Lo scavo, non visibile e non visitabile, si trova in località Braida Murada, immediatamente a nord di via XXIV maggio, nel fondo Pasqualis, p.c. 535. L’edificio, che è stato messo in luce solo parzialmente, presenta un ampio Salone Centrale pavimentato in opus sectile (vano e) collegato, mediante due corridoi (vani h, i), a due aule laterali simmetriche (Salone Nord e Salone Sud, vani a, f) ornate da tessellati. Questo complesso di ambienti, interpretato come Frigidario, si estende con orientamento nord sud per circa 140 m. Ad est del Salone Centrale si trova la piscina natatoria, mentre lungo ciascuno degli altri tre lati sono disposte due vasche quadrate intervallate dai corridoi che conducono a nord, a sud (h, i) e ad ovest (r). Gli ambienti caldi si trovano nel settore occidentale delle terme, dove sono stati scavati tre vani: uno a sud ovest (g) con il pavimento musivo sostenuto da suspensurae, un secondo più a nord (t) e il terzo a nord ovest (u), simmetrico e forse identico al primo. La parte della zona orientale delle terme messa in luce presenta altri ambienti ornati da mosaici (vani b, c, d), la cui planimetria non è stata ancora ricostruita. I muri dell’edificio sono stati quasi completamente spogliati fino alle fondamenta.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Grandi Terme, corridoio h, sectile con stelle Il pavimento è realizzato in opus sectile "con campiture geometriche lineari alternate ad altre con un disegno di stelle a sei punte (esagoni neri collegati da triangoli bianchi)" (Lopreato 1985).
Grandi Terme, Salone Centrale, sectile Il mosaico era realizzato con lastre marmoree (opus sectile) ed era pavimentato, tra l’altro, con il motivo delle stelle a sei punte (esagoni neri e triangoli bianchi) (Lopreato 1984 e 1994). I dati fino ad oggi pubblicati non offrono maggiori dettagli.
Grandi Terme, Salone Nord, tessellato figurato e geom. Il mosaico è ornato da un pannello quadrato centrale intorno al quale sono disposti sedici pannelli (rettangolari lungo i lati e quadrati agli angoli), per un totale di 19,50 x 19 m. A nord e a sud di questo gruppo si estendono altri due pannelli con lunghezza pari alla larghezza del salone (19 x 5 m.). I riquadri sono separati tra loro da lastre in pietra d’Istria e in marmo rosso di Verona. Il riquadro centrale inscrive un cerchio ornato da un trionfo di Nettuno, mentre i pannelli intorno presentano, inserite in schemi geometrici, scene marine, figure di atleti e immagini che alludono a gare sportive; i due riquadri laterali, infine, mostrano motivi geometrici decorati da busti maschili. Il mosaico è stato danneggiato in più punti dal fuoco. L’immagine del rivestimento è tratta da Lopreato 1994.
Grandi Terme, Salone Sud, tessellato figurato e geom. Il tappeto è ornato da un riquadro centrale intorno al quale sono disposti sedici pannelli (rettangolari lungo i lati e quadrati agli angoli). A nord e a sud di questo gruppo si estendono altri due pannelli, rettangolari, con lunghezza pari alla larghezza del salone. I riquadri sono separati tra loro da lastre in pietra d’Istria e in marmo rosso di Verona.Il riquadro centrale (pannello 1) ha il bordo decorato da un meandro policromo di svastiche a giro semplice e quadrati, in prospettiva, tra listelli bianchi e neri. Il campo è ornato da una composizione reticolata di fusi e di cerchi tangenti (i cerchi nei punti di incrocio), formante ottagoni concavi irregolari, disegnata da trecce a due capi intrecciate, policrome su fondo scuro. All’interno degli ottagoni corre una fascia con una linea spezzata, formante triangoli policromi su fondo nero.
Grandi Terme, vano 11, tessellato con pelte Il pavimento è un tessellato di cui è venuto in luce un lacerto lungo circa 8 m, bordato a sud da una fascia di tessere bianche rettangolari seguita da due linee di tessere nere quadrate, una fascia con una treccia a quattro capi su fondo chiaro, due linee nere, tre linee bianche, due linee nere. Il campo è decorato da una composizione ortogonale policroma di girandole di pelte nello stesso verso, intorno ad un nodo di Salomone, le girandole collegate da linee; negli spazi di risulta compare un quadrato a lati concavi.
