In occasione della costruzione di un’autorimessa, vennero scoperti nel 1935, due mosaici geometrici pertinenti a una domus urbana. Scavi recenti, avviati dall’amministrazione provinciale, hanno permesso di rintracciare, accanto ai mosaici già noti, un ulteriore ambiente, anch’esso caratterizzato da una pavimentazione a mosaico geometrico. I mosaici sono stati rintracciati ad una profondità di 2,80 m dal piano stradale attuale e pavimentano un’area di circa 24 mq, articolata, in base alle ultime indagini archeologiche, in due distinti ambienti denominati convenzionalmente vano 1 (indicato in letteratura come A) e 2 (indicato come B). Allo stato attuale non si conoscono estensione e caratteristiche planimetriche della domus in esame. L’analisi delle strutture rinvenute ha comunque permesso di identificare due diverse fasi edilizie: la prima datata alla prima età imperiale (I secolo d.C.) e una seconda fase, in cui si verificano una serie di ristrutturazioni ai piani pavimentali e alle strutture murarie, datata al II secolo d.C. (Pianta da Baldelli, Lani, Valli, 2004, p. 137).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Palazzo della Provincia,Amb.1, triclinio, tessellato geo-policromo Il vano presenta una pavimentazione organizzata in tre distinti pannelli inseriti su di un fondo monocromo nero. I due tappeti geometrici principali, con decorazione geometrica in bianco e nero (il primo con una composizione di rettangoli dritti e sdraiati caricati da losanghe e il secondo con "cerchi allacciati"), sono separati da una fascia partizionale decorata con motivi vegetali, in redazione policroma, inseriti all’interno di riquadri delineati in nero su fondo bianco.
Vano 2 (noto in letteratura come ambiente B): l’ambiente, di forma quadrangolare e prossimo al vano 1 (A), è delimitato da un muro, conservato per circa 1m in alzato lungo il lato meridionale, che si interrompeva, verso sud-ovest, in corrispondenza di una soglia di accesso con decorazione geometrica in bianco e nero e delimitata lateralmente da una coppia di blocchi di calcare giustapposti (il blocco messo in luce presenta l’incavo per il cardine della porta). L’ambiente fu oggetto di una serie di ristrutturazioni, avvenute nel corso del II secolo d.C., che comportarono la parziale chiusura della porta (le cui dimensioni vennero ridotte da una tamponatura in laterizio) e un rialzamento nella quota della soglia, ancora visibile in situ.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 2002
Palazzo della Provincia,Amb.2, tessellato geometrico
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Il vano è completamente pavimentato con un mosaico geometrico in bianco e nero con una composizione riticolata di quadrati, tangenti, formanti croci. II pavimento appare relizzato con tessere di dimensioni maggiori rispetto a quelle del vano 1 (ambiente A); inoltre si riscontrano differenze nella messa in opera del tessellato. Il mosaico si imposta ad una quota leggermente più alta rispetto al vicino piano pavimentale e sembra pertanto riconducibile ad un intervento di ristrutturazione della domus avvenuto nel corso del II secolo d.C. Si conserva, inoltre, parte della soglia, in tessere bianche e nere, a decorazione geometrica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Il tappeto musivo presenta un motivo in bianco e nero costituito da un reticolato di quadrati, tangenti sulla diagonale, in colore contrastante, con spazi di risulta a forma di croce. Il tappeto è incorniciato da una fascia monocroma in tessere nere e bianche, su di un fondo, ad ordito obliquo, bianco.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 133a – composizione reticolata di quadrati sulla diagonale tangenti, in colore contrastante, con spazi di risulta a forma di croce
Referenza fotografica: Immagine scansionata da Baldelli, Lani, Tassinari, Valli 2005, p. 171, fig. 3.
Parte dell’ambiente: soglia Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Soglia con motivo "a transenna" in tessere nere su fondo bianco. Della soglia si conserva attualmente solo una parte del campo centrale, mentre non si hanno informazioni circa il suo bordo.
Baldelli, G./ Lani, V./ Tassinari, C./ Valli, E. 2005, Nuove acquisizioni sull’edilizia privata di Pisaurum, in Domus romane: dallo scavo alla valorizzazione, Atti del Convegno di Studi “Scavo, conservazione e musealizzazione di una domus di età imperiale” (Brescia, Santa Giulia – Museo della Città, 3-5 aprile 2003), Milano, pp. 171, fig. 3.Baldelli, G./ Lani, V./ Valli, E. 2004, I mosaici del Palazzo della Provincia a pesaro, in Pesaro Romana: archeologia e urbanistica, Bologna, pp. 137-141, figg. 80-81.Baldelli, G./ Lani, V. 2006, Nuovi mosaici di Pesaro e Fano: tecniche di esecuzione, restauri antichi e schemi decorativi, in Atti del XI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ancona, 16-19 febbraio 2005), Tivoli, pp. 589-590.Campagnoli, P. 2002, Pisaurum (Pesaro), in Sulle tracce del Passato. Percorsi Archeologici nella Provincia di Pesaro e Urbino, Pesaro, pp. 97-98.Mercando, L. 1984, I Mosaici Romani, in Pesaro nell’Antichità. Storia e monumenti, Venezia, pp. 212-213, figg. 43-45.