scheda

Regio II, Ospedale Militare, area, tessellato figurato
Roma ( RM)

Nell’area dell’Ospedale Militare, sulla sommità del colle Celio, fu scoperto alla fine dell’Ottocento un edificio termale costruito in età antonina, con più fasi d’uso, riferibile ad una ricca domus con un ampio peristilio ed un vestibolo colonnato. In quest’area Lanciani collocava la “casa degli Annii”, interpretazione oggi non più accolta dagli studiosi (CARIGNANI 1993). Da questo contesto potrebbero provenire due mosaici, uno con scena di atleti e l’altro con scena marina, trovati nel 1885-1886 e tuttora di incerta collocazione (COLINI 1944, p. 276, fig. 232). Dal medesimo contesto, infine, sembra anche provenire un pavimento in opus sectile. Manca nell’edito una documentazione grafica e fotografica dell’edificio; le notizie relative alla scoperta dei pavimenti lasciata dal Lanciani sono confuse ed incerte, al punto che la stessa frammentarietà dei resti lascia aperta qualunque ipotesi interpretativa (PAVOLINI 2006, p. 87). La vaga indicazione di provenienza “presso l’angolo NE del Casino della Villa Casali”, comunque, farebbe ipotizzare una provenienza dei mosaici non tanto da un piccolo complesso termale privato a NE della domus di Gaudenzio (COLINI 1993, pp. 729-732) quanto da una grande domus edificata nel settore centrale dell’Ospedale Militare (CARIGNANI, SPINOLA 1995, p. 405), precisamente tra i padiglioni n. 21 e 22, in un settore ancora non indagato, ad eccezione di un rinvenimento del 1991 relativo ad un piccolo calidario pertinente al balneum di una abitazione privata.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Regio II, Ospedale Militare, area, balneum, tessellato figurato
Dalle notizie relative alla scoperta risulta che il mosaico (di 30 x 30 piedi) venne alla luce durante gli sterri di Villa Casali, alla profondità di m 5 e che decorava una sala con pareti rivestite da lastre di marmo ed una base di colonna ancora in situ. Il mosaico viene descritto come non particolarmente fine “vi è rappresentato un Tritone colossale in atto di far fiato alla conca marina. Nel campo delfini” (R. LANCIANI, NSc, 1885, settembre p. 341). In una successiva nota Lanciani ne lasciava una descrizione più accurata e precisa: “Sono rappresentati quattro grandi Tritoni in sugli angoli, e varie sorta di pesci nel campo. Nel centro della sala, entro un circolo ornato di greca, doveva essere commesso un disco di musaico policromo finissimo: ma questo è stato tolto ab antico, e sostituito con un disco di cipollino” (R. LANCIANI, NSc, 1885, ottobre, p. 422); ricordava inoltre la scoperta sul pavimento di un cippo di travertino con una iscrizione e menzionava anche il rinvenimento a pochi metri di distanza dal mosaico descritto, ma a circa due metri più in basso, del mosaico con scene atletiche (v. scheda). Il tessellato presentava una composizione realizzata in nero su fondo bianco e centrata attorno ad un disco di cipollino racchiuso entro una corona di foglie di alloro a contrasto (tessere rosse e bianche); sulle diagonali sono Tritoni intenti a suonare, mentre delfini guizzanti occupano gli angoli del tappeto. Gli spazi risparmiati dalla decorazione figurata sono occupati da pesci realizzati sempre con tessere nere su fondo bianco.

Regio II, Ospedale Militare, area, opus sectile
Pavimento in opus sectile a modulo quadrato (?), rinvenuto ad una quota di calpestio di circa m 7 al disotto del piano di calpestio moderno. Manca la documentazione grafica e fotografica.

Ambiente rinvenuto tra l’ottobre del 1885 ed il febbraio del 1886 nello stesso luogo dove fu scoperto quello termale con scena marina, ma ad una quota inferiore di due metri (v. scheda). Dalle notizie relative alla scoperta il mosaico viene ricondotto alla decorazione dell’edificio “entro il perimetro della Villa Casali” (R. Lanciani, in NSc, 1886, gennaio, p. 11). Lanciani ne fornisce anche le dimensioni di 6 metri di lato, stimandolo poi proveniente da un ambiente posto a sinistra del vestibolo di accesso ad una casa che egli, erroneamente, attribuiva alla gens degli Annii (BCom 1886, pp. 49-51). Dell’ambiente non sopravvive più alcuna struttura. Come resta visibile da un acquerello che riproduce il mosaico al momento della scoperta (Colini 1944, p. 276, fig. 232) è possibile ipotizzare che questo decorasse un ambiente termale con duplice abside (Carignani-Spinola 1995, p. 405, nota 11) piuttosto che riferirlo ad un’aula absidata (Salvetti 1993).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1885

Regio II, Ospedale Militare, area, tessellato figurato

Rivestimento con scansione: a copertura unitaria?

