L’edificio è una villa extra-urbana, ubicata nelle Grandi Valli Veronesi in corrispondenza di un dosso a matrice argillosa molto compatta (sito n. 4).
Le strutture indagate si estendono su una superficie di almeno 3500 mq ma la dispersione del materiale in superficie e le foto aeree lasciano ipotizzare un ulteriore sviluppo del complesso in direzione meridionale su un’area di altri 1500 mq. L’edificio ha conosciuto almeno due fasi costruttive: la prima risale al I sec.d.C., la seconda al II sec.d.C. e a quanto pare ebbe una lunga continuità di vita. Nella sua prima fase costruttiva l’insediamento era costituito da un edificio principale, caratterizzato da uno sviluppo longitudinale in senso est-ovest e almeno da un annesso rustico. Il nucleo principale, esteso su una superficie di mq 600, si sviluppa su un fronte di 100 m, delimitato a nord da un muro continuo e a sud probabilmente da un portico ad L di cui sono state rinvenute le basi dei pilastri: questo settore con funzione residenziale, il cui accesso doveva avvenire da nord, cioè dal vano aggettante XII attraverso il vestibolo XII-XIV, è costituito da un cortile porticato con planimetria rettangolare allungata in senso est-ovest, circondato su tre lati da ambienti di dimensioni varie e disposti secondo un’articolazione mancante di una sequenza assiale in profondità (ambienti VI-X, XII-XVII, XIX-XXI, XXV-XXVI, XXX-XXXV); all’interno di uno di questi ambienti è stato rinvenuto un tessellato geometrico e figurato bianco-nero (X), la cui decorazione sembra riconducibile ad epoca leggermente posteriore l’impianto della villa (fine del I sec.d.C.), forse in un momento di riqualificazione dell’intero complesso (cfr. infra); accanto al corpo centrale si sviluppano due nuclei laterali, entrambi con probabile funzione rustica, anche se mancano riferimenti espliciti dei materiali rinvenuti, costituiti da ambienti di ampie dimensioni disposti secondo una successione paratattica (area corrispondente agli ambienti I-II, V e XLV-XLVIII, LI-LX). A sud-ovest del settore principale, circa a 15 m di distanza, si trova un ambiente di notevoli dimensioni (III), affiancato sul lato orientale da un piccolo portico (IV), entrambi forse destinati, a partire da un certo momento, ad attività artigianali e produttive.
Gli interventi edilizi successivi, non precisabili cronologicamente, determinarono la creazione di numerosi vani di dimensioni più contenute, ricavati per lo più modificando o suddividendo gli ambienti e i portici preesistenti del settore residenziale e di quello rustico orientale, addirittura occupando anche in parte le aree scoperte. In particolar modo si registra una radicale trasformazione dell’originario schema planimetrico della pars urbana, con modificazione della destinazione funzionale di questa. Nel settore occidentale viene conservato l’ambiente X con la relativa pavimentazione musiva (che non si esclude possa essere stata realizzata proprio in questa fase) e viene realizzato un ambiente ad hypocaustum, di cui non è stato individuato il prefurnio (VIII). Il materiale rinvenuto documenta un’intensa frequentazione del complesso fino al III e IV sec.d.C.; le tracce di incendio individuate in corrispondenza della soglia tra gli ambienti X e XXI fanno ipotizzare un episodio violento, come probabile conseguenza del degrado/abbandono del complesso (la pianta con il posizionamento del sito è rielaborata da Busana 2002; la planimetria della villa è tratta da Busana 2002).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Ambiente X: vano di forma quadrangolare, pavimentato da un tessellato geometrico figurato, unica testimonianza decorativa della villa.
In considerazione dell’orientamento degli elementi figurati la sala doveva gravitare verso sud, sul portico meridionale e forse anche essere in comunicazione con altri ambienti, tra cui il XXI.
