Lo scavo effettuato nell’area meridionale del c.d. “Campo della Pieve” a Sant’Angelo in Vado, ha restituito le strutture di una grande domus urbana, la cui I fase edilizia viene datata all’inizio del I secolo d.C., caratterizzata da una serie di ambienti distribuiti intorno ad un grande cortile centrale colonnato (5). Alla domus si accedeva tramite un ampio vestibolo (1), con pavimento a mosaico, rintracciato nel settore occidentale dell’abitazione; uno stretto corridoio (2) immetteva nel grande cortile rettangolare (5), anch’esso pavimentato a mosaico, su cui si aprivano una serie di ambienti di soggiorno con pavimentazioni musive policrome e in bianco e nero (3,4,5,6,7,8 e 9). Sul finire del I- inizio II secolo d.C. la domus fu oggetto di un radicale intervento di ristrutturazione (II fase edilizia). A causa della subsidenza del terreno argilloso su cui poggiavano i pavimenti e le strutture, fu necessario procedere con un riempimento e livellamento dell’intera area della domus; contestualmente vennero realizzati nuovi piani pavimentali in cementizio. In questa seconda fase edilizia non si assiste, ad ogni modo, a sostanziali variazioni nella distribuzione e destinazione d’uso degli ambienti. Tale livello abitativo rimase in uso fino al IV secolo d.C.; solo con il V e VI secolo d.C. (III fase edilizia) si assiste ad un nuovo intervento di ristrutturazione, con un ulteriore rialzamento della quota delle pavimentazioni (con nuovi piani in cementizio) e con una successiva riqualificazione, in chiave produttiva, dell’intero complesso (a questa III fase edilizia appartengono, infatti, una serie di piccole fornaci individuate all’interno del precedente complesso residenziale) (planimetria rielaborata dal compilatore; planimetria originale da De Marinis, Quiri 2006, fig.1).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
Domus, "tablino" 3, scudo di triangoli con busto di Dioniso All’interno di uno scudo di triangoli, in colori contrastanti, si inserisce, nello spazio centrale (0,98 m di diametro), la raffigurazione del busto di Dioniso, qui caratterizzato da una semplice corona di pampini; negli angoli di risulta tra il quadrato e il cerchio in esso inscritto, cespi d’acanto, sorgenti da una figura femminile, completano la decoraizone. La rappresentazione del dio appare orientata secondo un asse est-ovest del tutto in linea con le modalità di fruizione dell’ambiente, a cui si accedeva tramite un ingresso rintracciato lungo la parete est dello stesso vano. Il tessellato, attribuito su base stratigrafica alla I fase di vita del complesso, viene datato al I secolo d.C.
Domus, Amb.4,mosaico geometrico con rete di svastiche e losanghe Il vano prevede una decorazione musiva geometrica, in bianco e nero, inserita come una sorta di pseudoemblema all’interno di un tappeto in tessellato monocromo bianco. La decorazione, decentrata rispetto all’asse mediano dell’ambiente, occupa parte del settore settentrionale ed è leggermente intaccata da una fossa moderna funzionale alla coltivazione della vite.
Domus, Amb.7, reticolato di fasce e quadrati e pannello figurato L’ambiente di soggiorno 7 ha restituito un tessellato, in redazione policroma, caratterizzato da un reticolato di fasce e quadrati sporgenti tangenti a quelli iscritti nelle croci, preceduto, in corrispondenza della soglia di accesso al vano da un pannello con una decorazione vegetale e figurata in tessere nere. La composizione geometrica occupa solo una parte del piano pavimentale (settore occidentale) e si inserisce all’interno di un più ampio tappeto musivo in tessellato monocromo bianco.
Domus, Amb.8,triclinio, mosaico "della caccia" Rivestimento organizzato in tre unità decorative. Lo spazio centrale risulta essere caratterizziato da un tessellato geometrico, con cerchi grandi e piccoli, decorato con animali e personaggi mitologici, e delimitato da una treccia a due capi policroma. La composizione geometrica prevede al centro uno pseudoemblema con una scena di animali marini in lotta tra loro. Il tappeto policromo è delimitato, su tre dei suoi lati, da una decorazione geometrica, in bianco e nero, con stelle di otto losanghe; mentre il quarto lato, aperto sulla vicina corte colonnata, prevede un pannello figurato con una scena di caccia. L’intera decorazione, incorniciata da una semplice fascia in tessere nere, si inserisce all’interno di un tappeto monocromo in tessellato bianco.
