Durante lavori di ampliamento del cimitero di Sant’Anna, realizzati nella primavera del 1893, vennero messi in luce i resti di un edificio romano situato nel fondo n. 126 di Santa Maria Maddalena Superiore: vista la sua collocazione decentrata, il complesso fu interpretato come villa. I lavori vennero seguiti dall’allora direttore del Museo di Trieste, A. Puschi. Dell’edificio rimanevano sette vani adiacenti, disposti in modo paratattico con il muro di fondo in comune e orientati in senso nord-est/sud-ovest; due degli ambienti presentavano un rivestimento pavimentale in tessellato, uno dei quali fu in parte strappato ed è attualmente conservato al Civico Museo di Storia e Arte di Trieste. La villa si disponeva sul versante di una collina in posizione panoramica, e doveva presentare un portico aperto verso il mare, antistante gli ambienti messi in luce. Non c’è certezza riguardo la cronologia della villa: le monete rinvenute nella zona datano dall’età di Vespasiano a quella costantiniana, ma il lacerto musivo conservato viene attribuito su base stilistica al più tardi all’età augustea, indicando quindi un utilizzo delle strutture antecedente il II sec.d.C. Il tentativo di eseguire una nuova indagine nell’area nel 1896, per integrare i pochi dati relativi allo sviluppo planimetrico della villa, ebbe esito negativo: il terreno, già da tempo destinato ad usi agricoli, si presentava completamente sconvolto; vennero comunque recuperati una base di colonna, un capitello di ordine dorico, alcuni gradini, laterizi e monete.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed epigrafici
Uno dei sette vani messi in luce presentava un rivestimento in tessellato con decorazione geometrica, che venne parzialmente strappato ed è attualmente conservato al Museo Civico di Trieste. Non ci sono altre informazioni relative all’ambiente.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed epigrafici
Specifiche di rinvenimento Data: 1893
Tessellato con scacchiera bicroma dalla villa di Poggio Sant’Anna
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: bicromo
Lacerto di rivestimento pavimentale in tessellato che misura m 1.75×0.98 e conserva parte del bordo e del campo, con decorazione geometrica bicroma di tipo iterativo, a scacchiera.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1.3-1.4 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 1t – linea tripla
DM 1k – linea doppia bicroma, le tessere disposte a scacchiera
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1.3-1.4 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 142d – scacchiera, gli scacchi caricati da un rettangolo obliquo inscritto, in colori contrastanti, con effetto di reticolato obliquo di fasce, con quadrati quadripartiti a clessidra nei punti di incrocio (gli scomparti pure quadripartiti).
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Referenza fotografica: L’immagine è tratta da Ciliberto 2004, fig. 6, p. 706.
Oggetto conservato: parte del bordo e del campo – Conservato in: museo/antiquarium (Civico Museo di Storia ed Arte e Orto Lapidario, deposito – inv. 3286) Restauri moderni: Dopo lo strappo il lacerto venne collocato su un supporto cementizio con cornice di legno. L’intervento di restauro, realizzato nel 2004 ad opera della Cooperativa Mosaicisti di Ravenna, ha previsto la rimozione del supporto in cementizio e della sua cornice, la stesura di un nuovo allettamento, la pulitura della superficie e la protezione con cera microcristallina.
Ciliberto, F. 2004, I mosaici delle domus tergestine conservati nel Civico Museo di Storia e Arte di Trieste, in Atti del IX Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aosta, 20-22 febbraio 2003), Ravenna, pp. 669-670, fig. 6.De Franceschini, M. 1998, in Le ville romane della X regio Venetia et Histria, Roma, p. 467, n. 435.Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, p. 173, n. 2.Lettich, G. 1979, Appunti per una storia del territorium originario di Tergeste, in Archeografo Triestino, Trieste, p. 64.Orietti, L. 2004, il restauro dei pannelli musivi d’epoca romana del Lapidario Tergestino eseguito dalla Cooperativa Mosaicisti Ravenna, in Atti dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, Trieste, p. 179.Puschi, A. 1897, Antichità scoperte a Trieste e nel suo territorio nel decennio 1887-1896, in Archeografo Triestino, Trieste, p. 413, tav. I.Scrinari, V. 1951, in Tergeste, Roma-Spoleto, p.128.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Brugnolo, Gaia, Tessellato con scacchiera bicroma dalla villa di Poggio Sant’Anna, in TESS – scheda 4738 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4738), 2007