La pianta dell’edificio (sito n. 68), indagato per mq 116, si compone di due grandi ambienti, uno con pavimentazione in tessellato geometrico bianco nero (A), l’altro con decorazione in sectile (B), separati da stretti vani, passaggi o disimpegni. Tutto il complesso, in particolar modo il vano A in cui è stata rinvenuta perfettamente conservata una soglia, si affaccia con porte e finestre su un ambulacro porticato, cui appartengono un rocchio di colonna e un frammento di capitello tuscanico, gravitante su un’area cortilizia. L’ambulacro, scavato in lunghezza per m 14.70 ed esplorato in larghezza per soli m 1.50, è pavimentato da un cementizio decorato da inserti marmorei, grigi, gialli, bianchi, rosa e neri, alcuni dei quali bordati da tessere nere. I corridoi disposti parallelamente alle due sale più grandi, sono pavimentati in cementizio e con le pareti affrescate: in un caso si conserva ancora, al di sopra di uno zoccolo nero alto 20 cm, una decorazione a fondo rosso con sottile profilatura bianca e fiori minutissimi. La domus è perfettamente orientata con il reticolato viario e, sul lato sud, i suoi muri perimetrali corrono parallelamente alle mura repubblicane, ad una distanza di m 3.25. La domus ha conosciuto una I fase d’impianto in età augustea, confermata dal rinvenimento di ceramica di questo periodo al di sotto del cementizio poi obliterato dal tessellato bianco nero, ed una seconda fase databile nella metà del I sec.d.C., durante la quale alcuni pavimenti, come quello in A, sono stati rifatti e tutto il complesso ha conosciuto una ristrutturazione con stesura di nuovi rivestimenti, come quello del portico. Su quasi tutti i pavimenti sono vistose le tracce di un incendio che, in età tarda, ma imprecisata, ha daterminato l’abbandono del complesso (la pianta della domus è tratta da Rinaldi 2005; la pianta con il posizionamento dei pavimenti è tratta da Rinaldi 2007, su gentile concessione della SAVerona).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
sectile di via S. Cosimo, 3 a rettangoli listellati (VR-67) Il pavimento, rinvenuto alla profondità di m – 3.30, è decorato da un motivo a rettangoli listellati in marmo bianco con listellatura in marmo africano; il bordo è costituito da semplici lastre rettangolari marmoree di lunghezza e spessore variabile. Il taglio delle singole lastrine è preciso, le connessioni sono accurate nella maggior parte della listellatura, la macchia del marmo è abbastanza buona, le concordanze cromatiche sono rispettate, la conservazione del marmo è soddisfacente per comprendere i diversi tipi di marmo impiegati, anche se in alcuni punti rimane piuttosto precaria.
Ambiente A: il vano è stato scavato solo parzialmente; verso est è ancora visibile un tratto di muro realizzato in ciottoli con lo zoccolo rivestito in marmo rosa; questo muro divide l’ambiente dalla corte porticata per mezzo di una vasta apertura della quale si conserva la soglia (2,75 x 0,50) con i fori per i cardini.
Il pavimento della stanza è decorato da un tessellato geometrico con nido d’ape di esagoni.
Lunghezza: 5 m – Larghezza: 5 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1971-1974 – Ente responsabile: SAV VR
Tessellato di via S. Cosimo, 3 con nido d’ape (VR-66)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Nido d’ape delineato, disegnato da linee doppie nere.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Specifiche tecniche Lunghezza: 5 m – Larghezza: 5 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 204a – nido d’ape delineato (qui disegnato da linee doppie)
lato: 0.14
Referenza fotografica: Immagine tratta da RINALDI 2007, tav. LXXVII, 3.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Istituto Figlie di Gesù Casa Madre, in situ) Parte del pavimento giace nella posizione originaria, dove è stato stuccato e rimarginato; parte invece è stata staccata e montata su pannelli alla parete, in occasione di lavori di consolidamento delle fondazioni del palazzo moderno. Restauri moderni: Il pavimento è stato stuccato nelle parti lacunose e consolidato; alcuni frammenti sono stati asportati e montati su pannelli a parete Condizione giuridica: proprietà Stato
Cavalieri Manasse, G. 1987, Verona, in Il Veneto nell’età romana, II. Note di urbanistica e di archeologia del territorio, Verona, pp. 23, 42-44.Franzoni, L. 1986, in Immagine di Verona romana, Udine, p. 356, figg. 5a e 5b.Marchini, G.P. 1985, in Testimonianze di 2000 anni di storia urbana negli edifici centrali della Banca Popolare di Verona, Verona, pp. 26, 29.Rinaldi, F. 2005, in Mosaici Antichi in Italia. Verona , Roma, pp. 124-125, n. 65 , tav. XII.Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma, tav. LXXVII, n. 3.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, tessellato di via S. Cosimo, 3 con nido d’ape (VR-66), in TESS – scheda 3289 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3289), 2004