Il battistero post-attilano sorge ad occidente e in asse con la Basilica. Il corpo centrale dell’edificio, ossia il battistero vero e proprio (vano C), preceduto da un cortile lastricato (vano I) di collegamento con il nartece, è affiancato da due lunghi ambienti (vano G-H e vano D-E-F). Ha pianta quadrata all’esterno e ottagonale all’interno con grandi nicchioni (se ne conserva solo uno, mentre degli altri è visibile la ghiera in mattoni); la copertura doveva essere con tetto a quattro spioventi (Bertacchi 1980). Il pavimento, totalmente distrutto, era musivo: quello attuale, in lastre lapidee lo sostituisce ad una quota di poco superiore. La vasca battesimale è esagonale (attualmente se ne conservano il fondo e alcuni altri elementi). I due ambienti laterali, collegati al battistero da due coppie di porte e al nartece da una porta sola, svolgevano verosimilmente le funzioni cui nelle epoche precedenti erano destinati molteplici ambienti dei complessi basilicali più antichi. Secondo Bertacchi 1971 il pavimento dell’ambiente settentrionale (G-H) è più tardo di quello dell’ambiente meridionale. Probabilmente all’inizio del IX secolo tutto il complesso viene ristrutturato e gli ambienti minori non più utilizzati; il nartece viene occupato da una nuova struttura, che collega direttamente il battistero con la Basilica: si tratta della c.d. Chiesa dei Pagani (secondo Bertacchi 1980 fungeva da catecumeneo, forse ereditando una delle funzioni dei vani laterali). Il battistero vero e proprio viene modificato, sopraelevato e coperto a cupola. La pianta presentata è tratta da Bertacchi 1980, tav.XIII.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Battistero post-attilano, tessellato Il pavimento, oggi distrutto, è un tessellato di cui G. Bertoli tramanda la notizia in una lettera al canonico Francesco Florio. Non sono noti altri dati.
Battistero post-attilano, vano D-E-F, tessellato Il pav. è un tess. suddiviso in almeno 3 pann. giustapposti. Quello ad est (F) presenta una comp. di quadrati contornati da 4 pelte, e di cerchi, non contigui. I cerchi e i quadrati sono caricati da 1 fiore di petali bilobati. Il bordo presenta fasce bianche e nere alternate e una greca. Il pann. centrale (E) mostra una comp. di stelle di 8 losanghe contornate da quadrati, formanti losanghe e ottagoni. Le losanghe sono caricate da 1 fiore longiforme, i quadrati da diversi motivi, gli esagoni da 1 pecora. Il bordo consta di fasce monocrome e di 1 coppia di sinusoidi allacciate. Il pann. occidentale (D) è decor. da una comp. reticolata di fusi e di cerchi tangenti formante ottagoni concavi irregolari, gli ottagoni caricati da 1 quadrato sulla diagonale. I fusi sono ornati da 1 fiore longiforme, i cerchi e i quadrati da diversi motivi geom.; il bordo consta di fasce bianche e nere alternate. Tra il pannello D e il pannello E si estende una fascia con un tralcio di vite.
Vano G-H. Del portico settentrionale è venuta in luce la pavimentazione musiva e alcuni resti dei muri.
Lunghezza: 30 m – Larghezza: 9 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1931
Battistero post-attilano, vano G-H, tessellato
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: giustapposta Cromia: policromo
Il pav. è un tes. suddiviso in pannelli giustapposti. Il pannello più ad est (G) è scandito in più riquadri: è venuto in luce un lacerto ornato da una composizione mista di nido d’ape allungato e delineato, e di composizione reticolata di esagoni annodati disegnata da un cordone a bordi diritti, e un lacerto che mostra un reticolato di fasce caricate da ellissi sdraiate e croci di nodi (le croci nei punti di incrocio), disegnato da un cordone a bordi diritti. Gli esagoni sono caricati da più motivi, di cui restano 2 fioroni e un nodo di Salomone. Il lacerto con il reticolato presenta all’interno dei fusi un fiore a nappine, i quadrati un quadrilobo di pelte attorno a un quadrifoglio. Il bordo consta di una fascia con un racemo vegetale a volute, fasce bianche nere e rosse alternate e una treccia policroma a tre capi con nodi quadrati. Il pannello successivo ad ovest (H) è scandito in più riquadri di uno solo dei quali si conserva la dec.: una comp. di onde contigue di pelte policrome.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 222b – composizione di onde contigue di pelte policrome
var. DM 149c – reticolato di fasce caricate da ellissi sdraiate e croci di nodi (le croci nei punti di incrocio), qui con quadrati annodati negli scomparti, disegnato da un cordone a bordi diritti
quadrilobo di pelte con apice a squadra attorno a un quadrifoglio
non documentato – composizione mista di nido d’ape allungato e delineato, e di composizione reticolata di esagoni annodati disegnata da un cordone a bordi diritti
nappina
DM 2j – linea dentellata (dentelli di gruppi di quattro tessere)
var. DM 149c – reticolato di fasce caricate da ellissi sdraiate e croci di nodi (le croci nei punti di incrocio), qui con quadrati annodati negli scomparti, disegnato da un cordone a bordi diritti
nappina
var. DM 255d – fiorone unitario, longiforme, di 4 elementi non contigui, a nappine sovrapposte (fiore a nappine)
var. DM 149c – reticolato di fasce caricate da ellissi sdraiate e croci di nodi (le croci nei punti di incrocio), qui con quadrati annodati negli scomparti, disegnato da un cordone a bordi diritti
diamante
DM 268a – fiorone composito di 8 elementi non contigui: 4 petali affusolati e 4 loti trifidi
non documentato – composizione mista di nido d’ape allungato e delineato, e di composizione reticolata di esagoni annodati disegnata da un cordone a bordi diritti
nodo di Salomone
non documentato – composizione mista di nido d’ape allungato e delineato, e di composizione reticolata di esagoni annodati disegnata da un cordone a bordi diritti
diamante
Referenza fotografica: Da Bertacchi 1980, fig. 193.
Bertacchi, L. 1971, La Basilica postattilana di Aquileia. Relazione preliminare dei recenti scavi, in Aquileia Nostra: Rivista dell’Associazione Nazionale per Aquileia, Aquileia, c. 46, figg. 25-26.Bertacchi, L. 1980, Architettura e mosaico, in Da Aquileia a Venezia. Una mediazione tra l’Europa e l’Oriente dal II secolo a.C. al VI secolo d.C., Milano, p. 237, fig. 193.Brusin, G./ Zovatto, P.L. 1957, in Monumenti paleocristiani di Aquileia e di Grado, Udine, fig. 80.Brusin, G. 1934, in Gli scavi di Aquileia. Un quadriennio di attività dell’Associazione Nazionale per Aquileia: 1929-1932, Udine, p. 195, fig. 114.Cecchelli, C. 1933, in La Basilica di Aquileia, Bologna, tav. XLVIII.Lanckoronski von, K./ Niemann, G./ Swoboda, H. 1906, in Der Dom von Aquileia. Sein Bau und seine Geschichte , Wien, tav. X.2-3.