Il complesso basilicale cristiano di Verona, oggi occupato dalla moderna Cattedrale di S. Maria Matricolare, insiste al di sopra di una struttura romana, probabilmente di carattere privato, della quale mantiene l’originario orientamento con il reticolato stradale (sito n. 84). L’impianto, a tre navate e abside sul fondo (convenzionalmente indicato come Chiesa A), ha conosciuto due fasi, delle quali solo la seconda è interessata dalla decorazione musiva; quest’ultima è datata, sulla base delle evidenze architettoniche e musive, all’epoca dell’episcopato di Zenone, nella seconda metà del IV sec.d.C.: in questo periodo l’edificio presenta un’estensione di m 37.5 x 16.90, mentre l’abside è ampia m 7.40 e profonda m 4.60; la navata centrale misura in larghezza m 7.70 e le navate laterali m 4.60; le colonne, disposte su due file di otto ciascuna, e probabilmente anche i capitelli, sono di reimpiego; l’area presbiteriale, riscaldata mediante un ipocausto, è qualificata da un podio quadrangolare anch’esso absidato; in corrispondenza dei primi tre intercolumni l’accesso al presbiterio è chiuso da transenne.
E’ stata avanzata l’ipotesi che l’impianto fosse inserito in un organico sistema di annessi, oggi non più leggibili, ma documentati sia dalla soglia in situ sul muro di fondo della navata di sinistra, di accesso ad un locale orientale, sia dal fatto che il muro perimetrale meridionale e il muro di fondo della navata destra, incrociandosi, proseguono rispettivamente verso est e verso sud.
Tra il V ed il VI sec.d.C. la cd. Chiesa A, in parte distrutta per lasciare spazio alla costruzione di una basilica più grande (convenzionalmente indicata come Chiesa B), continua ad essere utilizzata, anche se la destinazione funzionale di alcuni dei suoi locali viene modificata. I rivestimenti pavimentali interessano il podio quadrangolare del presbiterio, la navata di sinistra, dove sono presenti le iscrizioni dei divites donatori della decorazione musiva della chiesa e la navata di destra; con ogni probabilità rivestivano anche la navata centrale ma di essi non rimane traccia (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è tratta da Rinaldi 2007, su gentile concessione della SAVerona; la pianta dell’edificio basilicale è tratta da Rinaldi 2005).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
tessellato dal presbiterio della Chiesa A (VR-85) Una fascia in tessellato monocromo bianco a ordito diritto, seguita da un racemo a volute desinente con foglie di edera, nero su fondo bianco, racchiudono un campo decorato da una composizione centrata, in un quadrato e attorno ad un cerchio, di 4 segmenti secondo le mediane, che determinano 4 pentagoni irregolari con un lato concavo; ogni pentagono è decorato da una composizione ortogonale di quadrilobi di pelte attorno ad un quadrifoglio sulla diagonale, e di coppie di pelte addossate, tangenti, a tre colori contrastanti rosa, rosso e grigio; negli spazi di risulta figurano rosette nere con quattro petali bilobati rossi e rosa.
tessellato della navata destra della Chiesa A (VR-87) Il pavimento musivo della navata destra, rinvenuto alla profondità di m – 1.29/1.37, è decorato da composizione reticolata di cerchi grandi e piccoli tangenti, formanti ottagoni irregolari a lati concavi, disegnata da trecce a due capi allacciate; la composizione, policroma e arricchita da motivi di riempimento, è compresa all’interno di una fascia con fila spezzata di fusi, formanti semicerchi, in colore contrastante rosso e viola.
La navata sinistra è decorata da una serie di pannelli (se ne conservano solo cinque), compresi all’interno di un unico bordo, di cui oggi rimane visibile solo un piccolo frammento.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1727; 1884; 1965; 1969 – Ente responsabile: SA PD
Tessellato della navata sinistra della Chiesa A (VR-96)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: giustapposta Cromia: policromo
Il pavimento musivo della navata sinistra, rinvenuto alla profondità di m – 1.29/1.37, è decorata da una serie di pannelli (ne rimangono solo cinque), racchiusi all’interno di un bordo costituito una greca delineata, con diamanti sulla diagonale negli intervalli, alternati a nodi di Salomone. Dal disegno eseguito da S. Maffei nel 1749 sembra che lungo il lato orientale la greca fosse sostituita da una fila di quadrati non adiacenti, delineati e campiti dagli stessi motivi decorativi della greca, ad eccezione di uno contenente una iscrizione oggi perduta. I cinque pannelli giustapposti sono campiti da composizioni di pelte da "cerchi allacciati", in almeno tre casi interrotti da una iscrizione entro clipeo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (3° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1.5 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 30d – greca delineata, con diamanti sulla diagonale negli intervalli
nodo di Salomone
DM 1i – linea doppia
DM 1t – linea tripla
treccia a due capi, policroma, con effetto di rilievo, su fondo scuro
Specifiche tecniche Lunghezza: ca. 2 m – Larghezza: 3.70 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1.5 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 222d – composizione ortogonale di coppie contigue di pelte addossate, alternativamente diritte e sdraiate, in colori contrastanti (con spazi di risulta cordiformi)
DM 238f – "cerchi allacciati" ossia composizione ortogonale di cerchi secanti (formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli), qui con una tessera ai punti di tangenza, in colori contrastanti, i quadrati concavi caricati da una crocetta inclusa
Oggetto conservato: parte del bordo e del campo – Conservato in: situ (Cattedrale di S. Maria Matricolare) Condizione giuridica: proprietà mista pubblica/ecclesiastica
Fiorio Tedone, C./ Lusuardi Siena, S./ Piva, P. 1987, Il complesso paleocristiano e altomedievale, in La Cattedrale di Verona nelle sue vicende edilizie dal secolo IV al secolo XVI, Verona, pp. 56-57, figg. 9, 10c, 11, 29.Maffei, S. 1749, in Museum veronense, Verona, p. CCVIII.Rinaldi, F. 2005, in Mosaici Antichi in Italia. Verona , Roma, pp. 146-148, n. 82, fig. 31 e tav. XXXI.Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma, tav. LXXXIV, 2.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, tessellato della navata sinistra della Chiesa A (VR-96), in TESS – scheda 3318 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3318), 2004