Nel 1974 in piazza Ferdinando di Savoia sono stati rinvenuti resti di un complesso edilizio estesi su una superficie di mq 930 (sito n. 8).
L’area si compone di quattro unità edilizie, ciascuna delle quali ha rivelato destinazioni funzionali diverse.
Il primo quartiere ad ovest si compone di due grandi vani (33 e 36) con probabile funzione di immagazzinaggio, forse collegati mediante lo spazio 39 all’area acciottolata 35.
Il secondo quartiere ha un orientamento nord-sud e sembra compreso tra due vani-passaggio al di sotto dei quali corre un drenaggio. A nord il quartiere si apre sulla corte 35 tramite una lunga soglia, oltre la quale si sviluppa uno spazio ad L, suddiviso da un tramezzo laterizio in due settori: quello a ovest era probabilmente destinato a taberna, quello a est costituiva l’ingresso alla residenza.
Quest’ultima, nella parte orientale, si sviluppa lungo un ambulacro (14) su cui si aprono un vano pavimentato in cementizio con decorazione centrale di file di crocette (10), ora distrutto, un cortile lastricato in pietra (11) e altre due piccole stanze (40 e 4), delle quali la 40 si presenta decorata da un tessellato geometrico policromo. Meno chiara si rivela invece l’organizzazione del settore ovest, dove non si sono conservate le soglie e tutti i pavimenti, accettando l’ipotesi che ve ne fossero, sono stati asportati. Qui si allineano paratatticamente gli ambienti 1, 2, 3, 38, quest’ultimo comunicante con 9 e interpretato come una bottega con retrobottega, ed infine 8, accessibile da 7, che conserva avanzi di una vasca in calcare.
Il terzo quartiere, a oriente della residenza, mostra una disposizione più caotica con ambienti caratterizzati da dimensioni estremamente ridotte e da planimetrie irregolari che escludono un utilizzo abitativo e propongono, piuttosto, una funzione utilitaria, a fini produttivo-artigianali.
Infine, lungo il limite orientale dello scavo, sono stati individuati per una piccolissima parte i resti di un’altra abitazione, delimitata a ovest dal muro perimetrale D. Di questa abitazione rimangono gli avanzi di tre locali, uno dei quali (25) pavimentato ad una quota di m 66,74 da un cementizio sovradipinto in rosso vivo. Lo scavo del complesso ha rivelato almeno due fasi di vita: la più antica, corrispondente ad un livello di quota pari a m 66,74, riscontrato nel vano con cementizio 10, coincide con la costruzione della casa e si può indicativamente collocare in età augustea sulla base del materiale più antico, omogeneamente distribuito in tutta l’area di scavo e sulla base dello stile della decorazione del cementizio.
Durante la seconda fase edilizia si verifica una ristrutturazione del complesso con innalzamento del piano di calpestio ad una quota variabile tra m 67,18 e m 67, 32, riscontrata al di sopra del pavimento musivo del vano 40. I cambiamenti più vistosi sono rappresentati dalla soglia nel vano 40 e dall’obliterazione del pavimento in cementizio del vano 10 con un ipocausto. Questa seconda fase si può collocare genericamente, sulla base della decorazione stilistica del mosaico, nel II sec.d.C.
Il sito sembra essere stato frequentato sino al IV sec.d.C. (la pianta e la descrizione della villa sono tratte da Cavalieri Manasse 1997).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Ambiente 40: il vano, di forma quasi quadrata ed esistente sin dalla fase originaria di impianto della residenza, nel corso della seconda fase è oggetto di restauri in occasione dei quali viene stesa la nuova pavimentazione musiva in tessellato geometrico e vengono modificati i muri est e nord (nel primo viene reimpiegata, allo stesso livello del tessellato, una soglia sulla quale vengono creati nuovi alloggiamenti per i cardini di una porta a battenti, il secondo viene fatto avanzare sino a sormontare con la testata l’estremità nord della lastra).
Lunghezza: 3.80 m – Larghezza: 3.50 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1974 – Ente responsabile: SA PD
Tessellato policromo da piazza Ferdinando di Savoia (Ps 1)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: centralizzata Cromia: policromo
Tessellato geometrico policromo con composizione centrata, in un quadrato e attorno a un quadrato sulle diagonali, di 4 "semistelle di otto losanghe" sui lati, che attorniano il quadrato centrale; tutta la composizione, compresa entro un riquadro inserito in un campo di tessere bianche, è delimitata da una treccia a due capi.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo II d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
DM 1t – linea tripla
DM 1i – linea doppia
DM 70j – treccia a due capi, policroma, con effetto di rilievo, su fondo scuro
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 391a – composizione centrata, in un quadrato e attorno a un quadrato sulle diagonali, di 4 "semistelle di 8 losanghe" sui lati, che attorniano il quadrato centrale e contigue fra loro e che determinano quadrati posti sulle diagonali e dei triangoli angolari
Referenza fotografica: La fotografia è stata scattata nel 2003. Immagine tratta da RINALDI 2007, tav. XLV, 2.
Oggetto conservato: parte del bordo e del campo – Conservato in: situ, in situ Restauri moderni: La bibliografia riferisce che, a causa del forte tasso di umidità, le strutture sono state più volte restaurate. Condizione giuridica: proprietà Stato
AA.VV. 1990, in Carta d’Italia IGM 1:100.000: Fogli 35-48-49-62-63-75, Modena, p. 78, n. 198.2.Cavalieri Manasse, G. 1997, Testimonianze archeologiche lungo la sponda orientale, in Ville romane sul lago di Garda, San Felice del Benaco (Brescia), pp. 119-121, tav. I f.t..Franzoni, L. 1987, Il territorio veronese, in Il Veneto nell’età romana, II. Note di urbanistica e di archeologia del territorio, Verona, p. 81.