud erano le sale 15 e 21, pavimentate a mosaico, ai lati delle quali si distribuivano gli ambienti 16-19 e gli ambienti 10-14, con probabili funzioni di servizio.
La parte meridionale della casa faceva perno sullo spazio 24, dal quale, tramite due colonne, si accedeva al giardino-viridario 28, in un secondo momento porticato: all’interno dello spazio 24 sono ricavati i grandi ambienti 25 e 26, decorati a mosaico, il 26 anche dotato di impianto di riscaldamento. Sul fondo del viridario 28, invece, si aprono cinque ambienti, tre di dimensioni maggiori (30, 31, 32), forse triclini con pavimentazione musiva e due più piccoli (29 e 33), dei quali solo il 29 mosaicato. Di fronte a questi ambienti era allineata una lunga pavimentazione musiva che ricopriva l’intero lato meridionale del viridario 28, con ogni probabilità coperto da una "vetrata a intelaiatura lignea".
Rimane insoluto il problema della delimitazione della casa sul lato occidentale, dove sono stati rinvenuti muri perimetrali in comune con altri vani, tra i quali il 27, pavimentato a mosaico, ma forse pertinente ad un’altra abitazione (fuori pianta) (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è tratta da Rinaldi 2007, su gentile concessione del Museo Archeologico Nazionale Atestino; la planimetria è tratta da Tosi 1992).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Domus del Serraglio Albrizzi, giardino-viridario, tess. con cantharos (Et-46) Tessellato geometrico bianco e nero esteso su tutta la fronte meridionale del viridario e suddiviso in più pannelli, decorati da soluzioni geometriche diverse: si alternano composizioni di cerchi allacciati e di pelte, separate da riquadri con punteggiato di rombi. Tutt’intorno la fascia è a sua volta delimitata da un punteggiato di crocette su fondo bianco.
Domus del Serraglio Albrizzi, tessellato con crocette (Et-45) Tessellato geometrico bianco e nero con punteggiato di crocette, delimitato da un’alternanza di fasce in colore contrastante; nel settore occidentale la fascia monocroma nera presenta uno spessore maggiore degli altri lati.
Serraglio Albrizzi, triclinio, tessellato con pannello in sectile (Et-48) Una soglia (m 1.27 x 1.42) decorata con un racemo a volute desinente con foglie di edera dà accesso ad un vano delimitato da una fascia di spine rettilinee corte e campito da una scacchiera, con gli scacchi caricati da un quadrato iscritto sulla diagonale, con effetto di reticolato; la composizione è interrotta da uno pseudoemblema (m 0.50 x 0.50) delimitato da una scacchiera di tessere bianche e nere e decorato al centro da una scacchiera di quadrati di marmo alternati ad altri divisi dalle diagonali in quattro triangoli: di questi ultimi, due sono composti di tessere e due sono di marmo. Immagine rivestimento da TOSI 1992, fig. 294.
tessellato dall’atrio della domus del Serraglio Albrizzi (Et-43) L’atrio era pavimentato su fondo nero da un punteggiato di dadi e crocette bianche; la pavimentazione è interrotta al centro dalla vasca-impluvium con bordo a meandro. Immagine rivestimento da TOSI 1992, fig. 283.
tessellato dell’ingresso della domus del Serraglio Albrizzi (Et-42) Tessellato monocromo bianco riquadrato da fasce in colore contrastante bianco e nero con soglia a decorazione geometrico-vegetalizzata di accesso all’atrio. Immagine rivestimento da TOSI 1992, fig. 280.
tessellato della domus del Serraglio Albrizzi (Et-49) Una soglia decorata da una composizione di esagoni e losanghe (m 0.48 x 0.39) dà accesso al vano rivestito da un tessellato monocromo bianco delimitato da fasce di tessere in colore contrastante bianco e nero; agli angoli compaiono elementi a squadra o a "L". Immagine rivestimento da TOSI 1992, fig. 296.
tessellato della domus del Serraglio Albrizzi con nido d’ape (Et-47) Una soglia decorata da riquadri giustapposti, campiti da motivi geometrici e vegetali diversi, dà accesso al vano in tessellato monocromo bianco, decorato in posizione decentrata da uno pseudoembelma campito da un cerchio all’interno del quale è inscritto un esagono contenente un nido d’ape di esagoni decorati da fiori di sei foglie bianchi su fondo nero.
