Nel corso del 2002 alcune indagini stratigrafiche hanno portato al rinvenimento di un quartiere residenziale nella zona di piazza Castello (cd. Casa del Clero), risalente come fase di impianto alla metà del I sec.a.C. (sito n. 46) Il quartiere, costituito da almeno due domus, rivela il mantenimento degli orientamenti della fase precedente nel rispetto della sistemazione urbanistica preromana. A questa fase appartiente l’impianto della domus occidentale (domus I), composta da almeno 5 vani. La domus orientale (domus II), invece, viene costruita verso la fine del I sec.a.C. e si compone di almeno otto ambienti: l’asse portante è rappresentato da un corridoio, pavimentato in cubetti di cotto, con orientamento nord-sud che divide in due parti non uguali tutta l’abitazione; un altro importante elemento divisorio è costituito da un muro con orientamento est-ovest che separa la parte di servizio, con ambienti più modesti, affacciati sulla strada, da quella di rappresentanza, più sontuosa, posta a sud, distante dalla strada. L’ingresso principale rimane a nord sulla strada: una canaletta proveniente dall’interno dell’abitazione si dirige verso la strada; accanto all’ingresso è la postazione del cellarius; segue un vano con focolare. Degli altri ambienti poco si può aggiungere, ad eccezione di uno, forse, pavimentato in cubetti di cotto. Il settore di residenza meridionale aveva invece un apparato decorativo più ricercato: almeno un vano, a est, era pavimentato con un raffinato cementizio a base fittile con decorazione geometrica a tessere bianche e nere ed un altro, con focolare, aveva un piano in cubetti di cotto; un altro ambiente a ovest aveva il pavimento a mosaico, andato però completamente distrutto dall’abside della chiesa di S. Carlo. La vita della domus sembra essersi protratta almeno fino alla fine del II sec.d.C. (la pianta è tratta da Ruta Serafini, Vigoni 2006; la pianta con il posizionamento dei pavimenti è tratta da Rinaldi 2007, su gentile concessione della SAVeneto).
cementizio da casa del Clero (domus II) Il pavimento è conservato solo parzialmente ma si intuisce una articolazione abbastanza complessa che, forse, doveva prevedere una decorazione bipartita, inserita all’interno di un’ampia fascia a decorazione geometrica diversificata.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: assente Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a grandi tessere di laterizio (cubetti di cotto))
Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma.Ruta Serafini, A./ Vigoni, A. 2006, Lo scavo archeologico nel cortile della Casa del Clero, in Casa del Clero. Padova. Recupero di un luogo nel centro storico di Padova, Rubano (Padova), pp. 95-96.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, pavimento a commessi laterizi dalla Casa del Clero (domus II) (PD-XXVII), in TESS – scheda 4238 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4238), 2007