Scavi successivi ai bombardamenti del 1944 e sondaggi sistematici negli anni settanta hanno consentito di individuare, al di sotto della attuale cattedrale urbana, un complesso abitativo impostato tra il I sec.a.C. ed il I sec.d.C. al di sopra di un’area già interessata da tracce di insediamenti di età preromana (sito n. 4). Questo complesso è compreso tra il decumano minore, individuato sotto la sacrestia del Duomo, ed il cardo minore forse esistente al di sotto dell’abside, quale proseguimento del tratto rinvenuto in Contrà Cesare Battisti. Questo complesso presenta varie fasi edilizie, appartenenti verosimilmente dapprima ad un edificio residenziale e successivamente ad un complesso cultuale: le più antiche sono identificabili sulla base del rinvenimento di pavimentazioni in cementizio decorato (cfr. Donderer 1986, Vicenza 2, p. 182, tav. 56), la più recente (I-II sec.d.C.), invece, indicata dalla sovrapposizione alle pavimentazioni in cementizio di un grande pavimento in tessellato bianco, pertinente ad un ambiente che, per le notevoli dimensioni conservate oltre che per l’accuratezza della decorazione pavimentale, potrebbe aver svolto funzioni di rappresentanza o di soggiorno. L’ambiente si presentava perimetrato a nord e a sud da due muri paralleli spessi m 0.55, da identificarsi con quelli messi in luce lungo i fianchi della chiesa gotica (A e B); lo scavo non ha individuato la chiusura occidentale di questo ambiente dal momento che il lungo muro a lesene interne ed esterne (C), individuato a circa m 12 dal limite occidentale dello scavo stesso, non solo taglia il pavimento in questione ma anche gli stessi perimetrali, lasciando credere ad una sua sostituzione ad un precedente divisorio; se l’ipotesi fosse corretta essa renderebbe ragione della presenza a ovest del muro C e alla stessa quota del pavimento musivo, di un pavimento in cubetti o tessere di cotto.
Nella seconda metà degli anni settanta, scavi realizzati all’interno della cripta, hanno individuato una probabile seconda abitazione (o possibilmente anche la continuazione di quella precedentemente descritta), centrata su un cortile, anche in questo caso impostata al di sopra di un precedente livello insediativo di età preromana: ad una primitiva fase romana, documentata dal rinvenimento di pavimentazioni in cementizio decorato (cfr. Donderer 1986, p. 182, n. 3), sarebbe seguita una fase più tarda di cui si è conservato un piccolo frammento di tessellato bianco con tessere disposte in ordito obliquo e diritto. Un secondo intervento migliorativo, testimoniato dalla presenza di suspensurae, risulterebbe inoltre attestato anche in un altro ambiente, appartenente allo stesso complesso e parzialmente messo in luce nell’atrio di fronte alla cripta. Nella seconda metà del IV sec.d.C. il rinvenimento di una moneta di Decentius al di sopra del piano in laterizio ha fornito il termine post quem per la trasformazione della o delle domus in un edificio di diversa destinazione (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è tratta da Rinaldi 2007, su gentile concessione della SAVeneto; la planimetria dell’edificio è tratta da Lusuardi Siena 1989).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Domus sotto il Duomo, tessellato bianco-nero (VI-II) Gli scavi hanno individuato un lacerto del bordo di un pavimento musivo costituito da un tessellato monocromo a ordito di filari paralleli, seguito da fasce di tessere in colore nero disposte in ordito diritto.
L’ambiente, di cui non si conosce l’estensione in senso est-ovest, era delimitato a nord e a sud da due muri paralleli, A e B, aventi lo spessore di m 0.55.
Il vano era pavimentato da un tessellato monocromo bianco.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1946-1953 – Ente responsabile: SA PD
Domus sotto il Duomo, tessellato monocromo (VI-06)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Tessellato monocromo bianco, rinvenuto alla quota di m – 3,25 (dal pavimento attuale della cattedrale).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Referenza fotografica: La foto è ripresa da FORLATI TAMARO 1956, fig. 24.
Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, p. 182, n. 1.Forlati Tamaro, B. 1956, Ritrovamenti e scoperte, in Il Duomo di Vicenza. Ritrovamenti e scoperte – L’architettura della fabbrica – Le opere d’arte, Vicenza, p. 19, fig. 24.Lusuardi Siena, S. 1989, Vicenza, in Il Veneto nel Medioevo, II. Dalla Venetia alla Marca Veronese, Verona, p. 208.Marchini, G.P. 1979, in Vicenza romana. Storia, topografia, monumenti, Verona, p. 103.Rigoni, M. 1987, La città romana: aspetti archeologici, in Storia di Vicenza, 1. Il territorio, la preistoria, l’età romana, Vicenza, p. 181.Rigoni, M. 1987, Vicenza, in Il Veneto nell’età romana, II. Note di urbanistica e di archeologia del territorio, Verona, p. 125.Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma, tav. XCVI, 2.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, Domus sotto il Duomo, tessellato monocromo (VI-06), in TESS – scheda 3374 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3374), 2004