Al di sotto della basilica Apostolorum, fuori dalle mura della città antica, a E, è stato messo in luce negli anni Settanta un edificio, interpretato in un primo momento come villa suburbana, poi come parte del complesso dei magazzini, ma ancora in corso di interpretazione. I nove ambienti di cui si compone sembrano organizzati attorno ad almeno uno spazio scoperto – una corte centrale forse a “L”, di cui rimane una base per pilastro – e presentano (almeno in tre casi) rivestimenti pavimentali in cubetti di cotto. L’unico mosaico a quadrati allacciati, già noto negli anni Settanta e datato al II sec.d.C., si trova lungo l’ala meridionale, laddove, durante la seconda fase di vita, si procedette all’allargamento di uno dei vani abbattendone la parete occidentale, e alla stesura della nuova pavimentazione posta ad un livello più elevato e quindi obliterando il precedente pavimento in cotto.
Tutti questi ambienti nel corso del III secolo vennero convertiti a scopo produttivo mediante l’impianto di attività metallurgiche (la pianta dell’edificio è tratta da Forlati Tamaro, Fogolari 1978).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Non documentato. Il vano si trova nel settore meridionale dell’edificio. Inizialmente pavimentato in cubetti di cotto, nel corso del II sec.d.C. ha subito un intervento di ristrutturazione architettonica e decorativa con stesura di una nuova pavimentazione in tessellato bianco e pseudoemblema con motivi geometrici bianco-neri.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1972 – Ente responsabile: SA PD
"Domus" sotto la Cattedrale, tessellato geometrico
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: centralizzata a emblema/pseudoemblema Cromia: bicromo
Tessellato geometrico bicromo con campo monocromo bianco interrotto da uno pseudoemblema centrale con stella di due quadrati inscritta in un quadrato, delimitata da un racemo di edera originato da kantharoi angolari. La stella è a treccia a due capi.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 1t – linea tripla
DM 3b – linea dentellata (dentelli di 3 x 3 tessere)
DM 1i – linea doppia
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 295e – stella di due quadrati a fasce sottese (qui a treccia a due capi) inscritta in un quadato, tramite quattro punte, determinante negli angoli squadre con lati obliqui
Oggetto conservato: pannello – Conservato in: edificio religioso (Area archeologica di piazza Cardinale Costantini) Il pavimento è esposto nel quadriportico della Basilica Apostolorum ma non è più ispezionabile da vicino.
Annibaletto, M./ Pettenò, E./ Rinaldi, F. 2009, Rileggendo Iulia Concordia: dalla mappatura dei contesti allo studio dei rivestimenti pavimentali antichi, in Atti del XIV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Spoleto, 7-9 febbraio 2008), Tivoli, p. 317.Bertacchi, L. 1980, Archiettura e mosaico, in Da Aquileia a Venezia. Una mediazione tra l’Europa e l’Oriente dal II secolo a.C. al VI secolo d.C., Milano, pp. 314-315, fig. 285.Fogolari, G. 1974, La maggior basilica paleocristiana di Concordia, in Atti del III Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana, Trieste, pp. 275-276, fig. 2.Forlati Tamaro, B./ Fogolari, G. 1978, in Iulia Concordia dall’età romana all’età moderna, Treviso, p. 188, fig. 130.