Episcopio post-attilano. Dell’edificio, esplorato in piccola parte e situato a nord di piazza Capitolo, sono stati messi in luce alcuni vani. Un primo gruppo di due ambienti adiacenti e mosaicati (vani X e Y), non visibili e non visitabili, si trova al margine settentrionale della piazza, in prossimità di un’ampia sala (lunga oltre 13.5 m), probabilmente parte del medesimo complesso, che si estende sopra il vano N dell’Episcopio post-teodoriano e il cui pavimento (oggi perduto) è retto da basamenti e pilastri di mattoni. Nelle vicinanze sono stati scoperti nel 1956 altri due vani decorati da mosaici (vani W e K), ma non sono stati messi in pianta perché ricoperti dal moderno complesso parrocchiale. Un terzo nucleo di ambienti, visibili e visitabili, si trova al margine nord-orientale della piazza ed è parzialmente coperto da uno stabile moderno, conosciuto come Stalla Violin. Sono stati messi in luce solamente alcuni lacerti murari e pavimentali di due vani piuttosto ampi: uno di essi (vano 1), con orientamento nord-sud, è abbellito da un tessellato, il secondo (vano 2), situato a nord del primo e con esso comunicante tramite un varco di circa 3 m, era rivestito in cubetti di cotto e sembra essere stato un portico che circondava un’area scoperta. Un muro nord-sud rinvenuto nella parte occidentale dello scavo, è precedente alla pavimentazione del vano 2, che in parte lo copre. A questo complesso potrebbe aver condotto il lungo corridoio realizzato sulle rovine dell’ala orientale del quadriportico post-teodoriano. La pianta presentata è tratta da Bertacchi 1980.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Episcopio post-attila, s. Violin, f. Parrocchiale, p.c.508/1, tess. Il pavimento è un tessellato policromo suddiviso in due unità decorative, separate da un’ampia fascia gialla (0.66 m). Quest’ultima si allarga con un dente verso nord e al di sotto di quest’area vi è un plinto di calcare. L’unità settentrionale (5.95 x 2.50 m) è decorata da un reticolato di linee semplici nere, gli scomparti a fondo rosso e giallo caricati al centro da un quadrato nero (i quadrati sono di idmensioni diverse). L’unità meridionale (13.30 x 4.90 m) è ornata da un reticolato di fasce con quadrati nei punti di incrocio, le fasce caricate da losanghe, i quadrati e gli scomparti da diversi motivi geometrici. Immagine rivestimento da Bertacchi 1960.
Episcopio post-attilano, vano K, p.c.609/1, tess. con bipenni e squame Il pavimento è un tessellato ornato da una composizione ortogonale delineata di squame e di bipenni adiacenti (qui con le squame e le bipenni campite a colori). La parte di bordo venuta in luce consta di due linee nere seguite da una fascia ornata da un racemo a volute e da due linee nere. Dal momento che l’unica documentazione sono immagini in bianco e nero, non è possibie stabilire con esattezza la cromia.
Episcopio post-attilano, vano X, tessellato con stelle Il pavimento è un tessellato policromo ornato da una composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale). I quadrati grandi sono caricati da diversi motivi decorativi, i quadrati piccoli da crocette, le losanghe da figure omologhe. Il bordo consta di fasce bianche e nere alternate.
Episcopio post-attilano, vano Y, tessellato con cerchio Il pavimento è un tessellato policromo di cui è venuto in luce solo un lacerto, il cui settore meridionale non è più leggibile, mentre quello settentrionale mostra un cerchio inscritto in un quadrato. Il cerchio è disegnato da due linee nere seguite da due bianche, da un ramo di palma, le foglie contrapposte, due linee bianche seguite da due nere. Il centro del cerchio è occupato da un nodo di Salomone policromo con nappe su stelo, mentre lo spazio di risulta presenta una nappa su stelo. Il bordo consta di una fascia bianca seguita da due linee scure e una fascia bianca.
Vano W. Dell’ambiente è venuta in luce parte della pavimentazione musiva.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1956/maggio – Ente responsabile: SA TS
Episcopio post-attilano, vano W, p.c. 609/1, tessellato con quadrati
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: iterativa? Cromia: policromo
Il pavimento è un tessellato bordato da una fascia bianca e decorato da una composizione reticolata di grandi quadrati dritti e piccoli quadrati sulla diagonale, tangenti (i quadrati maggiori nei punti di incrocio), formanti stelle di otto punte. Le punte delle stelle sono caricate da un motivo a nappe non meglio identificabile. Dal momento che l’unica documentazione sono immagini in bianco e nero, non è possibie stabilire con esattezza la cromia.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 173a – composizione reticolata di grandi quadrati dritti e piccoli quadrati sulla diagonale, tangenti (i quadrati maggiori nei punti di incrocio) (formanti stelle di otto punte)
Bertacchi, L. 1972, La Basilica postteodoriana di Aquileia, in Aquileia Nostra: Rivista dell’Associazione Nazionale per Aquileia, Aquileia, cc. 77, 82, fig. 15.