L’edificio, che si trovava sui fondi Puppi, Claricini e in parte su terreni di proprietà comunale, fu scavato da della Torre nel 1821. Venne messo parzialmente in luce un fabbricato identificato all’epoca come "Tempio di Nettuno", ma da interpretarsi come villa con parte residenziale. Si rinvennero pavimenti a mosaico e materiali di diverso tipo (ceramica, oggetti in ferro, monete); in un angolo del cortile della Torre trovò anche trenta sepolture probabilmente d’età tardo-antica.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
De Franceschini, M. 1998, in Le ville romane della X regio Venetia et Histria, Roma, pp. 408-409, n. 359, fig. 115.Tagliaferri, A. 1986, in Coloni e legionari romani nel Friuli celtico. Una ricerca per la storia. Volume primo. Testi, Pordenone, p. 252, fig. 79.Tagliaferri, A. 1986, in Coloni e legionari romani nel Friuli celtico. Una ricerca per la storia. Volume secondo. Documenti., Pordenone, pp. 122-123, CI 121.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Brugnolo, Gaia, Tessellati dalla villa di Prati Chisalp di Moimacco, in TESS – scheda 4558 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4558), 2007