Nel settore orientale della città, in prossimità dell’uscita del decumano massimo verso Aquileia, là dove sorgeva il complesso dei magazzini (già abbandonati e interrati nel corso del III sec.d.C.), la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto ha indagato a più riprese dal 1950 in poi il complesso della basilica cristiana di Concordia (Basilica Maior Apostolorum). Le fasi di scavo sono così scandite: il primo scavo iniziò nella metà di aprile del 1950, cui seguirono le campagne del 1950-1952 (G. Brusin e P.L. Zovatto), del 1954-1960 (Forlati Tamaro), del 1961-1970 (G. Fogolari), dei primi anni Ottanta (P. Croce da Villa) e della fine degli anni Novanta (A. Vigoni).
Dell’edificio sono state individuate almeno tre fasi:
Alla fine del IV secolo viene costruita una grande basilica ad aula rettangolare (m 40 x 20), inizialmente pavimentata in terra battuta o cementizio, sede vescovile.
All’inizio del V secolo questa basilica, nota con il nome di Basilica Apostolorum, fu suddivisa in tre navate (largh. della navata centrale: m 8.20; largh. delle navate laterali: m 5.35) e fu rivestita da un tappeto musivo organizzato in pannelli a decorazione geometrica e geometrico-vegetalizzata, generalmente bianco-neri, identici nelle navate laterali. I pannelli sono disposti lungo la navata centrale, e lungo le navate laterali, separati da soglie musive disposte negli intervalli degli intercolumni. Una piccola concessione al colore si trova nella navata destra con uso di tessere di cotto e nella navata centrale nelle cornici che racchiudono le iscrizioni in cui sono ricordati i cittadini concordiesi che donarono parti del tappeto musivo.
Il presbiterio, chiuso da un bancone semicircolare, ebbe varie fasi nel corso del V secolo: originariamente a livello del pavimento musivo, fu poi ampliato così da chiudere la parte terminale delle due navate laterali e fu rialzato per dare maggiore solennità alla zona dove si celebravano i riti religiosi. In questa occasione fu realizzato un pavimento musivo con campo bianco e bordo costituito da un tralcio di edera e, nella zona absidale, un tappeto policromo che mostra alla base due agnelli ai lati di un vaso ansato da cui escono tralci di acanto con uccellini inseriti.
Davanti alla basilica si estende l’atrio delimitato da un quadriportico, pavimentato in mosaico policromo, e con al centro un pozzo largo 2 m
Il mosaico di tutta la basilica subì gravi danni a causa delle devastazioni barbariche e nel VI secolo fu steso al di sopra di esso un povero pastellone di cocciopesto uniforme. Sopra il mosaico absidale fu posato un pavimento in opus sectile in marmo orientale e africano. A quest’ultima fase edilizia appartiene anche il rialzo della solea delimitata da un muretto in mattoni che incanalava le processioni del clero verso il presbiterio, vicino al quale sono tre gradini che portavano all’ambone.
Situazioni ambientali difficili portarono, probabilmente intorno alla metà/seconda metà del VI sec., al rifacimento integrale della pavimentazione delle navate della grande basilica. L’abside fu pavimentata invece in lastre di marmo greco policromo e il presbiterio delimitato da plutei con colonnine per la pergula. Si trattò in ogni modo dell’ultimo evento precedente il crollo per incendio tra fine VI e VIII sec., che resero inservibile l’aula di culto maggiore fino alla costruzione della nuova basilica alla fine dell’VIII sec. d.C. (la planimetria è tratta da Concordia. Tremila anni di storia 2001, fig. 8 a p. 265).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Basilica Apostolororum, navata centrale, tessellato geometrico Tessellato geometrico costituito da una rete di ottagoni concatenati fra loro da svastiche.Gli ottagoni sono campiti da riempitivi di vario tipo (nodi di Salomone, svastiche, fioroni compositi, pelte e anche iscrizioni). Foto rivestimento di F. Rinaldi.
Basilica Apostolorum, navata sinistra, tessellato geometrico Tessellato geometrico organizzato in 2 pannelli giustapposti: 1. tessellato monocromo bianco delimitato da un racemo e interrotto al centro da uno pseudoembelma policromo conservato per una minima porzione; 2. tessellato geometrico bicromo con stelle di quattro punte tangenti, le stelle caricate da un quadrato iscritto diritto.
Basilica Apostolorum, presbiterio e abside (I fase) Pavimento musivo con campo bianco e bordo costituito da un tralcio di edera. Nella zona absidale vi è un tappeto policromo che mostra alla base due agnelli ai lati di un vaso ansato da cui escono tralci di acanto con uccellini inseriti. Questo tappeto fu poi sostituito nel VI secolo da un rivestimento in opus sectile. Immagine rivestimento da CROCE DA VILLA 2001.
Basilica Apostolorum, quadriportico, tessellato policromo Il portico dell’atrio della chiesa aveva un pavimento a mosaico policromo di cui rimangono solo alcuni frammenti decorati a motivi geometrici con tessere grigie, nere e in terracotta rossa nell’angolo settentrionale del nartece.
Navata destra: ambiente lungo e stretto pavimentato da 4 pannelli musivi giustapposti, a decorazione geometrica, rigorosamente bianco-nera con la sola eccezione dello pseudoemblema del primo pannello. La decorazione della navata destra è riproposta in modo speculare anche nella navata sinistra anche se peggiori sono le condizioni di conservazione.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1952-1972 – Ente responsabile: SA PD
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: giustapposta Cromia: policromo
Tessellato geometrico organizzato in 4 pannelli giustapposti, uguali a due a due: 1. tessellato monocromo bianco delimitato da un racemo e interrotto al centro da uno pseudoemblema policromo con motivo a nastro ondulato; 2. tessellato geometrico bicromo con stelle di quattro punte tangenti, le stelle caricate da un quadrato iscritto diritto; 3. tessellato monocromo bianco delimitato da un racemo; 4. tessellato geometrico bicromo con stelle di quattro punte tangenti, le stelle caricate da un quadrato iscritto diritto e pseudoemblema centrale con cerchio campito da una iscrizione.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 64a – racemo
DM 60a – onde in colori contrastanti, con effetto ambivalente
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
var. DM 184b – composizione ortogonale di stelle di quattro punte tangenti, in colori contrastanti, formanti un reticolato di losanghe, con effetto di ottagoni secanti e tangenti, qui le stelle caricate da un quadrato diritto
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Bertacchi, L. 1980, Architettura e mosaico, in Da Aquileia a Venezia. Una mediazione tra l’Europa e l’Oriente dal II secolo a.C. al VI secolo d.C., Milano, p. 316, figg. 280-281.Croce da Villa, P. 2001, Il complesso paleocristiano di piazza Cardinal Costantini, in Concordia. Tremila anni di storia, Padova, p. 255.Croce da Villa, P. 2001, in Il Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro e le aree archeologiche di Concordia Sagittaria, Concordia Sagittaria, p. 75.Fogolari, G. 1974, La maggior basilica paleocristiana di Concordia, in Atti del III Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana, Trieste, pp. 276 e ss., figg. 3, 4.Forlati Tamaro, B./ Fogolari, G. 1978, Concordia paleocristiana, in Iulia Concordia dall’età romana all’età moderna, Treviso, pp. 813 e ss., figg. 131, 132.