Grandi Terme, vano 8, tessellato con cerchi e quadrati Il pavimento è un tessellato bordato da una fascia di tessere rettangolari, con il lato lungo parallelo al bordo, seguita da una linea tripla bianca, una linea doppia nera, una fascia bianca, una linea doppia nera, una linea doppia bianca, una treccia a quattro capi policroma su fondo scuro, una linea doppia bianca, una linea doppia nera, una fascia bianca e una linea doppia nera. Della composizione che segue è venuta in luce una fila di quadrati diritti e di coppie di cerchi tangenti, annodati, disegnati da trecce a due capi policrome su fondo chiaro, allacciate. In uno dei cerchi si riconosce un nodo di Salomone.
Grandi Terme, vano b, tess. con ottagoni e croci Del pavimento sono venuti in luce almeno 3 lacerti. Il primo (1.33 x 1.56 m) e il secondo (0.31 x 0.45 m) presentano un punteggiato irregolare di tessere nere e rosse su fondo bianco e rosa. La tessitura e le dimensioni delle tessere variano in modo rilevante, cosicché è possibile ipotizzare che siano dei rifacimenti. Il terzo lacerto (2.45 x 1.47 m) sembra essere stato decorato da una comp. ortogonale di ottagoni irregolari e di croci adiacenti, delineati, formanti esagoni allungati. I due ottagoni conservati sono caricati rispettivamente da un diamante e da un nodo di Salomone (?), mentre gli esagoni sono ornati da un elemento vegetalizzato. Alcuni rimaneggiamenti appaiono realizzati in tessere bianche e ad est ne sono state utilizzate di rettangolari, disposte a raggiera; a sud il rattoppo determina un punteggiato irregolare di tessere nere e rosse su fondo bianco, analogo a quello dei primi due lacerti.
Grandi Terme, vano c, tessellato con Nereide Il mosaico, conservato solo in parte (3.20 x 4.30 m), è decorato da una composizione raggiata a 8 raggi attorno ad un ottagono e in un ottagono, determinante trapezi. L’unico trapezio superstite è ornato da una nereide che cavalca un tritone (o un ippocampo). Lo schema geometrico è disegnato da una linea dentellata bianca e nera, seguita da due linee nere, una treccia a due capi policroma su fondo bianco, due linee nere e una linea dentellata.
Grandi Terme, vano d, tess. reticolato a tessere grandi Il pavimento, del quale si conserva un ampio lacerto (8.70 x 7.40 m) e alcuni piccoli frammenti, è un tessellato realizzato con tessere di grandi dimensioni, bordato da una fascia bianca, seguita da una linea nera e da una greca irregolare da cui risultano una fascia a merli e una linea dentellata con dentelli lunghi, opposte e sfalsate. Il campo è ornato da un reticolato di linee triple (una linea nera tra due rosse), gli scomparti caricati da un fiorone composito di 8 elementi non contigui: 4 petali lanceolati e 4 "ciuffi" di cinque foglie. Uno degli scomparti, ad est, pare aver subito un restauro con tessere più piccole, nere e bianche, di cui alcune spezzate.
Grandi Terme, vano g, tess. sectile con reticolato a tessere grandi Il pavimento, di cui sono venuti in luce alcuni lacerti, è ornato da un reticolato di fasce, formate da listelli di marmo e con gli scomparti in tessellato (tessere di grandi dimension) caricati da diversi motivi geometrici. Il pavimento è assai simile a quello del vano d. Alcune delle tessere in marmo mostrano tracce di un precedente utilizzo.
