scheda

EDIFICIO: mitreo

In occasione di indagini effettuate lungo via Amba Aradam, nell’area ora occupata da un parcheggio, venne scoperto un vano in laterizio che raccordava il nucleo più antico di magazzini portati alla luce nella medesima area a NE e quello più recente rinvenuto a SO. Resta tuttora incerta la funzione originaria dell’ambiente, solo ipoteticamente riconducibile ad una conserva d’acqua funzionale al vicino impianto termale privato di una villa scoperta nell’immediate vicinanze. Verso la seconda metà del III secolo d.C. il vano dovette cambiare funzione e trasformarsi in un mitreo e ricevette allora l’attuale pavimentazione in tessellato bianco. Del mitreo restano anche visibili un lacerto di affresco conservato nella lunetta della parete occidentale, dove si distingue traccia di una tauroctonia, due bancali lungo i perimetrali interni del vano e due basi quadrate. La pianta del mitreo è tratta da V. Santa Maria Scrinari, Il Laterano imperiale, II. Dagli "horti Domitiae" alla Cappella cristiana, Città del Vaticano 1995, p. 136, fig. 159. Manca nell’edito una documentazione fotografica dell’edificio.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo III d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

AMBIENTE: aula di culto

Aula di culto del dio Mitra a pianta rettangolare, con bancali lungo le pareti e due are collocate al centro del pavimento costituito da un mosaico a grandi tessere di calcare dalla fattura poco accurata. Nell’edito è presente sia la documentazione fotografica, sia quella grafica.

Lunghezza: 7 m – Larghezza: 3.70 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo III d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Regio III, horti Domitiae, mosaico a grandi tessere

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Mosaico a grandi tessere litiche di colore bianco messe in opera senza cura e molto irregolari nella forma. Manca nell’edito una documentazione grafica del pavimento.