
Contestualmente a questa edificazione viene realizzato un nuovo nucleo abitativo nel settore SE del complesso, con orientamento NO-SE uniformato a quello del limitrofo impianto forense e del reticolato stradale; si può supporre che la nuova sistemazione comportasse l’apertura di un nuovo ingresso sul versante orientale che consentisse l’accesso dal cosiddetto cardine massimo. Il nuovo settore abitativo è costituito da tre nuclei minori di ambienti, che si distribuiscono a O, S ed E della nuova corte scoperta 12, a cui si accede direttamente dal portico della corte 1 passando per il corridoio scoperto 11, di fatto l’ambiente di raccordo tra i due poli abitativi della domus. Nel nucleo occidentale si incontra la sala di rappresentanza 13, che è stata interpretata come triclinio sulla base della forma irregolare a "T" e della scansione pavimentale bipartita. Appaiata a SE si trova la sala rettangolare 14, anch’essa con decorazione pavimentale bipartita a probabile funzione di soggiorno. A S della sala 13 si conserva parte del vano 15, mentre a N degli ambienti 14 e 13 si riconoscono due vani di risulta prospicienti la corte 12, il 16 trapezoidale, il 17 triangolare. Lungo il lato S della corte 12 si trovano tre ambienti appaiati che sembrano costituire un piccolo appartamento a sè stante parzialmente indagato, composto dall’ambiente rettangolare 19, affiancato dai due stretti corridoi simmetrici 18 e 20. Il settore SE della domus ospita un terzo nucleo abitativo, costituito da una serie di vani della stessa profondità disposti in sequenza paratattica lungo il lato E della corte 12, che a N incontrano gli ambienti del nucleo di I fase della casa. Nell’angolo SE si conserva l’ampio triclinio 21 rivolto a S con scansione pavimentale a T+U. Immediatamente a N si trova la corte quadrangolare 22 caratterizzata dal pozzo b e dalla canaletta c; a N della corte rimangono due piccoli vani gemelli, a E il 23, con intercapedine pavimentale, da cui si diparte la canaletta d, a O il 24. A N di questi ambienti si conservano in sequenza da S i due piccoli vani 25 e 26, con le canalette e, f, e il lungo ambiente 27, attraversato dalla prosecuzione della canaletta a. Dall’accorpamento del nucleo di II fase con quello di I fase a O, si vengono a creare i quattro ambienti di risulta 28, 29 e 30, con piante irregolari di forma triangolare e trapezoidale e di difficile interpretazione. Si segnalano infine i resti molto frammentari della pavimentazione in cementizio del vano 31, con ampie tracce di bruciato, che è ubicato presso il limite SE dello scavo e di cui non è possibile determinare alcun rapporto planimetrico rispetto al resto della residenza (la pianta della domus è rielaborata da Tirelli 2003; per la descrizione del contesto si rimanda a D. Calomino, Schede, in "Atria longa patescunt (Virg., Aen., II, 483). Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana", Roma 2010).
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Cementizio a base litica, probabilmente articolato in due unità: si conserva una delle due decorata da un reticolato romboidale. Il rinvenimento di altri frammenti musivi ha fatto ipotizzare una bipartizione dell’ambiente e quindi una sua destinazione a vano tricliniare.
Via Mazzini, ambiente 15, pavimento in cubetti di cotto
Pavimento in cubetti di cotto.
Via Mazzini, ambiente 17, pavimento in cubetti di cotto
Pavimento in cotto.
Via Mazzini, ambiente 18, pavimento in cubetti di cotto
Pavimento in cotto.
Via Mazzini, ambiente 19, tessellato con reticolato
Tessellato bicromo con pseudoemblema centrale solo parzialmente conservato di cui si intravvede l’inizio di una composizione a reticolato di quadrati.
Via Mazzini, ambiente 2, tessellato bicromo
Tessellato monocromo bianco delimitato da due linee doppie bianche e due linee doppie nere. L’unica porzione di bordo conservata, lunga m 0.60, è andata dispersa.
Via Mazzini, ambiente 20, pavimento in cocciopesto
Pavimento in cocciopesto (Tirelli 1985 però parla di un pavimento in tessere di cotto).
Via Mazzini, ambiente 21, triclinio con tecnica mista
Cementizio a base litica articolato in due unità decorative disposte a "T" e a "U", campite rispettivamente da un punteggiato di inserti e tessere rettangolari a zampe di gallina e da un punteggiato di crocette, quest’ultimo anche interrotto da uno pseudoemblema a forma di rombo e separate da una fascia in tessellato geometrico. Il pavimento ricevette in seguito due ampliamenti longitudinali sino ad assumere pianta rettangolare, decorati da un tappeto musivo di tessere bianche di fattura grossolana entro cui sono sparse irregolarmente tessere nere. Immagine rivestimento tratta da TIRELLI 2003, figg. 49-50.
Via Mazzini, ambiente 29, pavimento in cubetti di cotto
Pavimento in cubetti di cotto.
Via Mazzini, ambiente 3, tessellato bicromo
Della pavimentazione musiva rimane un lacerto di tessellato monocromo bianco delimitato da fasce di tessere alternativamente bianche e nere.
Via Mazzini, ambiente 31, cementizio con crocette
Cementizio a base litica decorata da un punteggiato di crocette interrotto da uno pseudoemblema con inserti regolarmente disposti. Si conserva un frammento di m 1.80×1.60.
Via Mazzini, ambiente 4, tessellato geometrico
Tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli delimitato da due fasce di tessere nere in ordito diritto.
Via Mazzini, ambiente 5, tessellato con bordo con tralcio di edera
Tessellato bicromo con campo in tessellato bianco delimitato da una fascia campita da un tralcio vegetale di edera.
Via Mazzini, ambiente 7, tessellato bicromo
Tessellato bianco delimitato da una fascia di tessere nere.
Via Mazzini, ambiente 8, tessellato bicromo
Tessellato bicromo costituito da un campo in tessere bianche delimitato da fasce di tessere nere.
Via Mazzini, corte 12, cocciopesto
Cementizio a base fittile senza inserti.
Via Mazzini, I fase, opus spicatum
Si conserva un tratto (m 3×1) di pavimentazione in opus spicatum.
Via Mazzini, triclinio 13, pavimento in tecnica mista
Cementizio a base litica articolato in due unità decorative giustapposte (campite rispettivamente da una composizione di squame e da un reticolato romboidale), una interrotta da uno pseudoemblema a forma di rombo e separate da una fascia in tessellato geometrico. L’immagine rivestimento è ripresa da TIRELLI 2003, fig. 46.
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Data: 1983 – Ente responsabile: SA PD
Via Mazzini, ambiente 30, lastricato
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Lastricato.
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Tipo di preparazione: Superficie di malta stesa su di uno strato di mattoni frammentati, a loro volta deposti su sabbia.
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo non marmoreo)
Condizione giuridica: proprietà Stato
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6142