Grandi Terme, vano K, tess. fig. e con ottagoni, cerchi e quadrati Del pav. sono venuti in luce lacerti appartenenti a 4 diversi pannelli. Ad un primo pann., policromo, appartengono due framm. decorati da una comp. di ottagoni delineati, adiacenti, formanti quadrati.; gli ottagoni superstiti mostrano motivi fig.: rispettivamente un atleta con un ramo di palma e una palmetta, e un’ampolla per l’olio, uno strigile e un paio di guantoni da pugilato. Un frammento vicino mostra invece una comp. ortogonale, a rete di svastiche, di ottagoni irregolari e di croci adiacenti, formanti esagoni allungati, con una svastica in ogni braccio delle croci. A parere di Lopreato 1994 questo framm. appartiene al IV secolo, ma non essendo certo, in questa sede viene presentato con gli altri. Ad E ed W di questi lacerti sono stati rinvenuti i framm. di altri 2 pann., ornati da una comp. ortogonale di cerchi e di quadrati concavi sulla diagonale tg, in colore contrastante, formanti "doppie asce". Si notano rattoppi in tessere bianche, nere e rosse disposte a caso.
Grandi Terme, vano s, tessellato con quadrati Il pavimento (9.5 x 15 m) è un tessellato bicromo il cui fondo bianco è realizzato con tessere rettangolari. E’ ornato da una composizione ortogonale di croci adiacenti composte da quattro squadre delineate, formanti quadrati delineati, con effetto di reticolato di linee; le squadre e alcuni quadrati sono caricati da fioroni, altri quadrati presentano pale di mulino.
Grandi Terme, vano u, tessellato a tessere grandi Il pavimento, di cui si ignora la sorte, è stato esplorato solo parzialmente e si è riscontrata la presenza di lacerti di tessere grandi, analoghe a quelle del vano g, rispetto al quale l’ambiente in esame occupa una posizione simmetrica: è possibile che anche la decorazione fosse simile.
Vano J. L’ambiente si estendeva ad est del Salone Nord ed è stato scavato solo parzialmente. Non è nota la planimetria, ma sono venuti in luce due lacerti della pavimentazione musiva. E’ verosimile che cronologicamente si collochi nella medesima fase del vicino Salone Nord, datato in base a considerazioni stilistiche. La pianta presentata è tratta da Fales et alii, 2003, tav.4.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1923, 2003 – Ente responsabile: SA TS
Grandi Terme, vano J, tessellato con cerchi
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: iterativa? Cromia: policromo
Sono venuti in luce due lacerti in tessellato (rispettivamente circa 1.70 x 1.10 m e 1.20 x 0.85 m) pertinenti al medesimo pannello, ornato da una composizione ortogonale di cerchi di otto fusi, secanti, con effetto di cerchi di quattro fusi, fomanti quadrati e ottagoni concavi. I cerchi sono caricati da un quadrifoglio, mentre gli ottagoni concavi presentano una figura geometrica nera quasi completamente distrutta. Alcuni fusi sono campiti di rosso, altri di bianco e rosa. A sud i due lacerti sono delimitati da un bordo formato da una linea doppia nera e da una fascia chiara in tessere di grandi dimensioni. Si osservano alcune zone annerite dal fuoco.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: cocciopesto
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a grandi tessere regolari) Dimensioni Generiche Tessere: grandi Dimensioni Metriche Tessere: 1.0-1.3; 0.3-0.5 cm
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1.0-1.3 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 245e – composizione ortogonale di cerchi di otto fusi, secanti, con effetto di cerchi di quattro fusi fomanti quadrati e ottagoni concavi
Oggetto conservato: frammento – Conservato in: situ I lacerti sono stati coperti nel 2003 con tessuto non tessuto, teli di polietilene e sabbia. Restauri moderni: I due lacerti sono stati restaurati nel 2003: le tessere che rischiavano di perdersi sono state ri-allettate con la malta (calce idraulica Lafarge, sabbia di fiume, acqua, 10 % di Primal AC 33), realizzata con una parte di calce e una parte di sabbia. Le tessere smosse sono state consolidate con una soluzione di acqua e 10 % di Primal AC 33, inserita nelle fughe con la siringa.
I limiti esterni sono stati invece rinforzati con la malta (componenti di cui sopra), realizzata con una parte di calce e tre parti di sabbia.
Il lacerto ad ovest era già stato bordato negli anni ’80 da un cordolo di cemento, nel 2003 in gran parte distrutto.
Brusin, G. 1923, Aquileia. Scavi di un grande edificio pubblico, in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., Roma, p. 229 , fig. 1.