
E’ stata riconosciuta una domus, la cui planimetria sembra definirsi a partire dal I sec. a.C. In questo momento cronologico, un lungo muro N-S divide l’area in due parti corrispondenti ad altrettante proprietà: la domus si sviluppa ad O del muro, mentre ad E si trova un’area scoperta.
La porzione di domus messa in luce è suddivisa in due nuclei principali, un nucleo settentrionale, di rappresentanza (vani 2, 4, 5, 6, 7) che insiste su allineamenti precedenti, ed uno meridionale, di servizio (vani 8, 9, 10, 11, 12), costituito da due nuovi assi murari principali N-S, paralleli al muro di proprietà, e dai vari divisori ortogonali che definiscono gli ambienti. La funzione di rappresentanza o comunque di soggiorno è indicata dai pavimenti di cui i vani erano dotati (un cementizio nell’ambiente 6 con motivo decorativo decentrato e cocciopesto rosato ma senza decorazione negli ambienti 2 e 8), piuttosto che dalle dimensioni dei vani stessi, tutte piuttosto modeste. Gli altri vani hanno restituito solo pavimentazioni in battuto di limo.
Tra la fine del I sec. a.C. e il I sec. d.C., le due proprietà vengono accorpate in un’unica, grande dimora in cui risulta accresciuto anche il livello delle decorazioni pavimentali e parietali. L’innovazione più evidente è l’unificazione del cortile della domus più antica e dello scoperto della proprietà confinante, che viene allestito con un’ampia corte con portico ad “L” su cui si affaccia parte degli ambienti settentrionali. Mentre questi ultimi restano quasi invariati dal punto di vista planimetrico, gli ambienti del corpo meridionale vengono ridotti nelle dimensioni. Numerosi cambiamenti si intravedono nei partiti decorativi: appartengono infatti a tale fase il cementizio del vano 8, i cocciopesti rubricati dei vani 7 e 11, il tessellato con punteggiato di crocette del vano 14.
Probabilmente tra II e III sec. d.C. la domus risulta già in gran parte abbandonata e soggetta ad un notevole deterioramento, con crolli e degradi delle strutture soprattutto nella parte settentrionale.
Il ciclo si compie con una serie di spoliazioni che vanno a prelevare materiale edilizio dagli zoccoli murari, preliminari ad un livellamento generale dell’area funzionale ad un probabile esproprio, avvenuto nel IV sec. d.C., per la costruzione (mai compiuta) di un grande edificio pubblico (sintesi della descrizione della domus tratta da C. Rossignoli, Schede, in Atria longa patescunt (Virg., Aen., II, 483). Le forme dell´abitare nella Cisalpina romana, Roma 2010; la pianta allegata è tratta da Rossignoli, Ruta 2009, fig. 6).
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Cementizio rubricato. E’ stato notato che la rubricatura si conserva solo lungo il bordo orientale della stanza, per una larghezza di ca 0,80 m, e lungo il bordo settentrionale, per un’ampiezza di 0,50 m: probabilmente, grazie alla presenza di mobilio che aveva impedito il deterioramento della superficie verniciata per calpestio, lavaggio o esposizione alla luce.
Domus di via dell’Arco, vano 16, tess. con punteggiato di crocette
Tessellato geometrico bicromo con punteggiato di crocette.
Domus di via dell’Arco, vano 6, cementizio rubricato
Cementizio a base fittile rubricato con inserzione di tessere bianche e nere a formare un motivo decorativo geometrico, decentrato verso S rispetto alle proporzioni complessive del vano. Il motivo è compreso all’interno di uno pseudoemblema composto da svastiche col centro in tessere nere, dai cui bracci si dipartivano linee parallele e ortogonali in sole tessere bianche, che riempivano l’intero spazio delimitato.
Domus di via dell’Arco, vano 8, cementizio con tessere
Cementizio con decorazione geometrica, con inserzione di tesserine lapidee. Entro una cornice semplice in tessere bianche e nere alternate, che lascia lungo il perimetro del vano un bordo largo circa 45 cm (30 nella fascia orientale), è inscritto un cerchio di tessere nere, del diametro di circa m 1,30, contenente un motivo geometrico a esagoni di tessere bianche, ognuno dei quali ha al centro una crocetta; il motivo circolare è inserito all’interno di un tappeto a reticolato di losanghe
Lunghezza: 4,30 m – Larghezza: 2 m
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
Data: 2003-2006 – Ente responsabile: SA PD
Domus di via dell’Arco, vano 7, cementizio rubricato
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cementizio a base fittile rubricato.
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8062