L’edificio messo in luce alla fine dell’Ottocento rappresenta una chiesa cimiteriale, o forse più precisamente un’aula cultuale, ampia circa m 20 x 10, cui erano affiancati a nord due annessi, il minore dei quali, di forma quadrata (lato m 4.10), considerato ipoteticamente un battistero (sito n. 1). L’edificio è orientato a est e presenta una navata unica, probabilmente senz’abside (l’edificio è indicato in rosso nella pianta allegata).
Una sorta di triforium posto a circa m 3.10 dal presunto ingresso e indicato dalla presenza di due pilastri quadrati che dovevano sostenerlo, separava l’aula da una specie di nartece interno. Un pavimento musivo ricopriva l’intera superficie dell’aula, ma di questo oggi sopravvive solo un tratto dal momento che buona parte è stata distrutta dalla costruzione della cripta romanica. Permangono però ancora incertezze circa l’eventuale rapporto tra questa chiesa e la stesura musiva: S. Lusuardi Siena (1989), sulla base dell’orientamento delle iscrizioni, avanza cautamente l’ipotesi che il mosaico appartenesse ad un edificio diversamente articolato ma di cui non è più possibile ricostruire la planimetria (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è tratta da Rinaldi 2007, su gentile concessione della SAVeneto; la planimetria è tratta da Lusuardi Siena 1989).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Ambiente rettangolare a navata unica, preceduto dalla parte dell’ingresso da due pilastri quadrati che individuano un nartece, ampio quanto l’aula stessa e profondo m 3.10.
Il vano è pavimentato da un tessellato geometrico policromo.
Lunghezza: 16.15 m – Larghezza: 10.33 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1897-1898
Tessellato dell’aula cultuale della chiesa dei SS.Felice e Fortunato (VI-01)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: giustapposta Cromia: policromo
L’intera navata è rivestita, per un’estensione conservata di m 8.85 x 4.67, da un tessellato geometrico policromo organizzato in pannelli giustapposti, senza un preciso ordine. Ogni pannello, caratterizzato da una composizione geometrica diversa, è interrotto da un riquadro semplice o con clipeo interno, campito da una iscrizione.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1-1.5 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 70f – treccia a due capi, policroma, i segmenti in colori contrastanti
DM 89i – ghirlanda d’alloro in ciuffi di tre foglie con bordi frangiati
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1-1.5 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 222d – composizione ortogonale di coppie contigue di pelte addossate, alternativamente diritte e sdraiate, in colori contrastanti (con spazi di risulta cordiformi)
DM 238e – "cerchi allacciati" ossia composizione ortogonale di cerchi secanti (formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli), i quadrati concavi caricati da una crocetta inclusa
DM 186e – composizione ortogonale di esagoni tangenti per 4 angoli formanti quadrati e stelle di 4 punte, var. delineata e campita (qui gli esagoni caricati da una stella a 6 punte, le stelle di 4 punte da un quadrato piccolo iscritto tangente per gli angoli).
nodo di Salomone, semplice e con maglie quadrate
DM 169a – composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati minori (formanti quadrati ed esagoni allungati), delineata
DM 156a – composizione ortogonale di cerchi e di quadrati sulla diagonale tangenti, con spazi di risulta in forma di rocchetti
stella a quattro punte con cerchio inscritto
Iscrizioni
Trascrizione
Lingua
Impaginazione
Andamento
Punteggiatura
Altezza (min-max)
FELIX V C TORIBIVS ET IMMOLA CC FF EX VOTO
(Felix u(ir) c(larissimus) /Toribius / et Immola / cc(larissimae) ff(eminae) ex uoto)
latino
orizzontale
destrorsa
nessuno
–
LEONTIVS ET MARINIANA CVM SVIS EX VOTO
(Leontius / et Mariniana / cum suis / ex uoto]
latino
orizzontale
destrorsa
nessuno
–
CARPI ET PENETIA CVM SVIS EX VOTO
[Carpi(lio) / et Penetia / cum suis / ex uoto]
latino
orizzontale
destrorsa
nessuno
–
SPLENDONIVS ET IVSTINA CS EX VOTO
[Splendonius / et Iustina c(um) s(uis) / ex uoto]
latino
orizzontale
destrorsa
nessuno
–
[…………] / EX VOTO
latino
orizzontale
destrorsa
nessuno
–
MAVRICVS ET MACRIANA CVM SVIS
[Mauricus / et Macriana / cum suis]
latino
orizzontale
destrorsa
nessuno
–
Referenza fotografica: La foto è ripresa da Mirabella Roberti 1979, tav. VI.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ, in situ Restauri moderni: Nel 1970 le parti mancanti sono state sostituite con un impasto durissimo di cemento variegato con radi frammenti di marmo chiaro; in alcuni punti sono state impiegate tessere non della stessa qualità di quelle antiche, ma di simile colore. Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Brusin, G. 1942-1943, I mosaici della Basilica Cimiteriale di San Felice di Vicenza, in Atti del Reale Istituto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia, pp. 621-635, figg. 1-2.Cracco Ruggini, L. 1987, Storia totale di una piccola città: Vicenza romana, in Storia di Vicenza, 1. Il territorio, la preistoria, l’età romana, Vicenza, pp. 295-297, figg. 159-160.De Bon, A. 1938, in Romanità del territorio vicentino, Vicenza.Forlati Tamaro, B. 1956, Ritrovamenti e scoperte, in Il Duomo di Vicenza. Ritrovamenti e scoperte – L’architettura della fabbrica – Le opere d’arte, Vicenza, pp. 23-25, figg. 34-35, 37.Giarolo, D. 1908, in La necropoli cristiana di Vicenza del secolo IV e la Basilica dei SS. Felice e Fortunato, Vicenza, p. 49.Lorenzon, G. 1959, Il gruppo monumentale dei martiri Felice e Fortunato di Vicenza, in Vicenza nell’alto Medioevo, Venezia, pp. 24-26.Lorenzon, G. 1962, in La basilica paleocristiana dei martiri Felice e Fortunato, Vicenza, p. 24, fig. 12.Lusuardi Siena, S. 1989, Vicenza, in Il Veneto nel Medioevo, II. Dalla Venetia alla Marca Veronese, Verona, pp. 190-193, figg. 106-109, tavv. VI-VII.Mirabella Roberti, M. 1979, I mosaici, in La Basilica dei Santi Felice e Fortunato in Vicenza, Vicenza, pp. 41-47, figg. 7, 27-30.Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma, tav. XCIII.Zovatto, P.L. 1963, in Mosaici paleocristiani delle Venezie, Udine, pp. 37-43, figg. 31, 33-35.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, tessellato dell’aula cultuale della chiesa dei SS.Felice e Fortunato (VI-01), in TESS – scheda 3368 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3368), 2004