Nel 1904, in una zona pianeggiante compresa tra le propaggini dei Monti Lessini e dei Monti Berici, durante lavori per l’apertura di una strada di servizio ad alcune abitazioni, venne casualmente rinvenuto un edificio, di cui furono individuati otto ambienti e parte del muro di recinzione (sito n. 12).
Al momento della scoperta le pareti degli ambienti erano conservate in alzato per un massimo di m 0.70.
Degli otto vani scavati, due erano collocati a NE della strada che si dirige da Lonigo a Montebello (I e II), gli altri sei invece erano posizionati a SO (III-VII).
Purtroppo all’epoca non furono realizzati rilievi dello scavo ma soltanto disegni pertinenti a due dei cinque pavimenti musivi rinvenuti: per mezzo di questi è stato ugualmente possibile ricostruire le caratteristiche planimetriche, tecniche e decorative dei vani e la loro reciproca posizione. Inoltre, il rinvenimento, tra il materiale disperso, di tre rocchi di colonna di marmo rosso di Verona, ha lasciato presumere uno schema planimetrico centrato su un cortile colonnato. Sulla base della descrizione del Giarolo (1910) sembra di poter ricostruire un allineamento dei vani sull’asse Nord-Sud: l’ambiente I, con le pareti rivestite di intonaco, aveva una planimetria "a croce greca" ed era pavimentato da un tessellato geometrico policromo con motivo a cerchi secanti. Busana 2002, p. 356 ha avanzato l’ipotesi che il vano servisse o da cubiculum, destinato ad ospitare tre letti, o da ambiente termale, dato il contesto in cui si trovava.
A Nord del vano I doveva trovarsi il locale II, accessibile da Sud attraverso una soglia in pietra e anch’esso pavimentato da un tessellato geometrico policromo, al momento della scoperta ottimamente conservato e delimitato da un bordo con semicerchi intrecciantisi. A SO della strada fu messa in luce una stanza rettangolare (III), semplicemente pavimentata da un tessellato monocromo bianco delimitato da due fasce di tessere nere. Il vano era affiancato a NO da un’altra stanza (IV) con tessellato policromo decorato da un motivo a raggiera e a N da un ultimo ambiente (V) con tessellato bianco-nero. A O rispetto al vano III fu individuato un vano dotato di pilae costituite da mattoni circolari (VI) e a S una stanza quadrata con pavimento e pareti rivestite in lastre quadrate (lato m 0.30) di marmo pario e caristio (VII), molto probabilmente facenti parte di un balneum. Infine, in una zona non collocabile in pianta, è stato individuato un altro vano con pavimento in marmo pario. Sempre da questa parte rispetto alla strada il proseguimento degli scavi ha individuato parte del muro di cinta della villa ed un ambiente che, per la presenza di chicchi d’uva secchi ma ancora conservati, è stato interpretato come torcularium. Dall’esame dei resti rinvenuti sembra di essere in presenza di una ricca villa costituita da un settore residenziale con ambienti mosaicati e balneum e da un settore rustico con torcularium.
La presenza di "rottami anneriti dal fuoco e di carboni" al di sopra dei pavimenti musivi lascia presumere che la fine della villa vada messa in relazione con un incendio.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
tessellato da Sarego con "cerchi allacciati" (Sarego I) Sulla base della descrizione fornita dalla bibliografia si ricava l’immagine di un tessellato geometrico policromo con motivo a "cerchi allacciati", delimitati da una fascia in tessellato monocromo bianco racchiusa da due fasce di tessellato nero e rosso, a loro volta inquadranti un motivo a meandro di tessere gialle.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 221c – scacchiera di bipenni delineata e campita, a tre colori
Busana, M.S. 2002, in Architetture rurali nella Venetia romana, Roma, p. 356, fig. 60.De Franceschini, M. 1998, in Le ville romane della X regio Venetia et Histria, Roma, p. 219, n. 168.Franzoni, L. 1975, in Edizione archeologica della Carta d’Italia al 100.000. Foglio 49. Verona, Firenze, p. 9, n. 4.Furlanetto, P./ Rigoni, M. 1987, Il territorio vicentino, in Il Veneto nell’età romana, II. Note di urbanistica e di archeologia del territorio, Verona, p. 153.Giarolo, D. 1910, La villa romana di Casa Quinta in Comune di Sarego, in Bollettino del Museo Civico di Vicenza, Vicenza, p. 14.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, tessellato da Sarego con scacchiera di bipenni (Sarego II), in TESS – scheda 3394 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3394), 2004