L’edificio è noto in letteratura con il nome di "Domus 3 o Domus dell’Asilo Nido": è ubicato nell’area archeologica di via dei Pozzi Romani ed è stato indagato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto tra il 1976-1977. Le indagini archeologiche hanno documentato l’esistenza di un’unica fase edilizia, da collocarsi tra la fine del I sec.a.C. e il I sec.d.C.
La domus è articolata a N in una coppia di piccoli ambienti rettangolari, separati solamente da una sottile parete divisoria di cui al momento dello scavo restava la fossa di spolio: gli ambienti di soggiorno 1 e 2 sono caratterizzati da una pavimentazione in tecnica mista con pseudoemblemata in tessellato e gravitavano, anche se non è possibile conoscerne gli accessi, sulla corte 3, di ampiezza e forma solo ipotetiche, caratterizzata dalla presenza di un pozzo. A S era il vano 4, di notevoli dimensioni con pavimentazione in tessellato.
Non risulta possibile al momento, invece, posizionare un quarto mosaico in tessellato nero, con pseudoemblema e un’intercapedine pavimentale: per entrambi si ipotizza comunque la provenienza dalla zona a sud dell’asilo e forse l’appartenenza alla medesima abitazione (per la descrizione della casa e la planimetria si rimanda a Annibaletto, Pettenò, Rinaldi 2009).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Ambiente a S della Domus 3 o dell’Asilo Nido, tessellato geometrico Tessellato monocromo nero a ordito di filari paralleli e obliqui interrotto da uno pseudoemblema (conservato solo in minima parte) decorato da un disegno geometrico ricostruibile come uno "stralcio" di una composizione di cerchi tangenti.
Domus 3 o dell’Asilo Nido, ambiente 1, tecnica mista Cementizio a base litica decorato, in posizione decentrata, da uno pseudoemblema in tessellato bicromo con motivo a nido d’ape di esagoni campiti da stelle a sei punte.
Domus 3 o dell’Asilo Nido, ambiente 2, tessellato geometrico Tessellato bianco interrotto da uno pseudoemblema campito da uno “stralcio” di una composizione di losanghe e quadrati, di cui rimangono i rettangoli lungo il bordo e un solo quadrato centrale con tracce di tessere di pasta vitrea a indicare forse un motivo policromo.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Referenza fotografica: Foto Soprintendenza per i Beni
Archeologici del Veneto, SAV 49613 (immagine su concessione del MiBACT – riproduzione vietata).
Annibaletto, M./ Pettenò, E./ Rinaldi, F. 2009, Rileggendo Iulia Concordia: dalla mappatura dei contesti allo studio dei rivestimenti pavimentali, in Atti del XIV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Spoleto, 7-9 febbraio 2008), Tivoli.Croce da Villa, P. 1987, Concordia, in Il Veneto nell’età romana, II. Note di urbanistica e di archeologia del territorio, Verona, 410.Croce da Villa, P. 2001, Le case, in Concordia. Tremila anni di storia, Padova, 178.