Domus, Amb.9,mosaico con esagono stellato e volto di Medusa Pavimento in tessellato policromo con una composizione centrata, in un cerchio ed attorno ad un esagono centrale, con due ordini di quadrati adiacenti, contigui tramite i vertici, che determinano triangoli e losanghe, inserita su di un tessellato monocromo bianco. Il motivo decorativo risulta essere inscritto all’interno di un quadrato, delimitato da una cornice geometrica con una fila di spine tra due fasce in tessere nere. I quadrati all’interno del cerchio, così come le losanghe ed i triangoli di risulta, sono delimitati da una cornice policroma con treccia a due capi, con segmenti in colori contrastanti. Policromi sono anche i temi decorativi di riempimento, ispirati al mondo floreale. Completa la decorazione la raffigurazione del volto della Medusa (rotondo e con uno degli occhi particolarmente pronunciato), caratterizzata da serpentelli che le incorniciano la folta capigliatura.
Domus, corridoio 2, tessellto geometrico con pannelli giustapposti Il vano di passaggio 2 presenta una pavimentazione in tessellato organizzata in pannelli quadrati giustapposti e continui caratterizzati da motivi geometrici. La decorazione, che si avvale dell’impiego di tessere bianche, nere e rosa, prevede due stelle di otto losanghe, entro quadrato o ottagono, una composizione a nido d’ape, iscritta in un cerchio, un esagono stellato entro dodecagono. L’intera pavimentazione viene datata, su base stratigrafica, alla I fase di vita del complesso.
Domus,Amb.5,mosaico del cortile colonnato, rombi e losanghe L’intera area porticata ha restituito una pavimentazione in tessellato, in bianco e nero, caratterizzata da una composizione romboidale di esagoni e losanghe adiacenti ed incorniciata da una treccia a tre capi in redazione bicroma. L’intera area pavimentata è attualmente caratterizzata da dossi ed avvallamenti dovuti alla natura argillosa del terreno sul quale venne costruito il pavimento.
Domus,Amb.6, mosaico "delle lucerne", reticolato di meandri e quadrati L’ambiente 6, di cui non conosciamo la funzione, ha restituito una pavimentazione in tessellato, in redazione bicroma, caratterizzata da uno pseudoemblema geometrico inserito all’interno di un ampio tappeto monocromo bianco. Lo pseudoemblema prevede una composizione con menadri di svastiche e quadrati con lucerne come temi di riempimento. Una semplice cornice nera delimita il motivo decorativo, isolandolo dal circostante tappeto monocromo bianco ad ordito obliquo. La pavimentazione presenta alcune lacune, particolarmente marcate, in corrispondenza del settore occidentale del vano.
Ambiente 1: vano di forma quadrangolare rintracciato nel settore occidentale dell’abitazione. L’ambiente, genericamente interpretato in letteratura come vestibolo, è delimitato da strutture murarie in parte danneggiate da moderne trincee. Il vano, attribuito su base stratigrafica alla I fase di vita del complesso residenziale, viene datato al I secolo d.C.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
Specifiche di rinvenimento Data: 2000
Domus, Amb.1,mosaico con "Trionfo di Nettuno"
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: orientata Cromia: bicromo
Il vano è decorato con un tessellato figurato in redazione bicroma. La scena, con il “trionfo di Nettuno”, prevede la raffigurazione del dio stante, che impugna il tridente, su di un carro trainato da due ippocampi, affiancato da Anfitrite; alla base della scena, tre piccoli delfini compongono il corteggio marino. Particolare cura è stata dedicata a sottolineare la muscolatura della divinità, il panneggio della veste di Anfitrite e le pinne degli animali marini. La scena è incorniciata da una doppia fascia in tessere nere.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 1t – linea tripla
DM 1i – linea doppia
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni figurate
Tema
Soggetto
Altre componenti
Trionfo di
Nettuno
Anfitrite; biga; due ippocampi; tre delfini.
Referenza fotografica: Immagine scansionata da De Marinis,Quiri 2006, fig. 2.
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: area archeologica (Area Archeologica di Tifernum Mataurense) Il mosaico è stato tagliato da una trincea realizzata in età moderna. Oggetto di restauro e consolidamento tra il 2003-2004. Restauri moderni: Intervento di consolidamento del mosaico lungo i bordi e in prossimità delle lacune interne (è stato impiegato collante acrilico, ACRILL 33, una pasta di idrossido di calcio, PLM, e calce idraulica). La superficie musiva è stata lavata con tensioattivo disinfettante (Desogen Belzalcolico cloruro 10%) ed è stato usato un biocida (Metadin Biotin in soluzione acquosa 2%) per impedire la crescita dei muschi.
De Marinis, G./ Quiri, P. 2005, Una Domus con mosaici a Sant’Angelo in Vado, in Atti del X Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Lecce, 18-21 febbraio 2004), Tivoli, p.840, fig. 1.De Marinis, G./ Quiri, P. 2006, La Domus con Mosaici di Tifernum Mataurense (Sant’Angelo in Vado): panorama generale, in Atti del XI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ancona, 16-19 febbraio 2005), Tivoli, p. 597, fig. 2.Tornatore, M. 2006, I mosaici di Sant’Angelo in Vado: aspetti tecnici e restauro, in Atti del XI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ancona, 16-19 febbraio 2005), Tivoli, pp. 605-606.