scheda

Piazzale ex Foro Boario, tessellato con scene di vita rustica e caccia
Oderzo ( TV )

Nel 1792-1793 in proprietà Savoldelli, poi Gasparinetti un rinvenimento casuale da scasso ha portato alla scoperta alla profondità di m – 1.20 di un ambiente absidato con pavimento in mosaico policromo a decorazione geometrica e figurata. All’epoca il pavimento venne considerato "..forse il più bello fin d’ora apparso…", tanto da meritarsi una illustrazione all’interno di un poemetto latino dell’erudito Gian Domenico Coleti (la scoperta è di Bruna Forlati Tamaro) che fu anche il primo ad attribuirlo ad un triclinio. Il mosaico venne distrutto dai bombardamenti nel 1917 insieme al castello di S. Salvatore dei Principi di Collalto di Susegana, dove era conservato (NSc 1883, p. 195). Secondo M.S. Busana (1995) il pavimento appartiene al medesimo contesto residenziale dal quale provengono altri due famosi pavimenti con scene di caccia e vita rustica, tutti quindi pertinenti ad un’unica sontuosa domus situata nell’area del piazzale dell’ex Foro Boario, posta ad una quota superiore di m 1,00-1,30 rispetto alla quota dei lacerti pavimentali opitergini di età cesariano-augustea.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Ex Foro Boario, mosaico "del triclinio" con Bacco, Glauco e Cerere
Tessellato geometrico e figurato policromo con composizione di ottagoni campiti da figure di animali, divinità e fiori nella parte centrale dell’ambiente e da una corona di alloro con animale in corsa nella parte absidata. Il mosaico è andato distrutto e di esso rimangono solo dei disegni.

Piazzale ex Foro Boario, tessellato con iscrizione ROMANVS
Del pavimento si conservano tre lacerti che raffigurano rispettivamente un coppiere con un’anfora (m m 0.88×1.37), una figura con in mano una coppa, un battitore che aizza due levrieri contro una lepre (1.76×1.92).

Non sono pervenute informazioni di tipo architettonico relativamente all’ambiente che doveva ospitare il grande tappeto musivo con scene di caccia e di vita rustica disposte su più registri. Senza dubbio il soggetto rappresentato e le dimensioni del pavimento vanno ricondotte ad una sala di rappresentanza.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1891; 1913

Piazzale ex Foro Boario, tessellato con scene di vita rustica e caccia

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: non documentato
Tipo di impaginazione: a registri
Cromia: policromo

Attualmente dell’intero pavimento si conservano presso il Museo Civico Opitergino otto lacerti, di cui L. Bertacchi negli anni Ottanta ha proposto una ricostruzione; secondo la Bertacchi il tappeto musivo, delimitato da una treccia a tre capi, era era diviso in tre registri longitudinali all’interno dei quali si succedono le varie scene. Del registro superiore restano tre episodi, ovvero una lepre inseguita da un cane, due pecore al pascolo, un’uccellagione con la civetta; al centro è raffigurata la villa rustica con torri angolari e portico colonnato, sullo sfondo un muro di cinta e in primo piano una donna che dà il mangime ai volatili; del registro inferiore infine si conservano due scene di caccia, al cinghiale e al cervo.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Misure
Lunghezza: 6.70 m;

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni figurate

TemaSoggettoAltre componenti
Inseguimento/i diAnimali
Uccellagione
Vita in villa
Caccia sportiva

 
 

Referenza fotografica: Foto scattata nel 2005 (autore F. Rinaldi) all’interno del Museo Civico Opitergino, con ricomposizione del pavimento originario secondo la lettura di L. Bertacchi.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Civico Archeologico "Eno Bellis" – inv. 553; 561; 558; 559; 554; 560; 555)

Condizione giuridica: proprietà comunale

Museo Civico Archeologico "Eno Bellis" (Riferimento: dott.ssa Francesca Ferrarini) via Garibaldi, 63 – Oderzo

Baggio, E. et alii 1976, in Sculture e mosaici romani del Museo Civico di Oderzo, Treviso, pp. 148, 153-174, nn. 41, 43-49.
Bellis, E. 1978, in Piccola storia di Oderzo romana, Oderzo, pp. 58-59, 105-113.
Bertacchi, L. 1982, Ricomposizione del mosaico opitergino con villa rustica, in Mosaique. Recueil d’hommages à Henri Stern, Paris, pp. 65-73.
Busana, M.S. 1995, in Oderzo. Forma Urbis, Roma, pp. 66-67, figg. 35-37.
Callegher, B./ Mingotto, M./ Moro, M.A. 1987, in Materiali per un inventario dell’antico: siti e reperti in Oderzo, Pordenone, pp. 159-160.
Papafava, D. 1974-1975, Osservazioni sulla costruzione con portico in un mosaico opitergino, in Aquileia Nostra: Rivista dell’Associazione Nazionale per Aquileia, cc. 521-534, fig. 1.
Tirelli, M. 1987, Oderzo, in Il Veneto nell’età romana, II. Note di urbanistica e di archeologia del territorio, Verona, pp. 379-380.
Zovatto, P.L. 1963, in Mosaici paleocristiani delle Venezie, Udine, pp. 18-26, figg. 11-12, 16-19.

DATA SCHEDA: 2008 | AUTORE: Rinaldi, Federica | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, Piazzale ex Foro Boario, tessellato con scene di vita rustica e caccia, in TESS – scheda 6311 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6311), 2008

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6311


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