Nel corso del 1979 e del 1981 la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto ha effettuato due campagne di scavo presso l’argine sinistro del medio corso del Piave, in loc. S. Mauro (al confine tra gli agri di Opitergium e Altinum, non lontano dal passaggio della via Annia), in seguito al rinvenimento di resti di mosaico romano (1976), verificatasi nell’ambito dei lavori per ricostruire la chiesetta di S. Mauro, distrutta dagli eventi bellici del 1917. Dalle indagini sono emersi i resti del settore residenziale di una villa romana, estesi su una superficie di 250 mq e pertinenti a due fasi costruttive nettamente differenziate e separate da uno iato cronologico di almeno due secoli.
Dell’edificio appartenente alla I fase sono stati individuati quattro ambienti: l’ambiente meglio conservato, il n. I, era pavimentato da un cementizio con reticolato romboidale e cornice a meandro; il contiguo, n. II, più ampio e di forma rettangolare, era invece pavimentato in tessellato bianco di tessere minute con cornice costituita da una fascia di tessere nere. Privi di pavimentazione erano invece il corridoio II e il vano meridionale IV. Il materiale rinvenuto e i frammenti di decorazione pittorica con campiture in bianco e in rosso attestano la costruzione della villa tra la seconda metà del I sec.a.C. e il I sec.d.C. e la sua distruzione a causa di un incendio nel corso dello stesso secolo.
L’edificio di II fase, di cui non rimane alcuna planimetria, fu costruito al di sopra del precedente, seguendone l’orientamento, riutilizzandone in parte il materiale ma danneggiando i pavimenti di I fase con i muri di fondazione. Di questo sono stati parzialmente messi in luce cinque ambienti, tre dei quali pavimentati a mosaico. Il vano più grande (non in pianta) consisteva in un’aula rettangolare con pavimento in mosaico bicromo di tessere grandi formati un tappeto di ottagoni collegati tra loro da motivi a croce gammata; adiacenti al lato orientale dell’aula erano due piccoli ambienti rettangolari (ugualmente non in pianta), pavimentati a mosaico di tessere bianche e cornice in tessere di cotto, decorati al centro da uno pseudoemblema con motivo a due quadrati intersecati. Questo secondo edificio, datato al IV sec.d.C., visse anche nel V secolo e fu distrutto da un incendio al quale fece seguito un’alluvione, probabilmente quella del 589 d.C. che sigillò il tutto (la pianta della villa è tratta da Busana 2002).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Noventa di Piave, villa, ambiente della II fase, tess. con ottagoni Tessellato geometrico bicromo con ampia fascia di bordura in tessere bianche disposte in ordito diritto e campo con decorazione geometrica costituita da un motivo ad ottagoni collegati da reti di svastiche. Gli ottagoni sono variamente campiti da quadrati intersecati, fiori quadrilobati, stuoie, ellissi intersecate, fioroni di quattro petali.
Ambiente pertinente alla II fase di vita della villa, non indicato in planimetria ma posizionato sul lato orientale dell’aula I di I fase. Era pavimentato con un tessellato bianco interrotto da uno pseudoemblema centrale. E’ stata avanzata l’ipotesi che anche il contiguo ambiente fosse pavimentato con lo stesso motivo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1979; 1981 – Ente responsabile: SA PD
Noventa di Piave, villa, ambiente di II fase, tessellato con psemblema
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema Cromia: bicromo
Tessellato monocromo bianco, delimitato da una fascia in tessere di cotto, interrotto al centro da uno pseudoemblema quadrato con all’interno motivo a quadrati intersecati.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: edificio pubblico (Municipio di Noventa di Piave, Sala Consiliare, Sala Consiliare) Condizione giuridica: proprietà Stato
Municipio di Noventa di Piave, Sala Consiliare (Riferimento: Donaltella Maschietto) Piazza Marconi – Noventa di Piave
Busana, M.S. 2002, in Architetture rurali nella Venetia romana, Roma, pp. 321-322.De Franceschini, M. 1998, in Le ville romane della X regio Venetia et Histria, Roma, pp. 302-304, fig. 74.Tirelli, M. 1987, Oderzo, in Il Veneto nell’età romana, II. Note di urbanistica e di archeologia del territorio, Verona, p. 387.Tombolani, M. 1984, Noventa di Piave, in La via Annia. Memoria e presente (Itinerari del Veneto orientale), Venezia, p. 63.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, Noventa di Piave, villa, ambiente di II fase, tessellato con psemblema, in TESS – scheda 8076 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8076), 2009