Nel 1935, in via S. Domenico, durante lo scavo dell’edificio di culto di Iuppiter Dolichenus, si riconobbero lungo il lato Nord del santuario alcuni ambienti preesistenti, realizzati in opera reticolata molto regolare (cubilia cm 4 x 4 o 6 x 6); ne furono indagati cinque (indicati in pianta con le lettere A – B – C- D- E), che conservavano traccia del sistema decorativo pavimentale e parietale (si riconoscono lacerti di affreschi di II stile nell’ambiente E, databili alla fine del I secolo a.C., e, negli ambienti B e D un sistema lineare databile in età traianeo-adrianea). La struttura, di cui manca la documentazione di scavo (ad eccezione di quanto riportato in CAR VII, A 38 a bis – inedita) e una completa planimetria, venne interpretata come una domus, il cui impianto, a giudicare dalla tecnica muraria, andrebbe datato in età augustea (questa l’ipotesi del Colini, che conduceva lo scavo dell’adiacente Dolocenum: BCom 1935, p.147, nota 2; Atti del IV Congresso di Studi Romani, 1938, p. 127); la struttura conobbe un rifacimento, almeno del sistema decorativo, tra la fine del I e l’inizio del II secolo. I vani indagati in ogni modo dovevano essere originariamente pertinenti al piano terra – o sotterraneo – del complesso, in quanto tre di questi (A -B -E in pianta), coperti da volta a botte, erano illuminati da finestre a bocca di lupo (in tutto 5 lungo il lato Sud), poi tamponate dalla costruzione del recinto del Dolocenum, che probabilmente causò anche l’abbandono della struttura. La pianta dell’edificio è tratta da CHINI 19996.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Ambiente a pianta rettangolare (B in pianta), coperto a volta a botte; era illuminato sul lato meridionale da due finestre a bocca di lupo (rese cieche dalla costruzione del muro di recinzione del Dolocenum). Il vano, la cui destinazione d’uso è incerta, conserva lacerti del rivestimento in affresco: si tratta di un sistema lineare di fasce rosse su fondo bianco, che crea pannelli campiti da elementi riempitivi vegetali ed animali, riferibili al tardo IV Stile e databili in età traianeo-adrianea. L’ambiente conserva anche la pavimentazione in tessellato bicromo a decoro geometrico.
Lunghezza: 6 m – Larghezza: 3.40 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1935
Regio XIII, via di S. Domenico, Dolocenum, area, tessellato
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Il tessellato è articolato in bordo e campo; il primo è diviso in balza marginale bianca ad ordito obliquo e cornice ad ordito diritto (largh. cm 15) composta da una linea tripla di tessere bianche (DM 1t), una fascia di quattro file di tessere nere e una fascia bianca composta da cinque filari di tessere bianche (DM 1y). Il campo presenta come soggetto decorativo il motivo "a stuoia" (DM 141a), realizzato da una composizione ortogonale di quadrati adiacenti, e precisamente quattro rettangoli uguali (lato cm 28 x 14) attorno ad un quadrato centrale (lato cm 13) dove è iscritto un quadratino nero (lato cm 8, circa 6 tessere per lato). Ogni quadrato e rettangolo è delimitato da una linea doppia di tessere nere. L’unita decorativa misura cm 43 (1 1/2 p.r.), presentandosi dunque come uno schema modulare di tipo medio (CHINI 1996, p. 539).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: Nucleus in malta, strato di cocciopesto, strato di calce depurata come allettamento delle tessere.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 141a – composizione ortogonale di quadrati adiacenti formati da quattro rettangoli uguali delineati attorno ad un quadrato
0.43
Referenza fotografica: da CHINI 1996, p. 543, fig. 8
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Roma, Aventino, Via di S. Domenico (area del Dolocenum)) Benchè l’ambiente sia ipogeo e di difficile accesso, il mosaico risulta comunque visibile e visitabile.
Chini, P./ Grandi, M. 2005, Osservazioni sul repertorio del mosaico bianco -nero di II/ III secolo a Roma, in La Mosaique Grèco-Romaine IX. Actes du Colloque International pour l’Etude de la Mosaique Antique (Rome, 5-10 novembre 2001), Roma, p. 61, n. 10.Chini, P. 1996, Un mosaico inedito dall’area del Dolocenum a Roma sull’Aventino, in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, pp. 533-544, figg. 6-8.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio XIII, via di S. Domenico, Dolocenum, area, tessellato, in TESS – scheda 6865 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6865), 2009