L’edificio teatrale è ubicato a nord della città, al di fuori della cinta muraria repubblicana, nella zona dell’attuale Colle di S. Pietro (sito n. 1). Un muraglione d’argine in opera reticolata correva parallelamente all’edificio scenico, sviluppato, nel settore conservato, per una lunghezza di m 71; questo era dotato di due parasceni laterali, del muro di postscenio e della frontescena, articolata in tre nicchie, due rettangolari ed una curvilinea centrale e sviluppata su tre piani. Lo spazio riservato agli attori, il proscenio, era pavimentato da un tavolato ligneo, terminante sul pulpitum. Tra il palcoscenico e la cavea era disposta l’orchestra, del diametro di circa m 30.4 e pavimentata di marmi colorati diversi. Al pendio collinare era addossata la cavea, in parte scavata ed in parte sostruita da sistemi diversi di gallerie anulari e radiali: le gradinate erano suddivise in due settori orizzontali, scompartiti in cunei dalla presenza di scalette. Sulla sommità del colle è stata individuata una spianata, forse ospitante un tempio, secondo un modello risalente ai santuari centroitalici di età tardorepubblicana. La tecnica edilizia impiegata è l’opera reticolata con tufelli tagliati nel tufo locale. L’edificio, realizzato tra la fine del I sec.a.C. e l’inizio del I sec.d.C., probabilmente cessò di essere utilizzato per le rappresentazioni nel III-IV sec.d.C. (la planimetria del teatro è tratta da Rinaldi 2005 su gentile concessione del Museo Archeologico al Teatro romano; la pianta con il posizionamento dei pavimenti è tratta da Rinaldi 2007, su gentile concessione della SAVerona).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
L’orchestra, di forma semicircolare e con un diametro di m 30.4, era pavimentata in lastre di marmo, con disegni geometrici diversificati nella fascia davanti alla scena e nel resto dell’emiciclo. Quanto però è visibile oggi non corrisponde alle descrizione riportate nella documentazione di archivio, lasciando pertanto immaginare un pesante intervento di restauro.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata
Pavimento in sectile del Teatro (VR-01)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: giustapposta Cromia: policromo
La documentazione di archivio descrive il pavimento dell’orchestra diviso in due zone, la fascia davanti alla scena in "quadroni di marmo nero e bianco orientale" e il resto dell’emiciclo in "lastre di vivo di Verona" (Basso 1998-1999, p. 118). Dell’originaria pavimentazione dell’orchestra del teatro rimane una fascia disposta lungo il lato parallelo alla frontescena, conservata per una lunghezza di circa m 11.50. La fascia conservata è scandita da una successione di 12 lastre quadrate di m 1.00 di lato del tipo Q-QD. Lo stato di conservazione della pavimentazione è decisamente frammentario oltre che lacunoso; l’analisi autoptica di esso ha permesso di appurare che molto probabilmente alcune delle lastrine non sono in situ: è possibile infatti che il pavimento originario sia stato rifatto agli inizi del Novecento, con l’uso di frammenti marmorei originari ma non pertinenti all’orchestra.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Museo Archeologico al Teatro Romano, in situ) Reimpiego: L’analisi autoptica di esso ha permesso di appurare che molto probabilmente alcune delle lastrine non sono in situ: è possibile infatti che il pavimento originario sia stato rifatto agli inizi del Novecento, con l’uso di frammenti marmorei originari ma non pertinenti all’orchestra. Condizione giuridica: proprietà comunale
Museo Archeologico al Teatro Romano (Riferimento: dott.ssa Bolla, Margherita) Via Regaste Redentore, 2 – Verona
Basso, P. 1998-1999, Il teatro di Verona in un manoscritto inedito di inizi Novecento, in TEXNH. Studi di Architettura e di Urbanistica greca e romana in onore di Giovanna Tosi, Padova, p. 118.Franzoni, L. 1988, Il monumento e la sua storia, in Il Teatro romano. La storia e gli spettacoli, Verona, p. 44.Rinaldi, F. 2005, in Mosaici Antichi in Italia. Verona , Roma, pp. 23-25, n. 1, tav. XXXIII.Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma, tav. LIV, n. 2.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, pavimento in sectile del Teatro (VR-01), in TESS – scheda 3881 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3881), 2004