Scavi condotti tra 1985 e 1999 nell’area della cd. Vigna Barberini, in gran parte occupata dalle strutture del tempio di Elagabalo, hanno riportato in luce resti di strutture preesistenti, obliterate al momento della costruzione del citato complesso architettonico. Ad una costruzione tardo repubblicana, orientata secondo un asse NE-SO, si riferisce un rivestimento pavimentale in cementizio a base litica con tessere musive. Alcuni saggi nell’aerea nordorientale hanno permesso l’identificazione di alcuni nuclei residenziali, probabilmente (ma non sicuramente) riferibili ad un’unica successiva domus databile in età giulioclaudia. L’elemento più evidente del complesso è un peristilio, orientato O/SO-E/NE, sul quale si aprono alcune stanze; si conserva il lato corto occidentale, dove si trovavano 6 colonne. Al I secolo d.C. si ascrive anche un pavimento a commessi laterizi in opus spicatum (sezione F) . Alla fine del I secolo d.C. uno slittamento del terreno comporta la distruzione della piattaforma giulio claudia e la costruzione, in epoca flavia, di un nuovo complesso con facciata ad emiciclo, a sua volta rimaneggiato in epoca adrianea (costruzione di una canalizzazione ed interventi negli ambienti aperti sul portico) e demolito tra il 160 e il 180 d.C.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Regio X, Palatino, Area Vigna Barberini Cementizio a base litica con tessere musive caratterizzato da reticolato romboidale disegnato da linee tratteggiate.
Regio X, Palatino, Vigna Barberini, angolo Nord Ovest, tessellato bicromo geometrico Tessellato bicromo a ordito di fasce e filari paralleli, conservato per un tratto esiguo. Il motivo è costituito da file di quadrati sulla diagonale tangenti, in colori contrastanti. Non è possibile chiarire se il motivo facesse parte di una composizione più ampia. Il rivestimento è noto esclusivamente su base archivistica.
Sul lato occidentale del peristilio è stato possibile identificare due vani, tra i quali era un piccolo cortile, o meglio un pozzo di luce. Il vano interno era orientato obliquamente rispetto al peristilio, forse perchè preesistente e riutilizzato nel complesso giulioclaudio o pertinente ad una fase precedente della domus. Il vano infatti presenta muri obliqui tra loro, che formavano un angolo ottuso in unione al peristilio. Si è ipotizzato di poter riconoscere nel centro dell’ambiente un impluvium. Il vano conservava il rivestimento parietale in intonaco dipinto, con uno zoccolo rosso e parte mediana articolata in pannelli bianchi incorniciati da fasce rosse, e il rivestimento pavimentale in tessellato monocromo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1985-99
Regio X, Palatino, domus giulio-claudia sotto Vigna Barberini, tessellato
Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Tessellato monocromo bianco delimitato da fasce di tessere nere.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio X, Palatino, domus giulio-claudia sotto Vigna Barberini, tessellato, in TESS – scheda 5404 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=5404), 2008