La basilica di S. Sabina sorge sul ciglio NO dell’Aventino e fu fondata sotto papa Celestino I (422-432) per l’impegno, anche finanziario, del presbyter Pietro di Illiria; la titolatura oiginaria è incerta, anche se un sicuro termine cronologico per la dedica alla santa è il sinodo del 499, in cui la chiesa è nominata (MGH, AA XII, 411, 412, 414). Il complesso si impiantò in un’area già da secoli intensamente edificata, ma sfruttando solo in parte le costruzioni precedenti, sia in pianta che in alzato (A. MUNOZ, in StRom, 2, 1914, pp. 329-342; DARSY1968). La basilica si presenta attualmente come un’aula trinave, absidata e preceduta da un portico, con un orientamento da SO a NE; ricchissimo era il sistema decorativo, che conobbe numerosi interventi di restauro e rifacimento fino all’età contemporanea (S. EPISCOPO, in LTUR IV, 1999, pp. 221-223). La pianta edificio è tratta da DARSY 1968.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (2° q) al secolo V d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici, stilistici ed epigrafici
Abside della basilica, contemporanea, nonostante alcune anomalie strutturali, alla fondazione cristiana (R. KRAUTHEIMENR, in CBCR IV, 1976, pp. 69-94) e non pertinente ad un imprecisato preesistente edificio di IV secolo (come supporto invece in DARSY1968).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (2° q) al secolo V d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici, stilistici ed epigrafici
Specifiche di rinvenimento Data: 1885
Regio XIII, basilica di S. Sabina, abside, sectile-tessellato (?)
Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: a copertura unitaria? Tipo di impaginazione: a pannelli Cromia: policromo
Frammento di tessellato scoperto nel 1885, nel corso di lavori di ristrutturazione nell’abside della basilica, "dal lato destro" e probabilmente pertinente ad una precedente pavimentazione (CAR VIII, 46 b). Il tratto pavimentale, rinvenuto in condizioni di reimpiego, viene così descritto: "pezzo dell’antico pavimento a musaico tessellato con pietruzze e lastrine di porfido, serpentino, giallo e bigio, chiuse entro una fascia di marmo bianco" (BARNABEI 1885, p. 28). Nella descrizione del pavimento, di cui manca la documentazione grafica o fotografica, sembra possibile riconoscere un tessellato a grandi tessere con inserti marmorei anche da opus sectile (cd. sectile-tessellato), probabilmente pertinente alla basilica paleocristana o ad uno dei suoi annessi.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (1° q) al secolo VII d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a grandi tessere con inserti marmorei anche da opus sectile) Dimensioni Metriche Tessere: Non documentate. cm
Oggetto conservato: non documentato – Conservato in: situ (Basilica di Santa Sabina) Irreperibile nel 2009. Reimpiego: Reimpiegato in antico all’interno della pavimentazione dell’abside.
Barnabei, F. 1885, Roma. Nuove scoperte nella città e nel suburbio. Regio XIII, in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., Roma, p. 28.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio XIII, basilica di S. Sabina, abside, sectile-tessellato (?), in TESS – scheda 6796 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6796), 2009