Nel 1818 Michele della Torre scavò il cortile dell’allora casa Galliussi, situata in via Ristori, scoprendovi i resti di quello che egli interpretò come tempio dedicato al fiume Natisone. Si tratta in realtà di un impianto termale privato, articolato in una serie di vani dalle funzioni non sempre identificabili. Tra le strutture, poste a circa 2.50 m di profondità rispetto al piano di campagna, si può riconoscere il frigidarium con piscina, rivestito da un pavimento in tessellato. I due ambienti contigui, anch’essi caratterizzati da un rivestimento musivo, facevano parte del balneum, ma non è possibile ricostruirne la funzione per l’incompletezza delle descrizioni del della Torre. Dell’impianto faceva forse parte un ulteriore vano, pavimentato con cubetti di cotto, sotto il quale correva la tubatura in piombo che alimentava il frigidarium. Proseguendo gli scavi, alla profondità di m 3.50, il della Torre mise in luce un piano pavimentale situato in corrispondenza dell’ambiente contrassegnato in pianta dal numero 1; il pavimento si caratterizzava per un rivestimento in tessellato bianco e nero "a quadrati", in cattivo stato di conservazione. Oltre allo pseudoemblema con maschera di Oceano sono conservati nel Museo di Cividale anche due lacerti di mosaico pertinenti all’edificio termale: furono rinvenuti dal della Torre nel 1825, nel contiguo fondo Nussi, dove vennero messi in luce altri cinque ambienti visibili nella planimetria allegata e localizzati subito a meridione dei vani precedentemente scoperti.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Tess. bianco del vano 10 dalle terme private di via Ristori a Cividale Tessellato monocromo bianco. Non è noto l’attuale stato di conservazione del pavimento. La pur sommaria descrizione del della Torre non consente di attribuire a questo vano il frammento conservato al museo e sicuramente proveniente dal complesso termale, ma caratterizzato da un motivo di incorniciatura in tessere nere.
Tessellato bianco dalle terme private di via Ristori a Cividale Rivestimento pavimentale in tessellato monocromo bianco; ne rimane un frammento che misura m 1.34 x 0.80, attualmente conservato al Museo Archeologico di Cividale. Non vengono avanzate proposte di datazione.
L’ambiente che nella planimetria del della Torre è indicato con la lettera A è da identificarsi con il frigidarium delle terme private. Il vano era rivestito da un pavimento in tessellato bianco e presentava una piscina le cui pareti erano rivestite da lastre di marmo bianco fino ad un’altezza di circa 1 m. Il fondo della vasca era rivestito da un mosaico con pseudoemblema centrale raffigurante la testa d’Oceano. L’approvvigionamento idrico era assicurato da una tubatura in piombo che correva sotto l’adiacente vano 7.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Specifiche di rinvenimento Data: 1818
Tess. del frigidario delle terme private in via Ristori di Cividale
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Tessellato monocromo bianco del vano, non conservatosi; si conserva lo pseudoemblema con testa d’Oceano che decorava la piscina, che misura m 2.18×1.86. Per quanto riguarda la cronologia del mosaico figurato, si accoglie l’ipotesi del Donderer; posticipa leggermente la datazione la Mian, secondo la quale i confronti più stringenti sono quelli con i mosaici ostiensi di II e III sec. d.C.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Unità decorative
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: non documentato Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Parte dell’ambiente: vasca Tipo di impaginazione: centralizzata a emblema/pseudoemblema Cromia: bicromo
Il fondo della piscina del frigidario presentava un rivestimento in tessellato caratterizzato da un campo monocromo di tessere bianche, al centro del quale si collocava lo pseudoemblema con testa d’Oceano. Lo pseudoemblema era racchiuso entro una cornice in tessere nere – non conservata nella porzione di rivestimento attualmente al Museo di Cividale – che lo distingueva rispetto al resto della superficie pavimentale. La maschera, inizialmente attribuita dal della Torre alla divinità fluviale del Natisone, è stata in seguito riconosciuta come testa di Oceano; essa è realizzata in tessere nere su fondo monocromo di tessere bianche a ordito di filari paralleli e presenta gli attributi che ne hanno permesso la corretta identificazione: delfini campiti in tessere nere che si dipartono dalle ciocche della barba, antenne sulla sommità della testa e chele delineate ai lati della fronte.
Brusin, G. 1960-61, Tessellati di Cividale., in Memorie storiche forogiuliesi, Udine, pp. 9-12, n. 15, figg. 6-7.Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, pp. 125-126, n. 17, tav. 42.Mian, G. 2007, Mosaici di Forum Iulii (Cividale): una rilettura., in Atti del XII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Padova-Brescia, 14-17 febbraio 2006), Tivoli, pp. 94-95, fig. 6.Stucchi, A. 1951, in Forum Iulii (Cividale del Friuli): Regio X, Venetia et Histria, Roma, p. 69, fig. VII, 2.Tagliaferri, A. 1986, in Coloni e legionari romani nel Friuli celtico. Una ricerca per la storia. Volume primo. Testi, Pordenone, p. 365, tav. CXXXVII.Tagliaferri, A. 1986, in Coloni e legionari romani nel Friuli celtico. Una ricerca per la storia. Volume secondo. Documenti., Pordenone, p. 365, C 23.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Brugnolo, Gaia, Tess. del frigidario delle terme private in via Ristori di Cividale, in TESS – scheda 4523 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4523), 2007