Le indagini condotte nel corso del 1996 in occasione dei lavori di ristrutturazione di palazzo Crivelli – Bellesini, edificio posto lungo il lato occidentale di piazza Duomo, hanno permesso di individuare parte di un vasto complesso edilizio collocato quasi a ridosso del muro di cinta meridionale della città romana. Gli ambienti messi in luce risultano articolati attorno ad un cortile centrale, alcuni presentano delle semplici pavimentazioni in battuto di malta, altri sono rivestiti da un tappeto musivo (vani L e H). Gli ambienti di più chiaro riconoscimento sono i vani L e G la cui funzione termale è testimoniata dalla presenza in entrambi di un sistema di riscaldamento ad hypocaustum; il primo fungeva probabilmente da tepidarium, il secondo da calidarium. Il rinvenimento in quest’ultimo (vano G), di un elevato numero di lastre di marmo nei materiali del crollo, fa intuire che il vano fosse decorato da una pavimentazione in opus sectile. Strutture termali analoghe, seppur di estensione più limitata, messe in luce anche nella limitrofa area di palazzo Verzeri, hanno fatto ipotizzare che le due zone appartenessero ad uno stesso complesso edilizio che, per la ricchezza dei rivestimenti parietali e pavimentali, nonchè per la struttura architettonica, potrebbe essere identificato con le terme pubbliche della città (BASSI 2005) (la pianta dell’edificio è tratta da BASSI 2000, p. 129, fig. 4).
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
tessellato geometrico di palazzo Crivelli con bordo ad archi e merli (TN-08) Il lacerto musivo è composto da due frammenti appartenenti al bordo del pavimento. Il primo è decorato da due file triple, rispettivamente rosa e nere, al cui esterno si trova una fascia di raccordo rosa a ordito di filari paralleli, composto da un numero di tessere variabile da tre a sei, a causa dell’irregolarità dello spazio da raccordare. All’interno, su un fondo bianco, separati da una fila tripla, si susseguono i motivi decorativi. A partire dall’accesso ovest si trova un quadrato listato da una linea dentellata in tessere nere al cui interno è inserito un quadrato rosa concavo perimetrato in nero che dà origine, in corrispondenza degli spazi di risulta, a due quadranti. Procedendo verso sinistra, separato da un fila tripla bianca, si sviluppa il motivo ad archi e merli decorato da una treccia a due capi policroma con effetto di rilievo su fondo scuro. Nell’intervallo che li separa si trova uno spazio di forma trapezoidale listato da una linea dentellata nera il cui interno è decorato da una coppia di pelte contrapposte affiancate e da una di dimensioni minori posta in corrispondenza del lato concavo del poligono. L’interno dell’arco è decorato da tre file triple di cui due bianche e quella centrale nera seguite da un’ulteriore linea semplice nera che delimita un campo bianco. Il secondo frammento riprende lo sviluppo dei motivi decorativi del precedente: si susseguono un trapezio listato da una linea dentellata nera in cui sono inserite delle spine di colore rosa perimetrate in nero, un merlo parzialmente conservato, una parte di arco decorato da una treccia policroma a due capi su fondo scuro e un ulteriore trapezio in cui è inserito il motivo delle pelte.
Vano H. Ambiente probabilmente pavimentato in antico con un tessellato. La presenza di una pavimentazione musiva è testimoniata solamente dai resti di alcune tessere sopravvissute alle consistenti opere di demolizione a cui fu sottoposto l’edificio in epoca tardoantica.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Specifiche di rinvenimento Data: 1996 – Ente responsabile: SA TN
Tessellato rosa di palazzo Crivelli – Bellesini (TN-II)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: monocromo?
Si ipotizza l’esistenza di un tessellato sulla base del rinvenimento di alcune tessere di colore rosa.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Bassi, C. 2000, I pavimenti musivi e in “opus sectile” di “Tridentum”: nuovi frammenti, in Atti del VI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Venezia, 20-23 gennaio 1999), Ravenna, p. 124.Bassi, C. 2005, Trento romana. Un aggiornamento alla luce delle più recenti acquisizioni, in I territori della “via Claudia Augusta”: incontri di archeologia (Trento, Novembre 2005), Trento, p. 278, fig. 9.Ciurletti, G. 2000, Trento romana. Archeologia e urbanistica, in Storia del Trentino, II. L’età romana, Bologna, p. 314.