Tessellato figurato bicromo con iscrizione, dalla superficie complessiva di 6 mq. Del mosaico resta solo una riproduzione; viene considerato come tuttora esistente, ma non se ne conosce più l’esatta collocazione, mentre le iscrizioni sono attualmente conservate nell’Antiquarium del Celio. Su un fondo bianco con ordito irregolare compare una iscrizione realizzata con due file di tessere e, al centro, una scena di palestra con due iscrizioni accanto alle figure laterali. Nell’edito manca la documentazione fotografica del mosaico.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo III d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Unità decorative

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: orientata
Cromia: bicromo

Su fondo bianco compaiono due atleti, di cui uno vincitore che riceve il premio di gara dal giudice, mentre l’altro, sconfitto, si porta una mano sul capo, rassegnato. Gli arbitri indossano un corto mantello che lascia scoperta la spalla destra e reggono con la mano sinistra una verga. I due personaggi e l’atleta sulla sinistra portano una sorta di corona con infulae.Collocato nei magazzini dei Musei Capitolini, attualmente il mosaico risulta disperso, ad eccezione di un piccolo lacerto con lato curvilineo bordato da due tessere di colore nero che conserva al centro una iscrizione musiva (SALVETTI, in BCom 95, 1993, pp. 273-274, figg. 104-105). Manca la documentazione fotografica nell’edito.

Bordo

Elemento non presente

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni figurate

TemaSoggettoAltre componenti
Atleticonsegna del premio di una gara

Iscrizioni

TrascrizioneLinguaImpaginazioneAndamentoPunteggiaturaAltezza (min-max)
ALAPONIV(S)
VICTUS ES
latinoorizzontaledestrorsonessuno– (cm)
Amel(ius)
Attic(us)
latinoorizzontaledestrorsonessuno– (cm)

 
 
Referenza fotografica: Immagine tratta da SALVETTI 1993.
Parte dell’ambiente: abside
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: bicromo

Tessellato a fondo bianco con ordito irregolare di tessere di dimensioni medie, delimitato da una doppia fila di tessere con andamento curvilineo a seguire il profilo dell’ambiente; iscrizione realizzata mediante una fila di tessere nere a comporre le lettere e i segni diacritici: A. LAPONI / VIC.TVS. ES. Del pavimento si conserva un unico frammento (m 1.25 x 0.77).

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1.2-1.5 cm

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1.2-1.5 cm

 
 

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Antiquarium del Celio – inv. 32365)

Restauri antichi: Non documentati
Restauri moderni: Sono state effettuate campagne di restauro a partire dal 1986. In primis, il mosaico fu distaccato dai pannelli di cemento su cui era stato montato con grappe di ferro dal 1939, quando, insieme ad altri, venne trasferito dall’Antiquarium, ormai fatiscente, e portato al giardino annesso al Museo.
Il metallo aveva provocato deformazione e "scoppio" della superficie musiva, con una conseguente perdita di tessere. Inoltre, i pannelli erano stati riquadrati da cornici lignee che avevano provocato un disgregamento del tessuto musivo dei margini.
Grazie al restauro furono eliminati i vecchi supporti, creando nuovi allettamenti di medie dimensioni, rendendo più maneggevoli i frammenti e consentendo, eventualmente, un distacco. Nell’ambito di tale operazione, i mosaici sono stati puliti, eliminando dalle superfici microorganismi e incrostazioni.

Blake, M.E. 1936, Roman Mosaics of the Second Century in Italy, in Memoirs of the American Academy in Rome, Roma, p. 166.
Carignani, A./ Spinola, G. 1995, Mosaici e pavimenti marmorei dai recenti scavi sul Celio, in Atti del II Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Roma, 5-7 dicembre 1994), Bordighera, p. 405.
Carignani, A. 1993, Cent’anni dopo. Antiche scoperte e nuove interpretazioni dagli scavi all’Ospedale Militare del Celio, in Mélanges de l’Ecole française de Rome. Antiquité, Roma, pp. 709-746.
Colini, A.M. 1944, Storia e topografia del Celio nell’antichità, in Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. Memorie, Città del Vaticano, p. 277.
Pavolini, C. et alii 1993, La topografia antica della sommità del Celio. Gli scavi dell’Ospedale Militare (1987-1992), , in Mitteilungen des Deutschen Archaologischen Instituts (Roemische Abteilung), Mainz am Rhein, pp. 443-505.
Pratesi, R. 1989, in I romani e lo sport: i mosaici con scene di palestra nel Lazio, Roma, p. 13.
Salvetti, C. 1993, Restauro di mosaici all’Antiquarium del Celio, in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, Roma, pp. 273-274, figg. 104-105.
Santolini Giordani, R. 1989, in Antichità Casali. La Collezione di Villa Casali a Roma, Roma.

DATA SCHEDA: 2008 | AUTORE: Taccalite, Francesca | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio II, Ospedale Militare, area, tessellato figurato, in TESS – scheda 3887 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3887), 2008

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3887


* campo obbligatorio