Scavi effettuati tra il 1925 e gli anni ’60 del secolo scorso hanno permesso di rintracciare, al di sotto di strutture moderne, un probabile complesso termale di cui si conserva la pavimentazione in tessellato bicromo figurato del calidario. Purtroppo non esistono relazioni relative agli scavi effettuati da P. Bovincini nell’area e pertanto la ricostruzione dell’intero complesso può essere ipotizzata solo sulla base dell’interpretazione degli appunti personali dello studioso. In base alla planimetria elaborata dall’erudito locale il complesso architettonico prevedeva 10 vani, di forma quadrangolare, distribuiti intorno ad un ambiente centrale, decorato con il mosaico di Nettuno, interpretato come calidario (vano 5). A nord di quest’ultimo si trovava un grande spazio, solo parzialmente indagato, di forma rettangolare e identificato dal Bovincini come possibile palestra del complesso termale (vano 1). Completano la planimetria una serie di ambienti, di forma rettangolare, in cui lo studioso riconosce l’apoditerio (vano 9), il frigidario (vano 10), il tepidario (vano 6) e lo stesso calidario (vano 5). Il settore ad ovest della grande sala centrale (vano 5) sembra, invece, ospitare una serie vani di servizio funzionali al riscaldamento dell’acqua per gli stessi servizi termali (vani 7 e 8). Le poche informazioni circa le caratteristiche e le tecniche costruttive dell’interno complesso non permettono di proporre una datazione puntuale dell’intera struttura. Unico elemento interessante è la pavimentazione in tessellato del calidario (vano 5), datata dalla Blake (Blake,1936, p. 152) tra il II e III secolo d.C., che, ad ogni modo, non appartiene necessariamente alla I fase del complesso. In assenza di maggiori informazioni, si preferisce non specificare l’arco cronologico in cui inserire l’edificio in esame.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Ambiente 5: vano di ampie dimensioni, di forma rettangolare, identificato dal Bovincini come calidario. L’ambiente è caratterizzato, in base all’unica planimetria a nostra disposizione, da un grande bacino circolare inserito all’interno dello spazio semicircolare dell’abside che chiude a nord il grande vano.
Lunghezza: 4.50 m – Larghezza: 6.50 m
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Specifiche di rinvenimento Data: 1925
Via delle terme, Terme, Amb.5, mosaico bicromo con Nettuno
Parte dell’ambiente: spazio centrale Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: centralizzata Cromia: tricromo
L’ambiente 5 ha restituito un’ampia pavimentazione in tessellato figurato, disegnato in tessere nere su di un fondo monocromo bianco, caratterizzata dalla raffigurazione di Nettuno circondato da animali marini. Le prime notizie relative al pavimento vengono datate agli anni Venti del secolo scorso, quando il mosaico, in cattivo stato di conservazione, venne trasferito al Museo Nazionale di Ancona dove venne rimontato e successivamente, dopo l’ultimo conflitto bellico, ridotto fino ad assumere le dimensioni attuali (3.20×2.50 m). In situ il pavimento rivestiva, invece, una superficie molto più ampia: 8.30×4.60 m secondo il Moretti e 6×4.20 m secondo il Bovincini.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni figurate
Tema
Soggetto
Altre componenti
Scena di
Nettuno
animali marini
Referenza fotografica: Immagine scansionata da De Marinis, Paci, 2000, fig. 361.
Oggetto conservato: pannello – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Nazionale delle Marche) Restauri moderni: Restauri moderni compiuti dopo il suo rinvenimento nel 1925.
Blake, M.E. 1936, Roman Mosaics of the Second Century in Italy, in Memoirs of the American Academy in Rome, Roma, p. 152.De Marinis G./ Paci, G. 2000, in Beni Archeologici. Atlante dei Beni Culturali dei territori di Ascoli Piceno e di Fermo, Ascoli Piceno, p. 202, fig. 361.Maraldi, L. 2002, Documentazione archeologia, in Falerio. Città romane, 5, Roma, pp. 48-50, fig. 38.Moretti, G. 1925, Falerone. Mosaici Romani, in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., pp. 127-129, fig. 1.Moretti, G. 1995, Mosaici Romani, in Picus. Studi e Ricerche sulle Marche nell’Antichità. Scritti su Falerone Romana, Tivoli , pp. 193-195, fig. 1.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Ferrari, Stefano, Via delle terme, Terme, Amb.5, mosaico bicromo con Nettuno, in TESS – scheda 7978 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=7978), 2009