Nel 1900 sulla sommità del Dos Trento, nei pressi dell’attuale Museo degli Alpini, si rinvennero alcuni resti murari appartenenti ad un edificio sacro, identificato con il sacello cristiano dei Santi Cosma e Damiano grazie al rinvenimento al suo interno di un lacerto musivo recante un’iscrizione dedicatoria. Ulteriori indagini archeologiche, condotte tra gli anni 1922-1923 parallelamente all’area indagata, misero in luce le rovine di un ulteriore edificio religioso a cui il sacello era affiancato. Ne risultò un complesso di culto cristiano articolato in due ambienti paralleli e absidati di cui solo quello meridionale fu interamente esplorato. Quest’ultimo, a pianta longitudinale con un’unica navata ed un corto transetto, fu identificato con la basilica paleocristiana mentre quello settentrionale, indagato solo nella parte orientale, con il sacello dedicato ai due martiri. L’intero complesso è stato datato, sulla base dell’iscrizione rinvenuta, alla prima metà del VI secolo d.C. e più precisamente al momento in cui gli abitanti della città ripararono sul Dos Trento per sfuggire alla guerra goto-bizantina (535-555) (la pianta dell’edificio è tratta da CANOVA DAL ZIO 1986, p. 214).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati epigrafici
Le indagini stratigrafiche hanno messo in luce la sola parte orientale del sacello che è risultata caratterizzata da un’unica navata della larghezza di m 7 e da un’abside dell’ampiezza di m 6 e della profondità di m 5. All’interno della navata, nello spazio antistante l’abside, è stato rinvenuto un lacerto musivo recante l’iscrizione dedicatoria del sacello ai Santi Cosma e Damiano.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati epigrafici
Specifiche di rinvenimento Data: 1901 – Ente responsabile: SA TN
Tessellato con iscrizione del Dos Trento (TN-01)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: policromo
Il lacerto musivo, conservato per una larghezza di m 6.33 e per una lunghezza di m 2.77, è caratterizzato nella parte superiore da una decorazione ripartita in tre pannelli di cui quello centrale decorato da un "kantharos" e quelli laterali da una decorazione a treccia a "n" capi policroma bordata rispettivamente da un nastro ondulato e da una fila di squame e di ogive adiacenti. La parte sottostante è costituita da una fascia recante un’iscrizione, seguita da una fila di losanghe sdraiate e di cerchi tangenti. Da quest’ultima decorazione si staccano due pannelli, posti in corrispondenza di quelli della fascia soprastante, caratterizzati da una composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati minori. Il pannello di destra, conservatosi per una porzione maggiore, appare ulteriormente interrotto da una fascia recante un’iscrizione, seguita da una decorazione geometrica di cui non si riesce a cogliere il motivo, data l’esiguità della porzione rimasta.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati epigrafici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 140e – stuoia
DM 169a – composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati minori (formanti quadrati ed esagoni allungati), delineata
Decorazioni figurate
Tema
Soggetto
Altre componenti
Contenitori/vasi
Referenza fotografica: Da BUONOPANE 1990, fig. a p. 174.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Castello del Buonconsiglio – inv. 288) Restauri moderni: Il lacerto musivo fu strappato nel 1925 e portato al Museo Provinciale d’Arte di Trento
Castello del Buonconsiglio (Riferimento: dott. F. Marzatico) Via Bernardo Clesio, 5 – Trento
Buonopane, A. 1990, Regio X, Venetia et Histria, Tridentum, in Supplementa Italica. Nuova Serie, Roma, pp. 173-176, fig. 36-37.Caillet, J.P. 1993, in L’évergétisme monumental chrétien en Italie et à ses marges. D’après l’épigraphie des pavements de mosaique (IV-VII s.), Roma, pp. 68-70, fig. 54.Canova Dal Zio, R. 1986, in Le chiese delle Tre Venezie anteriori al 1000, Padova, pp. 214-216 .Roberti, G. 1952, in Edizione archeologica della Carta d’Italia al 100.000. Foglio 21 (Trento), Firenze, p. 59.Zovatto, P.L. 1963, in Mosaici paleocristiani delle Venezie, Udine, pp. 139-140, fig. 136.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Didonè, Alessandra, tessellato con iscrizione del Dos Trento (TN-01), in TESS – scheda 4273 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4273), 2007