Nel 1963, il crollo di parte del muraglione di terrazzamento del piazzale di S. Pietro in Montorio, costruito nel 1605 con materiale vario (nel quale è possibile riconoscere frammenti di interesse archeologico, ed anche un frammento di mosaico: Chini 1995, p. 375), portò alla scoperta di un piccolo edificio, parzialmente conservato, immediatamente e sicuramente identificabile come latrina. La struttura, realizzata in opera mista, conservava frammenti dell’originale sistema decorativo pavimentale, un tessellato bicromo a decoro geometrico, e lacerti del parietale; questo in particolare testimonierebbe l’esistenza di almeno due fasi, che farebbero supporre l’originale pertinenza della struttura ad una domus di età traianeo-adrianea, poi ristrutturata come forica a destinazione pubblica (Chini 1993, p. 213).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Ambiente in opera mista orientato NO/ SE, di cui rimane la parete occidentale (lungh. m 7.50) e settentrionale (lungh. m 2.80), tra loro ortogonali; le pareti si conservano per un’altezza di m 4.60. Lungo entrambi i lati corre la canaletta di scolo delle acque nere, rivestita in cocciopesto e con fondo in bipedali, larga m 0.40 e profonda 0.80; al momento della scoperta se ne riconobbero tracce anche sul lato meridionale dell’ambiente. Lungo le pareti mancano impronte di strutture, evidenziando la probabile natura lignea delle sellae pertusae qui utilizzate. La struttura conservava parzialmente il sistema decorativo originale: quello pavimentale era testimoniato da pochi frammenti di tessellato bicromo a motivo geometrico, peraltro in gran parte distrutti nell’intervento di consolidamento del terrazzamento della piazza soprastante, che richiese l’erezione di due piloni in cemento armato presso la parete Nord, dove il mosaico era meglio conservato. Il sistema parietale presentava una decorazione ad intonaco dipinto in stile lineare, nei colori rosso-bruno e verde, che vede motivi floreali e animali campire le pareti divise in pannelli geometrici. Gli elementi di maggiore interesse dell’affresco, di esecuzione sommaria, sono i disegni di vario soggetto realizzati con le dita sull’intonaco fresco e la presenza di graffiti; stilisticamente le pitture sono databili, come il mosaico, alla fine del II secolo, inizio del successivo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1963
Regio XIV, via Garibaldi, latrina, tessellato
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria? Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Frammento (circa 1 mq) di tessellato bicromo a decoro geometrico, il cui soggetto è una composizione di stelle di otto losanghe contornata da quadrati in colori contrastanti, tangenti per due quadrati formanti losanghe e ottagoni. Il mosaico era parzialmente coperto lungo le spallette del canale di scolo da una canaletta in cocciopesto di dimensioni minori, destinata allo scorrere di acque chiare per le necessità igieniche del luogo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo III d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: Il restauro ha reso evidente la mancanza degli strati preparatori, ad eccezione di un sottile ed unitario strato di malta bianca calcarea che livellava il terreno di riporto compattato sottostante (in cui si sono evidenziati frammenti di ceramica di I secolo d.C.).
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: grandi Dimensioni Metriche Tessere: Cm 1/ 1.5 cm
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: grandi Dimensioni Metriche Tessere: Cm 1/ 1.5. cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 205a – composizione ad alveare di quadrati e di triangoli equilateri adiacenti, in colori contrastanti (con effetto di dodecagoni intersecantisi)
Oggetto conservato: frammento – Conservato in: situ Restauri moderni: Distacco totale del frammento e suo ricollocamento su un massetto di argilla espansa, pozzolana e calce idraulica, sul quale è stato steso un letto di posa delle tessere in carbonato di calcio, pozzolana superventilata e calce idraulica; pulizia definitiva e applicazione di un sottolivello di malta periferica di contenimento; applicazione di Preventol sulla superficie musiva. Ricollocazione in situ.
Chini, P./ Grandi, M. 2005, “Osservazioni sul repertorio del mosaico bianco/nero di II-III secolo a Roma”, in La Mosaique Grèco-Romaine IX. Actes du Colloque International pour l’Etude de la Mosaique Antique (Rome, 5-10 novembre 2001), Roma, p. 60..Chini, P. 1993, “Latrina romana in via Garibaldi”, in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, Roma, p. 213..Chini, P. 1995, “Forica romana in via Garibaldi”, in Quaderni di Archeologia Etrusco Italica (Archeologia Laziale), Roma, pp. 207-12..Chini, P. 1995a, “Un nuovo mosaico dalla latrina di via Garibaldi a Roma”, in Atti del II Colloquio dell’Associazione italiana per lo studio e la conservazione del mosaico (Roma, 5-7 dicembre 1994), Bordighera, pp. 375-82, fig. 6..