tessellato della domus del Serraglio Albrizzi con reticolato di linee (Et-50) L’accesso al vano avveniva attraverso due soglie musive: una orientata verso il giardino 28, decorata da spine rettilinee e corte, l’altra verso il vano 30, decorata da una fascia di gruppi di quattro tessere disposti a scacchiera. Il tappeto dell’ambiente, delimitato da fasce di tessere in colore contrastante, è decorato da un reticolato di linee doppie, gli scomparti non tangenti caricati da un fiore quadripetalo e da quattro crocette. Immagine rivestimento da TOSI 1992, fig. 297.
Tablino 5: ambiente quadrangolare in asse con la corte colonnata 4 completamente aperto su di esso, dal quale era accessibile mediante una soglia mosaicata.
Lunghezza: 3.40 m – Larghezza: 4.17 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1937 – Ente responsabile: SA PD
Domus del Serraglio Albrizzi, tablino, tessellato bicromo (Et-44)
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Una soglia a decorazione geometrico-vegetalizzata, animata da due uccellini policromi, consente l’accesso al vano pavimentato da un semplice tessellato bianco delimitato da sottili fasce bianche e nere e interrotto al centro da un riquadro (m 0.60 x 0.60), perduto e integrato con malta.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Misure Lunghezza: 3.40 m; Larghezza: 4.17 m;
Unità decorative
Parte dell’ambiente: soglia Cromia: policromo
Fila di fusi a volute, sdraiati e collegati, qui caricati da fogliame e da due uccellini policromi.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
fila di fusi a volute, sdraiati e collegati, qui caricati da fogliame
uccello
Decorazioni figurate
Tema
Soggetto
Altre componenti
Uccelli
Referenza fotografica: L’immagine è ripresa da Donderer 1986, tavv. 47, 2.
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema Cromia: policromo
Tessellato monocromo bianco delimitato da una fascia monocroma nera, da una linea tripla bianca, da una linea tripla nera, da una fascia monocroma bianca, da una linea tripla nera e da una bianca; al centro pseudoemblema policromo perduto ma decorato da tessere policrome.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Referenza fotografica: L’immagine è ripresa da Tosi 1992, fig. 285.
Oggetto conservato: soglia – Conservato in: situ, in situ Restauri antichi: La soglia ha subito un restauro con integrazione di una lacuna tramite reimpiego di un mattone laterizio. Condizione giuridica: proprietà StatoOggetto conservato: parte del bordo e del campo – Conservato in: situ, in situ Il pavimento è stato interamente ricoperto. Restauri antichi: Il pannello centrale asportato è stato integrato con della malta. Condizione giuridica: proprietà Stato
Callegari, A. 1941, Este. Scavo per il Bimillenario Augusteo, in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., Roma, p. 49, fig. 6.Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, p. 139, nn. 5-6, tav. 47, 2.Grassigli, G.L. 1998, in La scena domestica ed il suo immaginario. I temi figurati nei mosaici della Cisalpina, Napoli, pp. 275-278, n. 1.Rinaldi, F. 2006, Ubicumque vicit romanus habitat. I pavimenti della domus del Serraglio Albrizzi nell’ambito della produzione musiva di Este (Padova): scelte iconografiche e precisazioni cronologiche, in Atti dell’XI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ancona, 16-19 febbraio 2005), Tivoli, p. 119, fig. 4.Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma, tav. XVII, 5.Tammisto, A. 1997, in Birds in mosaics. A Study on the Representation of Birds in Hellenistic and Romano-Campanian Tessellated Mosaics to the early Augustan Age, Roma, pp. 425-426.Tosi, G. 1992, L’edilizia privata, in Este antica. Dalla preistoria all’età romana, Este, p. 368, figg. 284-285.Zanovello, P. 1998-1999, Pavimentazioni di età romana: contributo allo studio dell’edilizia privata in Este antica, in TEXNH. Studi di Architettura e di Urbanistica greca e romana in onore di Giovanna Tosi , Padova, p. 244.