Lo scavo, non visibile e non visitabile, si trova nei Quartieri Nord della città antica, 15 m circa ad est del secondo cardine a oriente del cardine massimo, 20 m circa a sud del quarto decumano a nord del decumano massimo; nella città moderna l’area è ubicata in un terreno agricolo, 30 m circa a nord di via Bolivia, 30 m circa a sud di via delle Vigne Vecchie e 150 m circa ad est di via Leicht. L’edificio, solo parzialmente scavato, è conosciuto come Casa dei Pavimenti in Cotto, fondo Moro, p.c. 427/20. Sono venuti in luce tre ambienti affiancati nel senso della lunghezza (vani 1-3), decorati da una stesura in cubetti di cotto in cui sono inseriti pannelli tessellati; è ignoto se fossero intercomunicanti o meno. Lo stile dei rivestimenti indica una fase edilizia collocabile alla fine del III sec.d.C. (Bertacchi 1964), ma nell’immagine presentata da Bertacchi 1964 si osserva che sotto il rivestimento del vano 1 si estende un secondo pavimento, realizzato in cubetti di cotto e verosimilmente più antico: non è purtroppo accertabile la cronologia di questa prima fase dell’edificio. A nord di questo gruppo di ambienti sono stati scavati altri vani, identificati da scarsi resti: uno a circa 10 m a nord-ovest del vano 1 (vano 4), che mostra un frammento pavimentale in cotto vicino a un lacerto murario con orientamento nord-sud, un secondo in prossimità dell’angolo nord-ovest del vano 1 (vano 5), che presenta un frammento di tessellato e un piccolo tratto di muro est-ovest e un terzo, infine, a nord del vano 3 (vano 6), del quale è venuto in luce un lacerto di pavimento in cubetti di cotto. Le tecniche di realizzazione pavimentali sono ricavabili da una pianta conservata nell’Archivio della Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (cassetto 8, n.139). Per quanto concerne le tecniche edilizie, un’annotazione nella stessa pianta ci informa che il muro a nord dei vani 2 e 3 era realizzato in "mattoni messi in larghezza"; nelle fotografie di scavo lo spessore non sembra maggiore di 20-30 cm circa, mentre l’altezza non pare raggiungere i 20 cm. Si ricorda infine che Bertacchi 2003 p.51 scrive che sono stati scavati quattordici vani, di cui alcuni con pavimentazione in cementizio decorato da tessere, mentre a p.95 scrive che i vani sono dodici, ma la pianta pubblicata (Bertacchi 2003, tav.11, n.146, presentata anche in questa sede) non li riporta tutti: è verosimile che nel numero includa anche alcuni vani della vicina casa repubblicana.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Casa dei Pavimenti in Cotto, vano 5, f Moro, p.c. 427/20, tessellato Dalla pianta conservata nell’Archivio della Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (cassetto 8, n.139) si ricava che il pavimento, di cui resta solo un frammento, era in tessellato. Se ne ignora la sorte.
Casa Pav. in Cotto, vano 1, f. Moro, pc. 427/20, cotto e tess. con pelte Il pavimento presenta una stesura in cubetti di cotto in cui è racchiuso un riquadro in tessellato suddiviso in due pannelli adiacenti. Quello più piccolo, rettangolare, è ornato da un racemo di edera, mentre quello grande, quadrato, assai mutilo, da un quadrato curvilineo disposto sulle diagonali, inscritto nel quadrato maggiore, gli spazi angolari di risulta campiti da un cerchio; i due cerchi superstiti sono decorati da un nodo di salomone su fondo scuro, mentre gli angoli del quadrato curvilineo sono ornati da pelte.
Casa Pav. in Cotto, vano 3, f Moro, p.c. 427/20, cotto e tess. con pesci Il pavimento presenta una stesura in cubetti di cotto in cui è racchiuso un pannello in tessellato. Quest’ultimo, bordato da tre linee bianche e due nere, è decorato da una composizione ortogonale di cerchi secanti ("cerchi allacciati"), formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli, in colori contrastanti; i quadrati concavi sono caricati da quadrati concavi rossi. La composizione è interrotta al centro da un riquadro molto mutilo circondato da due linee nere e raffigurante due pesci.
Casa Pavimenti in Cotto, vano 4, f Moro, p.c. 427/20, pavim in cotto Dalla pianta conservata nell’Archivio della Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (cassetto 8, n.139) si ricava che il pavimento, di cui resta solo un frammento, era in cubetti di cotto. Se ne ignora la sorte.
Casa Pavimenti in Cotto, vano 6, f Moro, p.c. 427/20, pavim in cotto Dalla pianta conservata nell’Archivio della Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia (cassetto 8, n.139) si ricava che il pavimento, di cui resta solo un frammento, era in cubetti di cotto. Se ne ignora la sorte.
Vano 2. Dell’ambiente si conservano alcuni lacerti murari e parte del pavimento, che suggerisce una datazione alla fine del III sec.d.C. (Bertacchi 1964).
Lunghezza: 5.75 m – Larghezza: 3.13 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1961-1963 – Ente responsabile: SA TS
Casa Pavimenti in Cotto, vano 2, f Moro, p.c. 427/20, cotto e tess fig.
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema Cromia: non documentato
Il pavimento presenta una stesura in cubetti di cotto che racchiude un pannello quadrato in tessellato. Quest’ultimo, bordato da tre linee bianche e due nere, inscrive un cerchio disegnato da due linee nere seguite da una fascia di onde correnti, al cui centro si trova una scena figurata non più leggibile. I pennacchi di risulta tra il quadrato e il cerchio sono decorati da pelte.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato in materiali misti (tessere litiche e cubetti di cotto))
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 292a – cerchio inscritto in un quadrato
figurati
DM 1i – linea doppia
DM 292a – cerchio inscritto in un quadrato
pelta
DM 101b – onde correnti a giro semplice
Referenza fotografica: Archivio MAN Aquileia, neg. 4796/50 (immagine su concessione del MiBACT – Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, con divieto di ulteriore riproduzione senza preventiva autorizzazione).
Oggetto conservato: parte del tappeto – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, secondo quadriportico, lungo la parete esterna N)
Bertacchi, L. 2003, in Nuova pianta archeologica di Aquileia, Udine, pp. 50-51, n. 146.Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, p. 14, nota 99.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Clementi, Tatiana, Casa Pavimenti in Cotto, vano 2, f Moro, p.c. 427/20, cotto e tess fig., in TESS – scheda 3815 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3815), 2007