Lunghezza: 7.60 m – Larghezza: 5.30 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1957 – Ente responsabile: SA PD
Tessellato di Villabartolomea con caccia sportiva (?) (Legnago-Villabartolomea)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: giustapposta Cromia: bicromo
ll pavimento si compone, procedendo dall’esterno verso l’interno, di una fascia monocroma nera con le tessere in ordito diritto, disposta su tre lati (larghezza variabile: m 0.80; 0.90; 0.16), seguita, sui due lati lunghi, da due fasce in punteggiato di quadrati dentati neri su fondo bianco disposti su tre file (larghezza: m 1.00; 0.90) e sui due lati brevi da due fasce di tessere bianche (larghezza: m 0.52; 0.65); le fasce delimitano il tappeto centrale, bordato da una fascia monocroma nera, da una fascia a scacchiera di denti di sega dentati, in colori contrastanti bianco e nero e da un’altra fascia monocroma bianca (larghezza: m 0.425); la decorazione del tappeto centrale (m 4.00 x 4.00) è costituita una composizione centrata, in un quadrato e attorno a un quadrato (m 1.00 x 1.00), di 4 ottagoni sui lati, adiacenti al quadrato centrale e di 4 squadre poste sulle diagoanali, adiacenti agli ottagoni, gli spazi di risulta in losanghe e triangoli (qui a linee di tessere).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 10k – fascia a composizione di denti di sega dentati, in colori contrastanti
Specifiche tecniche Lunghezza: 4.00 m – Larghezza: 4.00 m Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 388c – composizione centrata, in un quadrato e attorno ad un quadrato, di 4 ottagoni sui lati, adiacenti al quadrato centrale e di 4 squadre disposte sulle diagonali, adiacenti agli ottagoni, gli spazi di risulta in losanghe e triangoli (qui a linee di tessere)
lato: 0.42
treccia a due capi, petalo affusolato con volute
DM 113e – punteggiato di quadrati dentati in colore contrastante
0.12
Decorazioni figurate
Tema
Soggetto
Altre componenti
Caccia sportiva
Cinghiale
Caccia sportiva
Cane
Caccia sportiva
Animali
Referenza fotografica: Veduta del tappeto centrale. La foto è stata scattata nel 2006. Immagine tratta da RINALDI 2007, tav. XXII, 1.
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Fondazione Fioroni, Museo e Biblioteca pubblica, museo) Restauri moderni: Il pavimento è stato rinvenuto in condizione molto lacunosa: le lacune sono state colmate con rifacimento del disegno originario tramite uso di tessere, disposte in "sottosquadra" o "sotto tono". Il pavimento presenta numerose integrazioni realizzate con malta incisa. Condizione giuridica: proprietà Stato
Fondazione Fioroni, Museo e Biblioteca pubblica (Riferimento: Maestro Bologna, Alberto) Via Matteotti, 39 – Legnago (VR)
AA.VV. 1990, in Carta d’Italia IGM 1:100.000: Fogli 35-48-49-62-63-75, Modena, pp. 232-233, n. 234.1.Busana, M.S. 2002, in Architetture rurali nella Venetia romana, Roma, pp. 368-377, figg. 50, 61, 148-149.De Fogolari, G. 1957, Villa Bartolomea (Venetia, Verona). Scavo di una villa rustica, in Fasti Archaeologici: annual bulletin of classical archaeology, Firenze, p. 342, n. 5424.De Fogolari, G. 1958, Villa Bartolomea (Venetia, Verona). Scavo di una villa rustica, in Fasti Archaeologici: annual bulletin of classical archaeology, Firenze, p. 277, n. 4241.De Fogolari, G. 1959, Resti romani presso Legnago, in La veneranda anticaglia, pp. 2-4.De Franceschini, M. 1998, in Le ville romane della X regio Venetia et Histria, Roma, pp. 189-91, fig. 40.Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, p. 56.Franzoni, L. 1987, Il territorio veronese, in Il Veneto nell’età romana, II. Note di urbanistica e di archeologia del territorio, Verona, pp. 63-65.Grassigli, G.L. 1998, in La scena domestica ed il suo immaginario. I temi figurati nei mosaici della Cisalpina, Napoli, pp. 189, 365-366.Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma, tav. XXII.Traina, G. 1983, in Le Valli Grandi Veronesi in età romana. Contributo archeologico alla lettura del territorio, Pisa, p. 70, figg. 27-28.