I resti della domus, oggi visibile e visitabile nel cortile interno del Palazzo Municipale di Cividale, furono scoperti nel 1938, durante i lavori di restauro del Palazzo Comunale. Vennero messi in luce una serie di vani con i relativi rivestimenti pavimentali, sottoposti a restauro e lasciati in situ. L’area fu oggetto di nuove indagini nel 1959, nel quadro delle ricerche promosse a Cividale da Carlo Guido Mor. L’intervento riguardò l’area immediatamente a sud rispetto agli ambienti della domus precedentemente messi in luce, portando alla scoperta di due lacerti di pavimento in cementizio a base fittile e di alcune evidenze (condotti fognari, murature e una sepoltura) forse riferibili ad epoca altomedioevale. Negli anni 1968-72, durante i lavori di rifacimento della nuova sede degli uffici comunali, l’area archeologica venne riqualificata e resa visitabile. Nel corso dell’indagine si intaccarono comunque anche i livelli archeologici, che restituirono numerosi reperti eterogenei e per lo più frammentari (mattoni, embrici, lucerne, un piatto in sigillata bollata L.GELLI). L’ultimo intervento si colloca negli anni 2004-2005, quando l’area fu sottoposta a interventi di restauro e sistemazione per migliorarne la fruibilità. Il progetto di valorizzazione della domus ha fornito l’occasione per riesaminare lo stato della documentazione ed aggiornare i dati relativi, portando all’immediata conclusione che la parte nord-occidentale dell’edificio ha subito danni rilevanti rispetto al momento della scoperta. La recente analisi dei rapporti stratigrafici tra i muri ha confermato che gli ambienti conservati appartengono ad un’unica fase edilizia, che sulla base di considerazioni esclusivamente stilistiche relative ai rivestimenti musivi è da collocarsi nella tarda età augustea o nell’età tiberiana. Della domus, collocata nel settore sud-occidentale dell’antico abitato, in prossimità del kardo maximus (attuale corso Paolino d’Aquileia), rimangono sette vani, il cui sviluppo planimetrico e la cui destinazione funzionale non sono sempre chiaramente ricostruibili. I vani sono delimitati da muri in ciottoli fluviali legati da malta di calce e presentano uno spessore costante di circa m 0.40. Si riconoscono l’ ambiente principale A, il corridoio B che dava probabilmente accesso sia al vano A che all’ambiente C, situato alla sua estremità orientale. A ovest del corridoio venne trovato il rivestimento pavimentale relativo all’ambiente G, attiguo al vano F che doveva identificarsi con un cubicolo. E’ possibile che il vano A si aprisse sull’ambiente E, di cui rimaneva traccia della pavimentazione originaria in tegole. Gli ambienti E e D non conservano tracce di rivestimento pavimentale.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Tess. con losanga del cubicolo della domus del Municipio di Cividale Rivestimento pavimentale in tessellato bicromo con decorazione geometrica, di cui si era conservato solo l’angolo sud-orientale. L’esistenza del lacerto, che non è stato lasciato in situ, è nota grazie alla documentazione di scavo dell’epoca, mentre mancano dati relativi alla sua conservazione attuale. Immagine rivestimento da Vitri, Tiussi 2005.
Tessellato del corridoio dalla domus del Municipio di Cividale Rivestimento pavimentale in tessellato con inserti; Il rivestimento è conservato, con alcune lacune, per tutta la larghezza del corridoio (m 1.20) e per una lunghezza massima di m 3.48. L’immagine allegata mostra la situazione della domus al momento della scoperta, nel 1938. Il pavimento è stato sottoposto ad un intervento di restauro nel 1941.
Tessellato del triclinio della domus del Municipio di Cividale Tessellato con decorazione geometrica bicroma, conservato per tutta la lunghezza del vano (m 6.75). La porzione settentrionale del rivestimento è invece andata perduta, in modo particolare nel settore nord-occidentale dell’ambiente. L’immagine allegata mostra la situazione della domus al momento della scoperta, nel 1938. Il pavimento è stato sottoposto ad un intervento di restauro nel 1941.
Tessellato del vano G della domus del Municipio di Cividale Rivestimento pavimentale in tessellato con inserti, di cui fu rinvenuto un lacerto. L’esistenza del frammento, che non è stato lasciato in situ, è nota grazie alla documentazione di scavo dell’epoca, mentre mancano dati relativi alla sua conservazione attuale.
Del vano C rimane un tratto di rivestimento pavimentale in tessellato. L’ambiente, situato nel settore nord-occidentale della domus, doveva certamente essere chiuso sul lato ovest da un muro posto sulla prosecuzione di quello che delimitava il vano A. Con ogni probabilità l’ambiente comunicava con il corridoio B. Vista la difficoltà nella ricostruzione dei rapporti con i vani contigui e l’esiguità della porzione conservata, non è possibile formulare ipotesi circa la destinazione funzionale del vano.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1938
Tessellato del vano C della domus del Municipio di Cividale
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Rivestimento pavimentale in tessellato con inserti. La porzione conservata misura m 1.45×1.80, con una lacuna circolare lungo il margine sud-orientale. L’immagine allegata mostra la situazione della domus al momento della scoperta, nel 1938. Il pavimento è stato sottoposto ad un intervento di restauro nel 1941.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: Preparazione pavimentale in cementizio a base fittile, steso su un conglomerato di frammenti laterizi misti a malta che poggiava a sua volta su uno strato di ciottoli fluviali allineati, con funzione impermeabilizzante. Spessore: non documentato
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1-1.2 cm
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato con inserti litici o litoidi) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1-1.2 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 107b – punteggiato di dadi su tessellatum in colore contrastante
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ Restauri moderni: L’intervento di restauro del 1941 ha previsto lo strappo dei rivestimenti del triclinio, del corridoio e del vano C, seguito dalla distruzione del sottofondo pavimentale antico. Su una preparazione composta da calcestruzzo con cemento e ghiaia venne steso un letto di intonaco (calce, cemento e polvere di mattone) sul quale vennero poi allettate le parti di mosaico strappate e integrate nelle parti mancanti con le tessere originali, sulla base della documentazione fotografica del 1938. Le lacune più estese vennero colmate con "pastellone" (di composizione analoga all’intonaco) su cui venne graffito il disegno della decorazione.
Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, p. 123, n. 9, tav. 43.Stucchi, A. 1951, in Forum Iulii (Cividale del Friuli): Regio X, Venetia et Histria, Roma, p. 65.Tagliaferri, A. 1986, in Coloni e legionari romani nel Friuli celtico. Una ricerca per la storia. Volume primo. Testi, Pordenone, p. 262, tav. LI.Tagliaferri, A. 1986, in Coloni e legionari romani nel Friuli celtico. Una ricerca per la storia. Volume secondo. Documenti., Pordenone, p. 360, C 11.Vitri, S./ Tiussi, C. 2004, Vicende di un’area archeologica. La domus nel cortile del Municipio di Cividale, in Forum Iulii: annuario del Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli, Cividale del Friuli, p. 44.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Brugnolo, Gaia, Tessellato del vano C della domus del Municipio di Cividale, in TESS – scheda 4509 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4509), 2007