Basilica del fondo Tullio. L’edificio, oggi distrutto, si trovava a circa un chilometro a sud di Aquileia, lungo l’attuale via Giulia Augusta. Era lungo 65 x 25,25 m e presentava pianta a forma di croce, i cui bracci raggiungevano uno sviluppo totale di 45 m. L’aula era divisa in tre navate scandite da nove coppie di colonne e da quattro pilastri, abbellite da mosaici; quella centrale era percorsa, per quasi metà della sua lunghezza, da una passerella, o solea, recintata. L’abside, profonda 11.40 m per un diametro di circa 22, aveva andamento circolare e circoscriveva un deambulatorio pavimentato in tessellato, disposto intorno ad un’abside interna con perimetro poligonale. Il pavimento dell’abside pare appartenere ad una prima fase decorativa, quello delle navate e un diverso mosaico dell’abside ad una seconda. L’abside esterna era inserita in un corpo di fabbrica più basso e i muri perimetrali della chiesa erano rinforzati da lesene. Secondo Bertacchi 1980 (con bibliografia precedente) il transetto è da attribuirsi ad una variazione del programma edilizio originario (i muri e le lesene sono più massicci che altrove), così come i quattro pilastri a croce e i basamenti (questi ultimi più grandi di quelli originali, scoperti ad un livello inferiore). La pianta a croce e il repertorio figurativo hanno suggerito l’ipotesi che si tratti di un Basilica Apostolorum: nel 381 d.C., infatti, si tenne ad Aquileia un concilio contro l’arianesimo (che negava la natura divina di Cristo) e sull’autorità degli Apostoli poggiarono le ragioni di coloro che si vnsero su questa eresia. Alcuni studiosi, inoltre, tra cui Bertacchi, ritengono, che nel 383 d.C. siano giunte in questa basilica le reliquie degli Apostoli Andrea e Giovanni.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Basilica del fondo Tullio, I fase, tessellato dell’abside Il pavimento semicircolare è un tessellato a fondo bianco che racchiude due pannelli simmetrici, distanti fra loro 5 m. Entrambi, bordati da fasce bianche e nere alternate, da una linea dentellata e una treccia a due capi policroma su fondo scuro, sono ornati da tralci di vite che nascono da cespi di acanto angolari e che si intrecciano formando degli otto; tra i racemi si trovano 12 agnelli e numerosi volatili, tra cui un pavone nel settore sinistro e un gallo in quello destro. Al centro di ciascuna parte è posto un medaglione disegnato da fasce geometriche e da una ghirlanda vegetale, il cui interno forse racchiudeva l’immagine di un Apostolo. Lungo i lati dei pannelli rivolti verso le navate della chiesa si estendono due riquadri decorati da una composizione ortogonale di squame bipartite adiacenti, in colori contrastanti.
Basilica del fondo Tullio, II fase, tessellato dell’abside Il pavimento, di cui si ignora la sorte, è un tessellato policromo di cui sono venuti in luce solo pochissimi frammenti che sembrano suggerire una decorazione geometrico-vegetalizzata a girali di acanto.
Basilica del fondo Tullio, navate, tess con dodecagoni Il pavimento è un tessellato ornato da diversi motivi decorativi. Tra essi è documentata la composizione ad alveare di quadrati e di triangoli equilateri adiacenti (con effetto di dodecagoni intersecantisi), delineata. Bertacchi 1980 ricorda solo la decorazione delle navate con elementi decorativi giustapposti e concatenati fra loro da allacci a maglia.
Navata nord. Dell’ambiente è venuta in luce parte della pavimentazione musiva e del muro settentrionale.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1894, 1962 – Ente responsabile: SA TS
Basilica del fondo Tullio, navata nord, tessellato
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: policromo
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: due strati. superiore di cocciopesto, inferiore (6-9 cm) di malta con molta calce e qualche frammento di cotto.
Bertacchi, L. 1961-1962, Nuovi elementi e ipotesi circa la Basilica del fondo Tullio, in Aquileia Nostra: Rivista dell’Associazione Nazionale per Aquileia, Aquileia, c. 51, fig. 5.Bertacchi, L. 1974, Un decennio di scavi e scoperte di interesse paleocristiano ad Aquileia, in Atti del III Congresso nazionale di Archeologia Cristiana (Aquileia-Grado-Cividale, 1972), Udine, pp. 63-64.